La conferenza stampa, al margine dei Mediterranean Dialogues 2019 è stata l’occasione perfetta di scambio per stabilire i nuovi rapporti Italia-Russia
Nella Capitale, presso la prestigiosa sede di Villa Madama, si è svolto il culmine della visita di 3 giorni a Roma del ministro degli Esteri russo Lavrov, ospite d’onore del MED2019 dell’ISPI, ovvero il ciclo di conferenze e dibattiti con la presenza dei principali attori sulla scena del Mediterraneo. Il confronto tra Lavrov e il suo omologo Di Maio ha riguardato 4 temi fondamentali: i rapporti Italia/Russia, la crisi libica, quella siriana e Ucraina e infine il tema delle sanzioni dell’Unione europea.
Questione libica & siriana
Sulla questione libica, Di Maio ha confermato l’importanza della Russia che rimane un interlocutore chiave nella dinamica. Tuttavia si è anche detto preoccupato, per l’intensificarsi della guerra civile libica e da eventuali «fughe in avanti che possano destabilizzare la regione» dove ha ribadito «non esiste nessuna soluzione militare». Inoltre egli ha evidenziato come in Libia ci siano troppe interferenze (la Russia sostiene il generale Haftar), quando il tutto invece dovrebbe svolgersi sotto la cornice della Conferenza di Berlino (promossa dalla Germania) in programma all’inizio del 2020 con l’obiettivo di raggiungere il cessate il fuoco. A seguito di questo intervento, Lavrov ha risposto che concorda sul fatto della presenza di troppi attori nella questione libica, ma ribadisce che proprio per questo motivo c’è la necessità di includere tutti gli attori. Su questo punto di vista anticipa che la Conferenza di Berlino è «un’occasione sprecata», visto il mancato coinvolgimento dei libici. Inoltre mette l’accento sulla necessità di coinvolgere gli Stati confinanti e l’Unione africana. Come nota di sfondo resta l’accordo sui confini marittimi siglato a Istanbul Erdogan e il governo di Tripoli Fayez al-Sarraj: «un accordo tutto da dimostrare», secondo Di Maio.
Per quanto riguarda il Medio Oriente Siria, invece Di Maio ricorda l’importanza dell’inviato speciale Peterson nella costituzione di un Comitato costituzionale di dialogo che permetta a tutti gli attori di interloquire. Mentre Lavrov si concentra sulla necessità di far ritornare i rifugiati (in particolare ad Idlib) nelle loro case perché ormai la situazione migratoria sul confine turco/siriano corre il serio rischio di diventare ingestibile.
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Le sanzioni europee: la necessità di una riflessione
Il contesto delle sanzioni europee che sarà discusso nel futuro Consiglio degli Affari esteri e Consiglio europeo riguarda la serie di misure intraprese a seguito della crisi Ucraina del 2014 che ha portato all’annessione della Crimea da parte della Russia. Il ministro Di Maio ha affermato come l’Italia «si muove nel solco dell’Unione europea», ma vuole «promuovere una riflessione politica in sede europea che preveda gli effetti sulle nostre aziende delle sanzioni e delle contromisure russe». Per quanto riguarda gli Accordi di Minsk ha espresso la necessità di fare ulteriori passi avanti che possano sbloccare la situazione. Il ministro infine sul tema delle contro sanzioni russe ha chiesto a Lavrov di «rimuovere le sanzioni sul Parmigiano Reggiano», che secondo la sua valutazione «non rientrano nei parametri di quelle ideate nei confronti dell’Unione europea».
Sul fronte dei rapporti commerciali, Il leader del M5s ha annunciato per luglio dell’anno prossimo la sua partecipazione in Russia per ricambiare la visita diplomatica e per partecipare all’Innoprom 2020 a Yekaterinburg ovvero la fiera sulla tecnologia e l’industria dove saranno toccati temi quali l’innovazione la blockchain e l’intelligenza artificiale.
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James Sekitoleko
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