Helsinki, capitale dell’architettura e del design

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Un tessuto urbano nel quale convivono romanticismo, fiaba, espressionismo, modernismo insieme alla contemporaneità più audace

Forse la cifra principale della città di Helsinki si trova in quella singolare alchimia architettonica che vede convivere espressionismo, modernismo e razionalismo, senza dimenticare una naturale tendenza verso la fiaba che caratterizza tanti edifici. Una deriva fantastica che diviene minacciosa in alcune varianti decorative che ricordano la Secessione Viennese, ma che qui assumono un gusto tutto particolare. Simboli iniziatici e misteriosi adornano gli edifici, simili a volte a piccoli inquietanti manieri. Enorme e singolare la stazione ferroviaria progettata nel 1904, la torre curiosa e possente, gli ingressi presidiati da imponenti guardiani. Ovunque domina la pietra, con figure che sembrano partorite dall’inconscio più profondo.

L’approccio alla città dal porto offre uno sguardo diverso, totalmente neoclassico, non immemore dalle prospettive pietroburghesi. La grande Cattedrale luterana, nel suo abbacinante biancore, si contrappone alla Chiesa ortodossa, alla quale la ruota panoramica, i bagnanti dello spazio attrezzato sottostante e il prospiciente edificio di Alvar Aalto offrono un contrappunto notevole. Lo studio e la casa del grande architetto, nel distretto di Munkkiniemi, annoverano fra le attrazioni più importanti e visitate della città.

Helsinki è infatti culla di formidabili architetti e di talentuosi designer. Il visitatore interessato alla storia di questo Paese troverà nel Museo Nazionale della Finlandia reperti primitivi che già paiono indicare un sorprendente gusto per l’oggetto fine a se stesso, avulso dalla sua destinazione pratica. La rivelazione di una tendenza dalle radici antichissime. Un intero quartiere punteggiato da negozi e gallerie d’arte testimonia una concezione del design percepito come un vero e proprio stile di vita, distintivo dello spirito finlandese.

Intellettuali, scrittori, musicisti e pittori letteralmente costruiscono l’indipendenza del Paese, acquisita in maniera definitiva nel 1917. Una visita all’Ateneum, la Galleria Nazionale, risulta istruttiva al riguardo. Fondamentale per la creazione di un’identità finlandese il poema epico Kalevala, composto da Elias Lönnrot sulla base di leggende e canti popolari. Il pittore Arseli Gallen-Kallela ne fornisce la declinazione più nota, con il suo stile debitore nei confronti del simbolismo, ma anche della grafica più audace. Kallela plasma ed esalta lo spirito nazionale in maniera personale, costruendo immagini di grande impatto emotivo.  Inquietudini nordiche percorrono la galleria, come nel giardino della morte di Hugo Simberg. Un misterioso Angelo ferito viene trasportato da due fanciulli, nella nota opera del già citato Simberg, mentre prospettive quotidiane e perturbanti al tempo stesso animano le tele di Vilhelm Hammershøi.  Opere di van Gogh, Gauguin, Cézanne, Signac, Munch completano una collezione di enorme valore.

Fino al 19 agosto prossimo il museo ospita inoltre un’esposizione dal titolo Fantastico!, sull’arte italiana dal 1920 al 1930. Opere del cosiddetto realismo magico (Casorati, Longhi, Cagnaccio di San Pietro), della Metafisica (De Chirico, Carrà), e del Gruppo Novecento (Funi, Oppi, ecc.), generano particolari alchimie nell’accostamento con artisti finnici coevi.

Atmosfere ben diverse nel Museo Kiasma di arte contemporanea. L’audace struttura pensata dall’architetto americano Steven Holl, inaugurata nel 1998, ospita le più rilevanti tendenze della modernità. Istallazioni e video riflettono sulle contraddizioni della realtà nella quale ci troviamo immersi.

Il compositore Jean Sibelius ha certo contribuito in maniera decisiva alla creazione della cultura finlandese. Se non si ha tempo di visitare la sua dimora ad Ainola, si può sempre frequentare con profitto il monumento a lui dedicato edificato in un ridente parco cittadino, guardando il Baltico dalla prospettiva di un caffè (il Regatta ad esempio serve allo scopo in maniera eccellente).

I cinefili abituati al mutismo e all’impenetrabilità dei personaggi filmici di Kaurismaki resteranno sorpresi nello scoprire una popolazione affabile e cortese, sovente pronta a fornire informazioni al turista in difficoltà anche prima che questi si decida a domandare. I cultori del grande regista potranno poi immergersi in atmosfere retrò frequentando i due locali di sua proprietà, il Cafe Moskova e il Corona Bar.

Helsinki appare come una città estremamente viva e varia, nella quale si sposano le tendenze più disparate. I caffè e i ristoranti sul mare che circonda e penetra l’abitato forniscono un’opportunità di svago unica per il visitatore. La vicina isola di Suomenlinna, raggiungibile in soli quindici minuti di traghetto, offre un’immersione nella natura a pochi passi dal centro abitato.

Per chi non si accontenti di un’esperienza limitata ai soli spazi urbani, la Capitale fornisce un ottimo punto di partenza per esplorare un territorio punteggiato da innumerevoli laghi e foreste, uno spazio immenso e poco popolato nel quale ritrovare il gusto di un’esistenza semplice e immune dallo stress della modernità.

 

Testo e foto © di Riccardo Cenci

 

 

 

 

 

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Riccardo Cenci
Riccardo Cenci. Laureato in Lingue e letterature straniere moderne ed in Lettere presso l’Università La Sapienza. Giornalista pubblicista, ha iniziato come critico nel campo della musica classica, per estendere in seguito la propria attività all’intero ambito culturale. Ha collaborato con numerosi quotidiani, periodici, radio e siti web. All’intensa attività giornalistica ha affiancato quella di docente e di scrittore. Ha pubblicato vari libri (raccolte di racconti e romanzi). Attualmente lavora come Dirigente presso l’Enpam.

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