Il ruolo delle professioni nel terziario in Europa e in Italia

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Nel Belpaese il ritmo di crescita di occupazione nel settore dei servizi è stato di 64mila unità l’anno, ma in Francia e Regno Unito è aumentato di oltre il doppio

Presentata presso la sede di Confcommercio a Piazza Belli a Roma la ricerca, elaborata dall’Ufficio Studi, sul ruolo delle professioni nel terziario di mercato, con un raffronto tra Italia e altri Paesi europei, negli anni della crisi tra il 2008 e il 2014. Lo studio che ha come titolo: “Riavviare la crescita: il ruolo delle professioni nel terziario di mercato”, è stato introdotto dal presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, e illustrato da Luciano Mauro dell’Ufficio Studi, presenti i parlamentari: Chiara Gribaudo della Commissione Lavoro della Camera, Andrea Mandelli vicepresidente Commissione Bilancio del Senato, Maurizio Sacconi presidente Commissione Lavoro al Senato, Enrico Morando viceministro dell’Economia, con Dario Di Vico editorialista del Corriere della Sera, nel ruolo di moderatore.

dscn6210Dalla ricerca emerge che nel 1960 gli occupati in Italia erano quasi 21 milioni, nel 2015 sono aumentati a 24,5 milioni (variazione 1961-2015 pari a +17%). In Francia da 20,2 milioni del 1961 si è arrivati nel 2015 a 27,4 milioni (variazione più 27,4%), nel Regno Unito si è passati da 23,7 milioni, del periodo preso in esame, a 31,2 (+ 32%) in Germania da 32,4 milioni nel 1960 a 43 milioni nel 2015 (+ 33%). All’inizio degli anni ’60 l’Italia era ancora un Paese a prevalenza agricola, negli ultimi 50 anni la quota di occupazione, divenuta terziaria, nel comparto dei servizi è più che raddoppiata passando da più di 7 milioni del 1960 a quasi 18 milioni nel 2015.

Sempre in Italia gli occupati in agricoltura sono calati da 7 milioni del 1960 (33,2%), a poco meno di un milione nel 2015 (3.7% Germania gli agricoltori erano nel 1960 circa 4 milioni si sono ridotti nel 2015 a 635mila unità). In Italia il 99% dei professionisti non ordinistici, si legge ancora nello studio, lavora nei servizi. La maggioranza è concentrata nel comparto delle attività professionali scientifiche e tecniche, seguito da Sanità e assistenza sociale, poi i servizi di informazione e comunicazione. Il reddito prodotto da questi comparti è passato da 4,9 miliardi di euro del 2008 ai 5,4 miliardi del 2014.

dscn6247In tutta Europa l’Italia è prima per gli occupati indipendenti che sono poco più di 6 milioni, seguita dalla Germania con 4,3 milioni, Regno Unito 3,8 milioni, Polonia 3,4 milioni, la Spagna 2,5 milioni, la Francia 2,8 milioni, ultima la Svezia con 227 mila occupati. Nel Belpaese i redditi netti (2014) pro capite delle professioni non ordinistiche sono stati: 20.796 euro l’anno per gli occupati in attività immobiliari, 20.514 per servizi di informazione e comunicazione come progettazione e personalizzazione di software, pagine web e database, 18.300 euro per attività professionali, scientifiche e tecniche (studi commerciali e revisori contabili), 15.685 per noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (agenzie pratiche auto, infortunistica stradale), 13.118 per gli occupati nella sanità e assistenza sociale (servizi sociali, aiuto a profughi e immigrati, tutela e orientamento bambini, strutture di accoglienza per senzatetto), 15.408 euro per chi è impegnato in attività artistiche, sportive e di intrattenimento.

Anna Rita Fioroni, responsabile Confcommercio per le Professioni, nel suo intervento ha messo in evidenza come i professionisti non ordinistici dal 2008 al 2014, aumentati in maniera significativa, sono gli unici che hanno prodotto in Italia maggior reddito e ha ricordato che per la prima volta, con la Legge di stabilità del 2016 i lavoratori autonomi professionali sono equiparati alle Pmi per l’accesso ai Fondi europei annunciando che nel 2017 Confcommercio avvierà la “Federazione delle associazioni delle professioni” per consolidare l’attività di coordinamento sino ad ora svolta.

 

Giancarlo Cocco

 

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Giancarlo Cocco
Laureato in Scienze Sociali ad indirizzo psicologico opera da oltre trenta anni come operatore della comunicazione. Ha iniziato la sua attività giornalistica presso l’area Comunicazione di Telecom Italia monitorando i summit europei, vanta collaborazioni con articoli sul mensile di Esperienza organo dell’associazione Seniores d’Azienda, è inserito nella redazione di News Continuare insieme dei Seniores di Telecom Italia ed è titolare della rubrica “Europa”, collabora con il mensile 50ePiù ed è accreditato per conto di questa rivista presso la Sala stampa Vaticana, l’ufficio stampa del Parlamento europeo e l’ufficio stampa del Ministero degli Affari Esteri. Dal 2010 è corrispondente da Roma del quotidiano on-line delle Marche Picusonline.

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