Immigrazione: Schulz primo firmatario del documento “Siamo tutti mediterranei”

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Crocetta: «Se una persona si trova in mare e tende la mano noi siamo impegnati a prendere quella mano e salvare quella persona»»

«Le nostre regioni sono quelle che sostengono di più la politica di solidarietà in Europa, mentre a volte le regioni ricche, senza o con pochi immigrati, fanno una politica xenofoba di rifiuto dei richiedenti asilo». A parlare è Rosario Crocetta, presidente della regione Sicilia che, proprio in questi giorni, si è recato a Strasburgo insieme al sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, e a una delegazione di Paesi del sud del Mediterraneo. Scopo del viaggio, la presentazione del documento “Siamo tutti mediterranei”, con il quale si richiede una maggior solidarietà da parte dell’Ue ai Paesi del mediterraneo che, per ragioni geografiche, si trovanop maggiormente impegnati nell’eme
rgenza immigrazione.

Primo firmatario del documento è stato proprio il presidente de Pe, Martin Schulz. «Ora – ha dichiarato Crocetta – inviteremo tutti i rappresentanti europei a firmare per ricominciare a far partire proprio dalle regioni dal basso, dai territori di frontiera, da chi ogni giorno ha gli sbarchi, questo appello perché l’Europa mantenga i suoi valori, la sua cultura, i valori fondanti di grande rispetto dei diritti degli uomini. Noi non ci piegheremo di fronte agli allarmismi perché se una persona si trova in mare e tende la mano noi siamo impegnati a prendere quella mano e salvare quella persona». Il presidente della regione Sicilia ha infine concluso rivelando che «Schulz si è detto disponibile ad aprire una linea di aiuti al nostro settore del turismo nel prossimo bilancio del Parlamento europeo».

imageLa presentazione del documento è avvenuta proprio nei giorni in cui la plenaria stava discutendo l’agenda sull’immigrazione della Commissione. Sono giorni “caldi” in cui l’emergenza immigrazione continua ad essere dibattuta all’interno del Pe, non senza scontri. Ad accendere ancora di più il dibattito, il recente arresto di Touil Abdel Majid, marocchino, sospettato di aver partecipato alla strage del Bardo avvenuta a Tunisi. Il ragazzo sarebbe infatti arrivato a Porto Empedocle a bordo di un barcone e sarebbe stato identificato lo scorso febbraio. La notizia è stata immediatamente cavalcata da quanti inneggiano a metodi “radicali” contro l’immigrazione, come il britannico Farage, leader dell’Ukip, e, in casa nostra, il leghista Matteo Salvini che continua a chiedere a gran voce la chiusura delle frontiere.

Eppure, chi questa emergenza la vive quitidianamente sulla propria pelle e su quella dei suoi cittadini, come il sindaco di Lampedusa Nicolini dichiara: «In 15 anni da Lampedusa non sono passati terroristi ma ustionati, gente col blocco renale, bambini, donne… non credo che un terrorista serio possa rischiare la vita su un barcone».

imageCerto è che i Paesi mediterranei non possono essere lasciati soli, e questo è ormai chiaro a tutti. Lo stesso Timmermans, primo vicepresidente della Commissione, ha richiamato gli Stati membri ad una maggior solidarietà, trovando «inaccettabile un Europa che vuole far smettere gli annegamenti e non dice nulla su cosa fare delle persone salvate dal mare».

Intanto proprio in questi giorni, a Bruxelles si mette a punto la proposta legislativa, che sarà resa nota il 27 maggio, sulla ridistribuzione all’interno dell’Ue, dei richiedenti protezione internazionale. La Commissione, attraverso uno dei suoi portavoce, Natasha Bertaud, ha fatto sapere che i criteri non verrano ridiscussi: «Questo potrà essere fatto in sede di Consiglio Ue». Si seguiranno dunque i parametri già illustrati nell’Agenda per l’immigrazione: popolazione (40%); Pil relativo al 2013 (40%); numero di richieste di asilo e di rifugiati dal 2010 al 2014 (10%)  tasso di disoccupazione nel 2014 (10%).

 

Valentina Ferraro

Foto © 2015 European Parliament

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Valentina Ferraro
Laureata in letteratura contemporanea, ha lavorato per diversi anni come editor per una casa editrice romana, per poi avvicinarsi alla sua più grande passione: la scrittura, intesa come mezzo di comunicazione a 360 gradi. Ha iniziato scrivendo di cinema e cultura per diverse testate sia online che cartacee (fra queste, “Il quotidiano della Sera” e il settimanale “Il Punto”). Dopo il primo viaggio a Bruxelles, nel 2014, ha scoperto un forte interesse per l’Unione europea, iniziando così ad approfondire le tematiche relative all’Ue. La spiccata curiosità per l’universo della “comunicazione 2.0” l’ha portata a mettersi alla prova anche come blogger. Di recente la scrittura ha incontrato un’altra sua grande passione: l’enogastronomia.

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