Il ruolo dell’Europa contro la minaccia nucleare nordcoreana

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Kim Yo-jong è il primo membro della dinastia dei Kim a varcare il 38° parallelo dal 1953, anno dell’armistizio di Panmunjon che pose fine alla guerra di Corea

Venerdì 9 febbraio alle Olimpiadi invernali che si svolgono a PyeongChang in Corea del Sud, mentre sugli  schermi televisivi di tutto il mondo scorrevano le immagini della delegazione della Corea del Nord che applaudiva la sfilata delle squadre di Pyongyang e di Seul, nella Corea del Nord la TV di Stato trasmetteva un repertorio di musica patriottica. La televisione del regime non ha mandato in onda neppure la stretta di mano tra il presidente della Corea del Sud Moon Jae-in e Kim Yo-jong, sorella più giovane del leader nord coreano Kim Jong-un. È la prima volta che un influente membro della dinastia al potere a Pyongyang, accompagnata da Kim Yong-nam numero due del regime attraversano il 38° parallelo con una folta delegazione di atleti. Secondo altre informazioni, un canale digitale visibile solo all’interno del territorio nord coreano, avrebbe trasmesso la sera di venerdì alcuni stralci della cerimonia dell’apertura dei giochi.

La Corea del Nord continua ad essere tra i Paesi più chiusi al mondo. Della sua minaccia nucleare che incombe su Stati Uniti, sulla Corea del Sud e sul Giappone e del ruolo che l’Europa può avere per attenuare il dissidio tra Washington e Pyongyang se ne è parlato il giorno di inizio delle Olimpiadi presso la sede di Roma dello IAIIstituto Affari Internazionali – con il Prof. Antonio Fiori dell’Università di Bologna, autore del libro “Enigma Corea del Nord”, Francesca Sforza caporedattore Esteri de La Stampa, Riccardo Alcaro coordinatore delle ricerche dello IAI, Lorenzo Mariani ricercatore Asia dello IAI, Nicola Casarini responsabile di ricerca per l’Asia orientale dello IAI. La data di ascesa al potere di Kim Jong-un (classe 1984) avviene il 18 dicembre del 2011 dopo la morte del padre Kim Jong-il dal 1941 alla guida del Paese senza interruzioni. Kim Jong-un ha studiato alla Scuola Inglese Internazionale di Berna e successivamente scienze informatiche in Corea del Nord. Ha altre due lauree, una in fisica e una all’Accademia militare.

Inizialmente il favorito alla successione era il fratello Kim Jong-nam ma nel 2009 una agenzia informativa della Corea del Sud dichiarava che era Kim Jong-un il prescelto. «Questi in un primo tempo» – riferisce il Prof.Fiori – era stato accompagnato da un gruppo di reggenza per la sua crescita politica ma il 13 dicembre del 2013 si ha notizia dell’uccisione dello zio che faceva parte del gruppo di reggenza. Il regime lo definì un traditore». Il 15 febbraio dello scorso anno il fratello maggiore Kim Jong-nam, mentre si trovava a Kuala Lampur e si stava imbarcando per Macao , viene ucciso con il veleno. Dietro l’omicidio, riferiscono i servizi segreti sudcoreani, c’è il dittatore. Doveva morire perché se vi fosse stata una transizione familiare del regime coreano sponsorizzata dal governo cinese, il fratello avrebbe preso il comando  della Nord Corea e costui era notoriamente persona accondiscendente ai dettami di riforma auspicati da Pechino.

Riccardo Alcaro, nel suo intervento rivela invece che, «in Corea del Nord non si ammazza la gente come si vuol far credere, ma coloro che sono ostili al regime vengono spostati in posizioni di più basso grado o espulsi dai loro compiti». La giovane Kim Yo-jong  sorella minore, è una ragazza di circa trenta anni e ha una funzione importante in quanto è a capo del dipartimento che si occupa della propaganda del regime. Racconta la realtà esterna ai coreani del nord attraverso il giornale del partito. Secondo  gli analisti è impensabile che il dittatore  possa essere scalzato dal suo ruolo  dai militari, in quanto  Kim Jong-un è ora un leader fortemente legittimato e la Corea del Nord in questi ultimi dieci anni si è modernizzato. La Presidenza americana in questi ultimi giorni ha dato segni di dissenso su alcune aperture della Corea del Sud verso il Nord e le Olimpiadi sono una occasione per stemperare i venti di guerra. C’è da ricordare che il programma nucleare della Corea del Nord inizia il 9 ottobre del 2006 quando il primo test provocò un terremoto di 4.3 gradi della scala Richter.

Il 25 maggio del 2009 la Corea del Nord ha effettuato un secondo test nucleare sotterraneo e fu rilevata dai sismografi americani e della Corea del Sud e fu di 4,79 gradi di magnitudine. Un terzo vi fu nel febbraio 2013 e secondo gli esperti fu un ordigno di sei o sette chilotoni di potenza. Il 10 dicembre 2015 Kim ha lasciato intendere di avere l’atomica a disposizione quale armamento per difendere la sovranità del Paese”.  La nuclearizzazione spinta della Corea del Nord è per legittimarsi, commenta Lorenzo Mariani ricercatore IAI, ed è volta a raggiungere una parità strategica con altri Paesi quali Cina, Russia, Stati Uniti potrebbe trattarsi come di un gioco di poker . Ma gli Stati Uniti non ci stanno e dicono «noi siamo i dissuasori non i dissuasi». Prosegue Mariani: «Non si può escludere un attacco preventivo degli americani e potrebbero effettuare una semplice azione dimostrativa come è stato fatto in questi giorni in Siria. La cosa potrebbe però far infuriare il governo russo con il quale gli Usa sono ai ferri corti».

La Corea del Nord ha forze armate che potrebbero infliggere gravi danni alla Corea del Sud con armi convenzionali a ciò si aggiungono armi chimiche batteriologiche di cui si dice in possesso. Il vice presidente degli Stati Uniti venerdì 9 a PyeongChang, parlando ai giornalisti, ha ipotizzato un attacco preventivo alla Corea del Nord «per far sanguinare il naso a Kim».  Il quadro è allarmante. Qui entra in gioco l’Europa, dialogare con Cina, Russia, Corea del Nord e Stati Uniti è il primo obiettivo della diplomazia e compito dei Governi potrebbe essere quello di non riconoscere mai la Corea del Nord come potenza nucleare. La notizia che la sorella di Kim, ai Giochi Olimpici invernali, ha portato al presidente progressista della Corea del Sud, una lettera scritta dal fratello per incontrarsi e «migliorare le relazioni inter-coreane», ha riacceso le speranze. È augurabile per tutti, che queste Olimpiadi invernali costituiscano un valido deterrente ad azioni folli, da qualunque parte esse provengano, sarebbe la fine del genere umano.

 

Giancarlo Cocco

Foto © NDTV, IBT, DAWN

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Giancarlo Cocco
Laureato in Scienze Sociali ad indirizzo psicologico opera da oltre trenta anni come operatore della comunicazione. Ha iniziato la sua attività giornalistica presso l’area Comunicazione di Telecom Italia monitorando i summit europei, vanta collaborazioni con articoli sul mensile di Esperienza organo dell’associazione Seniores d’Azienda, è inserito nella redazione di News Continuare insieme dei Seniores di Telecom Italia ed è titolare della rubrica “Europa”, collabora con il mensile 50ePiù ed è accreditato per conto di questa rivista presso la Sala stampa Vaticana, l’ufficio stampa del Parlamento europeo e l’ufficio stampa del Ministero degli Affari Esteri. Dal 2010 è corrispondente da Roma del quotidiano on-line delle Marche Picusonline.

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