La Giordania punta sul benessere fisico e mentale

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Una destinazione sicura, premiata dalla crescita del turismo europeo, in un contesto che altrove risente delle tensioni internazionali e della minaccia terroristica

Stretta fra Israele e l’Arabia Saudita, fra la Siria e l’Iraq, la Giordania risente della scomoda reputazione di un’area particolarmente tormentata del Medio Oriente. Eppure questo Paese è politicamente stabile, oltre a risultare come uno dei più accoglienti al mondo; un luogo dove l’ospitalità è sacra, dove la convivenza fra diversi credo religiosi ha raggiunto davvero un equilibrio che trova ben pochi termini di paragone. I viaggiatori europei sono i benvenuti, e possono sperimentare di persona un’accoglienza che sfugge le consuete dinamiche commerciali di altre destinazioni mediorientali. In altre parole, il turista non viene blandito unicamente per sfruttarne le potenzialità economiche, ma incontra una cordialità del tutto autentica e sincera, retaggio di tradizioni millenarie.

Un incontro, tenutosi presso la sede romana di Federmanager, ha offerto l’occasione per fare il punto riguardo gli afflussi turistici in questo Paese e per approfondirne la conoscenza, alla presenza dell’ambasciatore del Regno Hascemita Fayiz Khouri e di numerosi specialisti di questa destinazione. In particolare il direttore dell’Ente del Turismo della Giordania dottor Marco Biazzetti, ha avuto il compito di illustrare brevemente ma in maniera esaustiva gli usi e i costumi del suo popolo, le innumerevoli sfaccettature di una storia millenaria.

Il rilancio turistico della Giordania, già premiata rispetto ad altre destinazioni limitrofe con un sorprendente incremento di presenze, punta sul benessere fisico e mentale come valore aggiunto a un’offerta culturale di per se straordinaria. In quest’ottica l’ambiente naturale assolutamente unico del Mar Morto, il punto più basso dell’intero globo, offre opportunità enormi in fatto di salute. I vantaggi terapeutici, noti sin dalla più remota antichità, sono innumerevoli: dall’aria asciutta, priva di allergeni e quindi adatta ai soggetti con problemi respiratori, o semplicemente afflitti dallo smog delle nostre realtà urbane, ai fanghi, efficaci per i problemi dermatologici più disparati. La talassoterapia, ovverosia la cura attraverso il clima marino, trova in questo ambiente la sua incarnazione più efficace. Un ecosistema prezioso e fragile,  purtroppo minacciato non solo dall’evaporazione dell’acqua, ma anche dalle dighe israeliane che sbarrano il corso degli affluenti.

Riguardo il già citato aspetto culturale, la Giordania teme ben pochi rivali. Basterebbe l’unicità di Petra, patrimonio Unesco, creata dal misterioso popolo dei Nabatei, a garantirle un posto di rilievo fra le destinazioni turistiche principali. Un luogo conosciuto da molti in maniera superficiale, attraverso l’immagine pubblicitaria che universalmente la rappresenta, ovverosia l’edificio rupestre del Khasnè. Pochi sanno che Petra è il più grande sito archeologico del mondo. Dopo aver percorso una gola lunga oltre un chilometro si giunge di fronte al monumento già citato, ingresso di un mondo sorprendente e magico, caratterizzato dalla peculiare alchimia fra architetture pensate dall’uomo e ardite costruzioni naturali. Il colore particolare delle rocce, la miriade di sentieri e di percorsi possibili, delineano le coordinate di un luogo dell’anima. Tombe, obelischi, templi e strade conducono il visitatore in un labirinto che sembra non avere fine. Una imponente scalinata scavata nella roccia conduce poi al Monastero di Ad-Deir, posto in fondo alla vallata, culmine di un’esperienza che non potrà lasciare indifferenti.

Peculiare e affascinante anche la storia della sua scoperta. Nel 1812 il viaggiatore e orientalista svizzero Johann Ludwig Burckhardt, grande conoscitore dell’arabo e del Corano, riuscì a raggiungerne l’ingresso travestito da pellegrino. La sua esplorazione rimase però limitata, pur nella consapevolezza di aver scoperto un sito straordinario, fulcro di un regno fastoso e potente. Pochi popoli hanno subito una metamorfosi tanto radicale quanto quella dei Nabatei, da pastori nomadi ad abitanti di raffinate realtà urbane. La loro abilità nel progettare opere idrauliche in un luogo oltremodo ostile, le loro capacità costruttive, la loro scaltrezza nell’accumulare enormi ricchezze grazie allo sfruttamento del commercio hanno raggiunto proporzioni leggendarie.

Oltre a Petra, ecco Jerash, la cosiddetta Pompei del Medio Oriente. Un sito archeologico ricchissimo che, solo per problemi burocratici, non ha ancora ricevuto l’investitura ufficiale quale patrimonio Unesco. Basterebbe il colpo d’occhio della gigantesca piazza ovale per garantirle un posto di rilievo nell’ambito delle meraviglie sopravvissute del mondo antico.

La Giordania garantisce inoltre esperienze spirituali di grande intensità. Innumerevoli i luoghi legati alla religione, come Betania oltre il Giordano, dove visse Giovanni Battista. Qui si trovavano le città bibliche di Sodoma e Gomorra, e la grotta dove Lot e le sue figlie si rifugiarono in seguito alla loro distruzione. E ancora Madaba, uno dei luoghi più affascinanti della Terra Santa. Nella chiesa greco-ortodossa di San Giorgio si conserva una mappa bizantina a mosaico del VI secolo di Gerusalemme e altri luoghi sacri, molto accurata e di enorme valore storico.

Legati alle infinite lotte per il possesso della Terra Santa, i castelli che punteggiano il panorama desertico costituiscono un ulteriore motivo di interesse. Quelli di Karak e Shobak rappresentano imponenti testimonianze della presenza dei crociati, mentre il castello di Ajlun è un formidabile esempio dell’architettura militare arabo-islamica. Peculiare infine l’apparato iconografico di Quseir-Amra, bagno termale costruito nella steppa giordana. I suoi affreschi, raffiguranti danzatrici, battute di caccia e altre immagini insolite in questo ambito culturale, costituiscono un unicum salvaguardato dall’Unesco.

Il deserto si diceva, set privilegiato per le sue caratteristiche coloristiche e scenografiche, celebrato da innumerevoli incarnazioni cinematografiche. La più nota è quella di Lawrence d’Arabia, pellicola del 1962, vincitrice di ben sette premi Oscar e ambientata nel Wadi Rum, ma non bisogna dimenticare Indiana Jones e l’ultima crociata (1989) e Sopravvissuto – The martian (2015), nel quale le affinità con il paesaggio marziano appaiono in tutta la loro stupefacente evidenza.

Ultima nell’esposizione, ma non in ordine di importanza, vogliamo ricordare la capitale Amman, città vivace e giovanile, punto di partenza per tutte le escursioni in un Paese che, lo sottolineiamo, per la sua limitata estensione può essere visitato nella sua interezza impegnando periodi di tempo non troppo lunghi. Storia e modernità si intersecano nelle sue traiettorie, capaci di ospitare il primo centro culturale del Medio Oriente (Hussein Cultural Centre), insieme alle rovine della Cittadella, insediamento abitato fin dal Paleolitico. Importante anche l’offerta museale, con la Jordan Gallery of Fine Arts e un prezioso Museo Archeologico.

Un viaggio inizia sin dalla partenza. Ecco perchè la maniera migliore per raggiungere la Giordania viene garantita dalla compagnia di bandiera Royal Jordanian. Orari comodi e un’attenzione scrupolosa verso il cliente rappresentano un valore aggiunto non trascurabile per chi voglia intraprendere un percorso all’insegna della cultura e delle esperienze da vivere, come accennavamo all’inizio, in pieno relax.

Un accenno infine all’offerta culinaria. Il piatto nazionale è il mansaf, il cui ingrediente principale è l’agnello, adagiato su un letto di riso e pinoli, mentre sulla tavola non manca mai il pane arabo non lievitato. L’esplorazione delle abitudini gastronomiche costituisce un ulteriore motivo di interesse in quanto si lega alle tradizioni più antiche, alla capacità di un popolo di vivere in una terra apparentemente ostile, sfruttandone in pieno le potenzialità.

 

Riccardo Cenci

Foto © Ente del Turismo della Giordania

 

Per informazioni:

Jordan Tourism Board

www.visitjordan.com

Royal Jordanian

www.rj.com

4Winds Tour Operator

www.4winds.it

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Riccardo Cenci
Riccardo Cenci. Laureato in Lingue e letterature straniere moderne ed in Lettere presso l’Università La Sapienza. Giornalista pubblicista, ha iniziato come critico nel campo della musica classica, per estendere in seguito la propria attività all’intero ambito culturale. Ha collaborato con numerosi quotidiani, periodici, radio e siti web. All’intensa attività giornalistica ha affiancato quella di docente e di scrittore. Ha pubblicato vari libri (raccolte di racconti e romanzi). Attualmente lavora come Dirigente presso l’Enpam.

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