Il vino argentino tenta il mercato italiano

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La storia di Felipe Rutini, imprenditore coraggioso e sagace, il quale ha saputo creare un prodotto di eccellenza che ora viene presentato nel Belpaese

Quella di Felipe Rutini è una storia intessuta di coraggio e tenacia, segnata da una profonda lungimiranza che lo portò, sin dal lontano 1925, a piantare vigne nella Valle di Uco, un luogo rivelatosi ideale per dar vita a un prodotto di alta qualità. Una delle tante storie di emigrazione, iniziata dal padre Francesco, produttore vinicolo nelle Marche dell’Ottocento. Il figlio Felipe scelse di emigrare in Sud America, impiantando i primi vigneti nella provincia di Mendoza, ponendo le basi per la nascita del marchio Rutini Wines.

                    Tomás Ferrari

Da allora molta strada è stata fatta. L’azienda si è completamente rinnovata, adottando le più recenti tecnologie. Dal 2008 è partita l’attività nella zona di Tupungato, 400 ettari coltivati a un’altitudine fra i 1.050 e i 1.200 metri sopra il livello del mare. Un museo del vino, aperto ai turisti e agli esperti, completa l’offerta per il visitatore curioso e appassionato della materia, raccontando l’appassionante storia della viticoltura nel Paese.

L’occasione per approcciare un mondo ancora quasi sconosciuto nel Belpaese è stata offerta dall’Ambasciata Argentina, che ha organizzato una vera e propria degustazione con lo scopo di sensibilizzare gli esperti del settore e i mass media. Sinora infatti solo i vini cileni hanno avuto una certa visibilità oltre confine, mentre altre realtà del Sud America restano ignote dalle parti italiche.

Sin dal 1993 Mariano Di Paola è il principale enologo della cantina, instancabile sperimentatore, classificato dalla rivista britannica Decanter fra i migliori trenta specialisti del settore. Una garanzia di qualità per un’azienda che mira ritagliarsi una fetta importante in un mercato difficile come quello italiano.

Qualità e innovazione, queste le parole d’ordine che caratterizzano la filosofia dei vini Rutini. Le particolari condizioni climatiche dovute all’altitudine, insieme agli influssi di diversi microclimi, conferiscono qualità e profumi del tutto peculiari al prodotto. Vini armoniosi ma non eccesivamente morbidi, sempre decisamente strutturati. La produzione comprende specialmente chardonnay, merlot, cabernet sauvignon e malbec, tutti di ottimo livello in termini di qualità.

 

Riccardo Cenci

Foto © Riccardo Cenci

 

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Riccardo Cenci
Riccardo Cenci. Laureato in Lingue e letterature straniere moderne ed in Lettere presso l’Università La Sapienza. Giornalista pubblicista, ha iniziato come critico nel campo della musica classica, per estendere in seguito la propria attività all’intero ambito culturale. Ha collaborato con numerosi quotidiani, periodici, radio e siti web. All’intensa attività giornalistica ha affiancato quella di docente e di scrittore. Ha pubblicato vari libri (raccolte di racconti e romanzi). Attualmente lavora come Dirigente presso l’Enpam.

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