Scontro ai vertici dell’Ue. Tajani risponde all’attacco del presidente dell’esecutivo: «Moderi i termini. La Commissione è sotto il controllo del Pe, non il contrario»
«Il Parlamento europeo è ridicolo». Così Jean-Claude Juncker si rivolge all’aula semivuota durante la plenaria di ieri a Strasburgo. Nel corso della seduta, infatti, si sarebbe dovuto fare un bilancio della presidenza maltese, con un focus sull’emergenza immigrazione. Una questione tutt’altro che marginale che, tuttavia, ha richiamato in aula poco più di trenta eurodeputati. Ed è stato proprio l’assenteismo dei parlamentari europei a scatenare il duro intervento di Juncker:
«Saluto coloro che si sono degnati di essere presenti in aula» ha esordito piccato il presidente della Commissione, per poi puntualizzare: «Il fatto che una trentina di parlamentari siano seduti ad assistere a questo dibattito dimostra a sufficienza che il Parlamento non è serio. Se ci fossero stati Angela Merkel o Macron e non un piccolo Paese come Malta non sarebbe stato così. Non parteciperò più a riunioni di questo tipo».
Il premier maltese ascolta con attenzione e sembra accennare un sorriso di approvazione, ma immediata arriva la reazione del presidente del Pe, Antonio Tajani che, visibilmente irritato, interrompe Juncker invitandolo a moderare i termini e ricordandogli:
«Voi potete criticare il Parlamento, ma non è la Commissione che deve controllare il Parlamento, è il Parlamento che deve controllare la Commissione».
Dopo l’interruzione Juncker riprende brevemente la parola per ringraziare il premier maltese Joseph Muscat per il lavoro svolto durante la presidenza di turno del Consiglio.
A conclusione della seduta, il presidente del Parlamento europeo e quello della Commissione hanno avuto un incontro per chiarire quanto successo in aula. «Juncker ha detto di essere dispiaciuto per le parole utilizzate durante il dibattito, per Tajani l’incidente è chiuso» ha riferito il portavoce del presidente del Pe che ha inoltre ribadito «l’importanza della cooperazione tra le istituzioni europee a favore dei cittadini».
La seduta di ieri era stata aperta da Joseph Muscat, che nel suo intervento aveva posto l’accento su una delle questioni più urgenti che l’Europa è chiamata ad affrontare in questo periodo: l’immigrazione.
«Serve una solidarietà efficace – ha dichiarato il premier maltese – per gestire assieme questo fenomeno. Occorre – ha aggiunto – una risposta europea che risponda ai valori dell’Europa».
«L’appartenenza all’Ue – ha ricordato Muscat – non prevede l’adesione solo ad alcuni dei nostri valori, ma a tutti, solidarietà compresa».
Le parole del premier maltese diventano ancora più concrete se rapportate ai dati sui flussi migratori che, proprio in questi giorni, ha diffuso l’Oim. I numeri dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni sono preoccupanti: 100 mila persone sono arrivate via mare in Europa negli ultimi sei mesi, di cui 85 mila in Italia, 9290 in Grecia, 6464 in Spagna. Senza tralasciare il numero di morti e dispersi che ammonta a 2247.
Cifre spaventose che impongono una riflessione seria e richiedono una risposta concreta, univoca e quanto più possibile immediata da parte dell’Unione europea.
Valentina Ferraro
Foto e Video © European Union