La dimora storica Villa Donna Adriana lancia un progetto di residenza d’artista per stimolare lo scambio fra culture e promuovere il territorio
L’istituto di cultura italo-tedesca (ICIT) di Lecce ha lanciato un’interessante iniziativa per promuovere la ricerca artistica attraverso la collaborazione e lo scambio fra Italia e Germania.
Il progetto prevede l’ospitalità di due artisti, uno italiano e l’altro tedesco, all’interno di una dimora storica dei primi del ‘900, Villa Donna Adriana, che si trova a San Pietro Vernotico, nell’alto Salento.
Qui gli artisti saranno ospitati per un mese. La dimora si trasformerà così in luogo d’eccezione dove mettersi alla prova in un clima di confronto e scambio fra le due culture. Gli artisti potranno avvalersi delle risorse e degli spazi della villa, contando su uno studio di 80 mq e una terrazza di 250 mq. Luoghi che, nel mese di permanenza, saranno aperti anche al pubblico oltre che a critici e operatori del settore che potranno così raccontare il processo di creazione step by step.
Nel corso di questo periodo, gli urban artist realizzeranno le loro opere all’interno della residenza, intervenendo sull’estetica, sui contenuti o addirittura modificando gli spazi. Concluso il mese di ospitalità le installazioni saranno esposte negli spazi della villa, dove rimarranno come omaggio al territorio.
Villa Donna Adriana, residenza privata che risale agli inizi del secolo scorso, ha visto riportare alla luce mosaici, affreschi e rilievi d’epoca in seguito a una recente opera di restauro.
Grazie a questa iniziativa, la residenza vuole ripensarsi anche come centro di produzione artistica, nonché di diffusione culturale, puntando proprio sui giovani, offrendo loro un’occasione per dare visibilità alle proprie opere e fornendogli un’opportunità di sperimentare un’esperienza altamente formativa.
Gli urban artist interessati potranno inviare le loro candidature entro il 7 agosto 2017 a info@icit-lecce.it
Per ulteriori informazioni
www.ict-lecce.it
www.villadonnaadriana.it
Valentina Ferraro
Foto © Valentina Ferraro
