Il kalashnikov di Putin ad Abdel Fattah al-Sisi

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Il singolare dono al presidente egiziano assume un valore simbolico preoccupante in vista del summit di Minsk

Ieri Vladimir Putin, in visita al Cairo, ha donato un kalashnikov al presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, il quale appariva molto compiaciuto dell’insolito regalo. Un viatico non proprio rassicurante in vista dei colloqui in programma oggi a Minsk riguardo la guerra in Ucraina. Un gesto in linea con l’iconografia comportamentale più consona ad atteggiamenti dittatoriali che avremmo voluto estinti da tempo.

Evidentemente il capo del Cremlino reagisce alle politiche di isolamento messe in atto dall’Occidente, stringendo alleanze e cercando contatti con i Paesi a lui amici. Non è un caso che l’Egitto l’abbia accolto con tutta la retorica del caso, programmando spettacoli ed eventi in suo onore. Putin lancia un chiaro segnale a tutti gli avversari. Al suo Paese non mancano gli alleati fedeli, per cui qualsiasi politica isolazionista è destinata a fallire. Nel caso specifico è stato firmato un documento riguardo la costruzione di una nuova centrale nucleare in Egitto, e sono stati presi accordi commerciali che si inseriscono nel grande disegno dell’unione eurasiatica, alla quale Putin non è disposto a rinunciare in alcun modo.

image (7)Nel frattempo, a poche ore dall’inizio del summit, le provocazioni si moltiplicano. Ieri i razzi su Kramatorsk che hanno fatto quindici morti e numerosi feriti, ora la notizia di un colpo di artiglieria sulla stazione degli autobus di Donetsk. Mentre le parti in campo si rimpallano le responsabilità, la popolazione civile è ridotta allo stremo.

Tutto questo mentre i due attori principali fanno la voce grossa. Putin mostra i muscoli promuovendo esercitazioni militari in Crimea, e minaccia l’escalation militare se Obama darà il via libera alla fornitura di armi all’Ucraina. Dal canto suo il presidente degli Stati Uniti si trova nel momento più arduo del proprio mandato. Eletto in un clima di utopiche speranze pacifiste, ora è stretto fra due guerre altrettanto pericolose; quella con l’Isis e quella in Ucraina. La telefonata di ieri sera a Putin appare come un estremo tentativo di salvare una situazione ormai in gran parte compromessa, un invito a cogliere un’opportunità che forse non si presenterà più.

getImage 9Mosca denuncia il tentativo di destabilizzazione messo in atto dagli Stati Uniti, volto al rovesciamento di Putin. Washington accusa il Cremlino di attuare politiche espansioniste, in palese violazione di tutti gli accordi finora sottoscritti e regolarmente disattesi. Atmosfere che paiono evocare la crisi dei missili sovietici a Cuba nel 1962, quando il mondo era sull’orlo del baratro o, per restare in ambiti cronologicamente più prossimi, alla guerra in Georgia del 2008.

Stretta in questa morsa un’Europa che ha sbagliato quasi tutto, ed ora cerca disperatamente di rimediare. Era facile prevedere la reazione del Cremlino di fronte alla rivolta di Kiev, eppure la situazione è stata a lungo sottovalutata. Ora il tandem franco-tedesco, da alcuni interpretato quale prova della mancanza di coesione della UE, cerca di recuperare in extremis, conducendo Putin a più miti consigli.

In questo scenario preoccupante una notizia che può essere interpretata positivamente. Il gruppo di contatto incaricato di preparare l’incontro di oggi avrebbe raggiunto un accordo sul cessate il fuoco, che naturalmente attende una ratifica ufficiale, premessa necessaria alla creazione di una zona demilitarizzata fra i due contendenti. Quale sarà il percorso successivo resta comunque tutto da vedere.

Riccardo Cenci

Foto © odnoklassniki.ru

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Riccardo Cenci
Riccardo Cenci. Laureato in Lingue e letterature straniere moderne ed in Lettere presso l’Università La Sapienza. Giornalista pubblicista, ha iniziato come critico nel campo della musica classica, per estendere in seguito la propria attività all’intero ambito culturale. Ha collaborato con numerosi quotidiani, periodici, radio e siti web. All’intensa attività giornalistica ha affiancato quella di docente e di scrittore. Ha pubblicato vari libri (raccolte di racconti e romanzi). Attualmente lavora come Dirigente presso l’Enpam.

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