La Festa della Repubblica nonostante le polemiche

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Le alte cariche istituzionali e lo spettacolo della parata per il 2 giugno a Roma. Ma anche le assenze. Mattarella: «inclusione rappresenta valori scolpiti in Carta Costituzionale»

I più la ricordano per lo spettacolo delle Frecce Tricolori, per la Parata militare o per la possibilità di visitare i Giardini del Quirinale. Ma la Festa della Repubblica quest’anno è stata tanto altro. Non solo per il tema di quest’anno del 73esimo anniversario della proclamazione della Repubblica italiana, l’inclusione. Ad aprire la parata sono stati gli atleti del Gruppo paralimpico della Difesa. In 3.975 a sfilare in via dei Fori Imperiali, le varie componenti delle Forze armate, i vari Corpi dello Stato, i veterani, una compagnia mista interforze della “riserva selezionata” e 300 sindaci.

In tribuna d’onore, in prima fila, il capo dello Stato Sergio Mattarella – che prima ha, come di consueto, aperto le cerimonie deponendo una corona all’Altare della Patria al passaggio delle Frecce Tricolori e passato in rassegna, come da tradizione sulla Lancia Flaminia nera, le truppe schierate alle Terme di Caracalla – con tutte le Alte cariche istituzionali della Repubblica: i presidenti di Senato e Camera Maria Elisabetta Alberti Casellati e Roberto Fico, del Consiglio Giuseppe Conte e della Corte Costituzionale Giorgio Lattanzi, oltre al presidente uscente del Parlamento europeo Antonio Tajani.

Per il governo presenti anche i vicepremier Matteo Salvini ministro dell’Interno e Luigi Di Maio del Lavoro e dello Sviluppo economico, oltre ai ministri della Difesa Elisabetta Trenta, degli Esteri Enzo Moavero, dell’Economia Giovanni Tria, della Giustizia Alfonso Bonafede, dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio. E ancora, la sindaca di Roma Virginia Raggi e i vertici delle Forze Armate.

La sfilata è proseguita dopo i sindaci con i gonfaloni di Regioni, Province e Comuni, a seguire i sette settori: le Organizzazioni internazionali Onu, Nato, Unione europea; l’Esercito con granatieri, lancieri, paracadutisti, alpini; la Marina con i fucilieri e le capitanerie di porto della guardia costiera; l’Aeronautica; l’Arma dei Carabinieri; i corpi militari di Guardia di finanza, i volontari della Croce Rossa, l’Ordine di Malta; i corpi armati e non di Polizia penitenziaria, Polizia di Stato, Vigili del fuoco, servizio civile, polizia municipale di Roma Capitale e degli altri comuni d’Italia. Chiusura, secondo tradizione, con la fanfara dei Bersaglieri, i Corazzieri a cavallo e il passaggio delle Frecce Tricolori.

Sotto accusa è finita quest’anno proprio la cornice in cui il ministero della Difesa ha racchiuso il significato delle celebrazioni. Una sorta di “buonismo”, con colorita etichettapeace and love“, che secondo una parte consistente degli schieramenti politici presenti in Parlamento tradisce il ruolo di garanzia e di difesa dei valori democratici, come simbolo dell’onore militare nazionale, dimostrato soprattutto nel loro impegno a rappresentare l’Italia nelle missioni internazionali.

L’inclusività è un impegno che «ben rappresenta i valori scolpiti nella nostra Carta costituzionale, che sancisce che nessun cittadino può sentirsi abbandonato, bensì deve essere garantito nell’effettivo esercizio dei suoi diritti». Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha cercato così di porre fine alle polemiche sulla Festa del 2 Giugno benedicendo il tema che quest’anno ha accompagnato la sfilata della Festa della Repubblica ai Fori Imperiali.

Vi era stata infatti nei giorni antecedenti una scia di veleni che aveva portato al forfait di ben tre generali, critici nei confronti dei tagli alle pensioni adottati da via XX Settembre, sede del Ministero della Difesa. Nella giornata di oggi anche le polemiche seguenti alla dedica della festa da parte del presidente della Camera Fico ai migranti che si trovano nel Belpaese e a tutte le comunità, compresi sinti e rom.

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Affetto e stima, due sentimenti che Mattarella ha registrato da parte di tanti cittadini che si sono riversati per le strade, sotto il sole della Capitale, per assistere alla sfilata. «Un sentimento di attaccamento alla Repubblica e la considerazione della comunità nazionale nei confronti dei servitori della nostra democrazia» – ha scritto il presidente – «espressione del diffuso sentimento di gratitudine per l’opera preziosa svolta in Italia e all’estero».

Novità di quest’anno gli 800 bambinisimbolo dell’Italia di domania cui è stata riservata una tribuna a parte. In tutto sono stati 3.975 i militari e i civili che sono passati in rassegna tra migliaia di tricolori sventolati dalle mani della folla dietro le transenne.

 

Ludovico Stella

Foto e video © James Sekitoleko

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