Claude Monet alla Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino

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La rassegna monografica dedicata al maestro francese, con oltre quaranta capolavori dalle collezioni del Musée d’Orsay

Appare perlomeno curioso che un’opera straordinaria come Le déjeuner sur l’herbe venisse data in pegno da Monet al proprietario di casa come garanzia per l’affitto non pagato. Una volta riscattata l’enorme tela, conservata senza riguardo in una cantina, aveva fatto in tempo ad ammuffire. I frammenti di questo monumentale lavoro, concepito quasi come una sfida al quadro di Manet dal medesimo titolo, sono oggi visibili nella grande mostra monografica allestita alla GAM, la Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino .

18. MONET Colazione sull'erba (1865-1866)

Il Musée d’Orsay di Parigi ha concesso oltre quaranta capolavori, fra i quali molti mai presentati in Italia, per l’esposizione dedicata a Claude Monet (1840-1926), concepita come un percorso attraverso i momenti salienti della sua carriera. Dopo gli esordi segnati dall’esperienza di Courbet, considerato il Maestro di riferimento da molti fra i futuri protagonisti dell’Impressionismo, l’artista intraprende una strada propria, che lo porterà ad aprire le porte alla modernità.

I paesaggi innevati rappresentano forse la sfida più stimolante. Nel quadro La pie (La gazza) cattura la luminosità e i riflessi della neve in una maniera che non viene compresa dai contemporanei, abituati a un colorismo totalmente diverso, ad un approccio accademico che Monet non sente come proprio. Il sapiente contrappunto fra luce ed ombra era un qualcosa di troppo audace per il gusto dell’epoca. Non a caso la tela viene rifiutata dalla giuria del Salon nel 1869. Il paesaggio qui raffigurato appartiene al territorio di Étretat in Normandia, il medesimo delle famose scogliere. Instancabile Monet mentre percorre la costa in lungo e in largo. Non si accontenta di dipingere dalla finestra del suo albergo. Vuole il contatto autentico con il soggetto. Una volta è talmente preso dall’estasi creativa da non accorgersi della marea crescente, alla quale sfugge a stento.

La pittura per Monet è un impegno costante e totale, da perseguire ad ogni costo. Immerge con caparbietà la propria ispirazione nelle acque di Argenteuil, per studiare i riflessi della luce sulla materia liquida. L’idea di cogliere l’inafferrabile, che si concretizzerà nelle estreme magnifiche ninfee, è già qui. Coltiva con sempre maggiore impegno l’abitudine di indagare il medesimo soggetto nelle diverse ore del giorno, per cogliere le variazioni atmosferiche. In mostra una delle innumerevoli declinazioni della cattedrale di Rouen, colta nel pieno sfolgorare del sole.

41. MONET La cattedrale di Rouen. Il portale e la torre Saint-Romain in pieno sole (1893)La forma pian piano si dissolve nella luce, la pittura si affranca progressivamente dal soggetto rappresentato. Lo vediamo chiaramente in Londres, le Parlement, dove la pennellata si frammenta in miriadi di macchie che rendono impalpabile la materia pittorica. La solidità dell’architettura sembra davvero svaporare nella nebbia che avvolge il paesaggio. Il quadro diviene una partitura coloristica puramente emozionale. Compimento di questo percorso la serie delle Ninfee, pura espressione di un sentimento della natura che con il realismo non ha più nulla a che fare.

Sterili sono le discussioni riguardo le limitazioni fisiche dell’anziano Monet, colpito da cataratta e costretto ad un intervento chirurgico non certo risolutivo. La precaria percezione dei colori può aver favorito una liberazione immaginifica che comunque era già in atto. L’artista si affida sempre più all’istinto, ma l’esito finale della sua ricerca era già implicito nello svolgimento del suo percorso. Per questo motivo Monet può essere, a ragione, considerato fra gli autentici padri dell’arte moderna.
Riccardo Cenci

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Monet
Dalle collezioni del Musée D’Orsay
GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino
Dal 2 ottobre 2015 al 31 gennaio 2016
Orari: dal martedì alla domenica 10.00 – 19.30, chiuso il lunedì
Biglietti: intero € 12,00 ridotto € 9,00
Catalogo: Skira
www.mostramonet.it

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Immagini

In apertura: Claude Monet, In norvegese o La barca a Giverny (1887 circa)
olio su tela; 89,3×130,5 cm
Parigi, Musée d’Orsay

Al centro: Claude Monet, Colazione sull’erba (1865-1866)
olio su tela; 248,7×218 cm
Parigi, Musée d’Orsay

In basso: Claude Monet, La cattedrale di Rouen. Il portale e la torre Saint-Romain in pieno sole (en 1893)
olio su tela; 107×73,5 cm
Parigi, Musée d’Orsay

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Riccardo Cenci
Riccardo Cenci. Laureato in Lingue e letterature straniere moderne ed in Lettere presso l’Università La Sapienza. Giornalista pubblicista, ha iniziato come critico nel campo della musica classica, per estendere in seguito la propria attività all’intero ambito culturale. Ha collaborato con numerosi quotidiani, periodici, radio e siti web. All’intensa attività giornalistica ha affiancato quella di docente e di scrittore. Ha pubblicato vari libri (raccolte di racconti e romanzi). Attualmente lavora come Dirigente presso l’Enpam.

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