Il trend d’intimidazioni e minacce ai giornalisti in Italia deve essere invertita

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Lo chiede alle autorità del Belpaese la rappresentante dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa per la libertà dei media Dunja Mijatović

La rappresentante OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) per la libertà dei media, Dunja Mijatović, ha chiesto ieri alle autorità italiane di dare una migliore protezione ai membri della stampa, dopo il recente attacco contro i giornalisti da parte di gruppi criminali organizzati.

Secondo quanto riportato, lo scorso 21 agosto, Alessio Viscardi, un reporter investigativo del portale Fanpage.it, ha ricevuto minacce di morte da un gruppo di quattro persone mentre conduceva ricerche sul funerale di Vittorio Casamonica che si è tenuto il giorno precedente.

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Dunja Mijatović (Foto © OSCE Colin Peters)

Precisamente il 20 agosto, come riporta lo stesso sito, Viscardi è stato minacciato di morte da alcune persone presso l’elipista dalla quale è partito l’elicottero che trasportava i petali per il funerale dei Casamonica.

Il 22 agosto, un’altra minaccia l’hanno ricevuta dei colleghi di Rai 3, fermati dai residenti durante le riprese in una zona di Roma dove vari membri della famiglia Casamonica vivono.

«Questa tendenza crescente di minacce e atti di intimidazione nei confronti dei giornalisti in Italia deve essere interrotto e invertito», ha richiesto la Mijatović, esortando le autorità a indagare rapidamente sui casi.

alessio-viscardi_headerSecondo un rapporto pubblicato nel mese di agosto, da parte della commissione parlamentare antimafia, in Italia gli attacchi contro i giornalisti investigativi che indagano sulla criminalità organizzata sono aumentati costantemente dal 2006. Solo in pochi casi sono stati identificati gli autori e condannati dalla giustizia, come segnala il rapporto.

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La sede dell’OSCE a Vienna

«Un clima di impunità e di mancata identificazione dei colpevoli si aggiunge al clima diffuso di paura tra i membri dei media», ha dichiarato la rappresentante OSCE, oltre a «essere danneggiata gravemente la libertà di espressione e l’accesso del pubblico alle informazioni».

A gennaio la Mijatović ha inviato una lettera al ministro degli Esteri italiano Paolo Gentiloni per esprimere la sua preoccupazione per casi che riguardano la sicurezza dei giornalisti, l’impunità da procedimenti giudiziari e la diffamazione contro i mezzi d’informazione. La rappresentante ha richiamato l’attenzione sulle decine di situazioni createsi contro i rappresentanti dei media, che si sono verificati in Italia nel corso del 2014, e ha fornito una sintesi degli incidenti chiedendo informazioni sui casi più importanti.

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Il ministro Paolo Gentiloni

A maggio la rappresentante OSCE ha ricevuto una lettera del ministro degli Esteri Gentiloni con le osservazioni sui casi richiesti, come le cause di diffamazione e gli attacchi contro i giornalisti. Erano acclusi anche le informazioni sulle indagini di polizia in corso in quattro dei casi di attacchi contro i giornalisti sollevati nella lettera della rappresentante.

 

Margit Szucs

Foto © Fanpage.it, OSCE (Colin Peters) e Creative Commons

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