Jihadisti protagonisti di atti brutali nei confronti delle donne

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Yazidi e cristiane schiave sessuali dell’Isis. Sopruso quotidiano per tante giovani sequestrate da uomini dell’autoproclamato Stato islamico

L’esercito dell’Isis avanza in Libia mentre le potenze occidentali sembrano non rendersi conto del pericolo che incombe per l’Europa. L’intelligence americana e tedesca riferiscono che l’Isis ha lanciato contro i curdi bombe all’iprite sottratte dagli arsenali di Assad, il dipartimento di Stato americano ha diffuso a fine luglio un rapporto sulla istituzionalizzazione della schiavitù a fini sessuali da parte dello Stato islamico in questi ultimi mesi.

Un agghiacciante resoconto che molti media hanno passato sotto silenzio. Ad agosto dello scorso anno lo Stato islamico dopo aver istituito “il Califfato” ha iniziato a catturare donne e ragazze nella maggioranza yazide ma secondo l’Onu anche numerose cristiane per “darle in premio” come “pasto” sessuale ai jihadisti o a venderle come schiave. Gli yazidi, stimati in circa 60.000 persone, vivono da secoli in Mesopotamia, molti nel Gebel Singlar presso Aleppo venuti lì nel XIII secolo. Parlano curdo, è gente laboriosa che si dedica alla coltura della terra e all’allevamento del bestiame. Credono in un Dio sommo e ineffabile che è in relazione con il mondo attraverso sette angeli creatori sua emanazione. Hanno fiducia nella metempsicosi, nell’immortalità dell’anima, nel paradiso per i giusti. Nel loro culto entrano molti elementi cristiani.

20150813-ISISSLAVE-slide-CON6-superJumboFrank Wolf, ex deputato americano, ha svolto interviste dei rifugiati nel Kurdistan e ha appreso che oltre 700 ragazzine e giovani donne yazide sono state prese in schiavitù a Mosul dagli uomini del Califfato. Gli ostaggi erano separate in base  al colore degli occhi e molti le sceglievano per sè. Le belle erano separate dalle brutte e le prime erano “regalate” a membri di spicco dello Stato islamico.

Ai primi di agosto l’Intelligence Group, che monitora queste attività, è venuto a conoscenza che alcune ragazzine, catturate in battaglia, sarebbero state offerte come “tre primi premi” di un concorso di recitazione del Corano realizzato in due moschee siriane durante il Ramadan.

A marzo scorso 135 fra donne e bambini sono stati sequestrati in 30 villaggi cristiani in Siria: è stato chiesto un riscatto di 23 milioni di dollari che ovviamente le famiglie non sono state in grado di pagare. Giuristi islamici dell’Isis hanno sentenziato che «le femmine Yazide e cristiane possono essere schiavizzate a fini sessuali, ma le musulmane apostate no».

Kayla-Mueller-APRecentemente si è saputo che la cooperante americana Kayla Mueller, rapita ad Aleppo, sarebbe stata stuprata e violentata ripetutamente da Al Baghdadi prima della morte avvenuta il 6 febbraio scorso. Nelle foto del cadavere si vedono vistosi lividi sul volto, secondo quanto riferito da una ragazzina che era con lei, poi liberata fortunosamente. I jihadisti sono malati di sesso e i più malvagi sarebbero i ceceni veri e propri orchi delle giovani. Gli attivisti di Compassion Kurdistan riferiscono di essere entrati in contatto via cellulare con una ragazza yazida: «sono stata stuprata venti volte e non è neanche mezzogiorno, per pietà bombardateci».

 

Giancarlo Cocco

Foto © Mauricio Lima/The New York Times/Redux e Indipendent UK (AP)

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Giancarlo Cocco
Laureato in Scienze Sociali ad indirizzo psicologico opera da oltre trenta anni come operatore della comunicazione. Ha iniziato la sua attività giornalistica presso l’area Comunicazione di Telecom Italia monitorando i summit europei, vanta collaborazioni con articoli sul mensile di Esperienza organo dell’associazione Seniores d’Azienda, è inserito nella redazione di News Continuare insieme dei Seniores di Telecom Italia ed è titolare della rubrica “Europa”, collabora con il mensile 50ePiù ed è accreditato per conto di questa rivista presso la Sala stampa Vaticana, l’ufficio stampa del Parlamento europeo e l’ufficio stampa del Ministero degli Affari Esteri. Dal 2010 è corrispondente da Roma del quotidiano on-line delle Marche Picusonline.

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