Il caso Roma e Lazio: nel 2014 sono stati 2650 gli studenti universitari accolti e 3000 quelli partiti. Coinvolti anche 2900 insegnanti e alunni delle scuole
Le università italiane, in particolar modo quelle di Roma e del Lazio, confermano la loro vocazione europea grazie alla forte e crescente partecipazione a Erasmus+. Un programma che combina tutti gli attuali meccanismi di finanziamento dell’Unione europea nel settore dell’istruzione, della formazione,della gioventù e dello sport per il periodo 2014-2020. Sono tre milioni gli studenti complessivamente coinvolti a livello europeo dall’inizio del programma nel 1987 fino agli ultimi dati utili, quelli del 2013. E il Belpaese ha contribuito a questo record per il 10%, con gli studenti universitari italiani coinvolti a livello europeo che sono stati oltre 300mila.L’Italia è il quarto Paese per studenti in partenza per destinazioni europee e quinto per accoglienza, dopo Spagna, Germania, Francia e Regno Unito.
L’anno accademico 2013/2014, l’ultimo censito in modo completo, ha segnato un record soprattutto per la regione Lazio: sono stati 2.978 gli studenti provenienti dalle cinque province laziali in Erasmus, di questi 2.744 sono partiti per studio e 234 per tirocinio in imprese europee. Nel complesso sono 23 gli istituti di istruzione superiore del Lazio coinvolti ma gli atenei più attivi sono tutti nella Capitale: in primis l’Università di Roma La Sapienza con 1.100 studenti in uscita (1.053 per Studio e 47 per tirocinio) seguita dall’Università di Tor Vergata con 572 studenti (534 per Studio e 38 per tirocinio); quindi l’Università Roma Tre con 437 studenti (414 per Studio e 23 in tirocinio); quarta la Luiss con 278 studenti (271 per Studio e 7 in tirocinio). Per questo lo scorso 24 gennaio Roma ha ospitato l’incontro annuale tra i direttori delle Agenzie europee del programma Erasmus+.
Un risultato sottolineato anche dal direttore dell’Agenzia nazionale Erasmus+ Indire (Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa, il più antico ente di ricerca del ministero dell’Istruzione, fondato nel 1925), Flaminio Galli: «Nel 2014, grazie al Programma Erasmus+, quasi 6mila cittadini del Lazio sono stati coinvolti in periodi di studio universitario all’estero, scambi di insegnanti e alunni, corsi di formazione per docenti e gemellaggi elettronici fra scuole. Mentre cresce la tentazione di tornare alle barriere tra gli Stati, il programma Erasmus+ continua ad aprire le frontiere e a sostenere lo scambio di conoscenze. In questo modo, si rafforza la comune identità europea, si arricchisce la formazione dei singoli studenti che poi, è dimostrato, hanno maggiori possibilità di occupazione».
Lo studente in Erasmus ha un’età media di 23 anni e in 6 casi su 10 è una studentessa. Il 63% dei casi sceglie Spagna, Francia, Germania e Regno Unito come destinazione per studio, dove resta per 6 mesi e mezzo. La penisola iberica è la meta più scelta anche per i tirocini, seguita dal Regno Unito, questo tipo di attività dura in media 4 mesi. Se si guarda all’accoglienza, il Lazio è un grande polo di attrazione per gli studenti europei, in quanto ospita ogni anno accademico circa 2.640 universitari stranieri (66% studentesse), che arrivano da Spagna, Francia, Germania e Polonia. Roma è la città italiana che accoglie il maggior numero di studenti, che in media hanno 22 anni e trascorrono nella regione 7 mesi. L’ateneo che nella regione ha il numero più alto di studenti europei è La Sapienza, dove studia oltre il 43% dei giovani presenti nella regione. Nella classifica europea, che mette in evidenza i primi 100 Atenei più attivi in Erasmus, occupa il 14° posto nell’ambito della mobilità in uscita ed è ottava per numero di studenti stranieri che la scelgono come destinazione.
Per quanto riguarda la scuola sono circa 500 gli insegnanti e gli alunni coinvolti in incontri di progetto e scambi nell’ambito di 26 progetti e attività di collaborazione in partnership internazionali con studenti e docenti di altri paesi d’Europa. Saranno 136 le borse di mobilità per docenti delle scuole del Lazio a partire nei prossimi mesi, o già partiti all’inizio dell’anno scolastico, per svolgere un corso di formazione o un periodo di codocenza in scuole europee. Sempre nella regione, i gemellaggi eTwinning confermano il trend di crescita mostrato a livello italiano. Oltre all’aumento nelle registrazioni, con 2.210 insegnanti iscritti (27% rispetto a fine 2013) alla piattaforma, si registrano incrementi significativi anche nei progetti didattici, arrivati a 988 (20+%). La piattaforma eTwinning, che adesso consente anche l’attivazione di gemellaggi tra scuole italiane, offre agli insegnanti l’opportunità di connettersi, collaborare e condividere attraverso la più grande comunità europea dedicata all’apprendimento online.
Perfezionarsi all’estero contribuisce all’occupabilità. Un recente studio della Commissione europea ha rivelato che tra i laureati l’incidenza della disoccupazione di lunga durata è dimezzata rispetto a chi non ha studiato né si è formato all’estero e, a cinque anni dalla laurea, il loro tasso di disoccupazione è più basso del 23% rispetto ai “non mobili”. Dopo un tirocinio all’estero a un giovane su tre è stato offerto un posto di lavoro nell’azienda ospitante e quasi 1 studente su 10 ha dato vita ad una propria attività e più di 3 su 4 prevedono di farlo, evidenziando una forte spinta all’imprenditorialità tra gli studenti con un’esperienza di formazione internazionale nel curriculum.
Per informare e fornire tutti gli strumenti necessari a conoscere quello che offre il Programma Erasmus+ negli ambiti scuola, università, formazione professionale, educazione degli adulti e giovani è online il nuovo sito ufficiale italiano erasmusplus.it. Il sito è la finestra al servizio di chi desidera partecipare tramite uno strumento semplice, dinamico e integrato con i social media legati al programma.
Elena Boschi
Foto © Indire