La Polonia verso le Presidenziali: la sfida è sull’Euro

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La campagna elettorale si giocherà sulla moneta unica, vista come un’opportunità ma anche come un rischio per i cittadini

Il prossimo 10 maggio i polacchi saranno chiamati alle urne per scegliere il loro nuovo presidente della Repubblica: sarà una corsa a tre, tra l’attuale capo dello Stato Bronislaw Komorowski (centrodestra), la leader del centrosinistra Magdalena Ogorek e il candidato conservatore Andrzej Duda. E tanto per cambiare, la sfida si preannuncia serrata su di un tema di stretta attualità: l’adozione dell’Euro.

L’ingresso di Varsavia nella moneta unica era previsto per quest’anno, ma il ministro delle Finanze Mateusz Szczurek, in una dichiarazione rilasciata a fine 2014, ha chiaramente detto che il Paese non è ancora pronto all’appuntamento con l’Eurozona. Non solo. I toni usati da Szczurek sono stati alquanto tiepidi verso l’adozione dell’Euro, e il fatto stesso che non abbia voluto fornire una tempistica certa sul percorso di ingresso in Eurolandia ha scatenato l’opposizione euroscettica del PiS, il partito nazionalista dei fratelli Lech e Jaroslaw Kaczinski, rispettivamente ex presidente ed ex premier nella seconda metà dello scorso decennio.

«La Polonia non dovrebbe aderire alla zona euro, fino a quando i nostri stipendi non raggiungeranno il livello dei nostri partner europei – ha dichiarato di recente il candidato del PiS Duda al tabloid Super Express –  perché questo significherebbe restare per decenni i membri poveri d’Europa, e io non sono d’accordo su questo».

«Oggi, la Polonia è in una situazione che richiede calma, ma anche un’azione decisa. Sulla scena internazionale, abbiamo bisogno di lottare per gli interessi polacchi. E a questo proposito, il Presidente dovrebbe collaborare attivamente con il governo».

Alle Presidenziali del 2010 il PiS, che allora candidava Jaroslaw Kaczinski, perse sì al ballottaggio contro Komorowski, ma riuscì ad ottenere considerevoli risultati nelle aree rurali e meno sviluppate del Paese. Complice la crisi dell’Eurozona, gli ultraconservatori polacchi ora vogliono riprovarci, tentando di giocare bene la carta dell’eurofobia.

Va tuttavia ricordato che il partito di Komorowski giunge alla sfida elettorale con notevoli successi dal punto di vista del rilancio economico di zone depresse, a cui ha contribuito anche il massiccio impiego dei fondi strutturali assegnati alla Polonia negli ultimi anni, che sono stati utilizzati quasi del tutto.

Alessandro Ronga

Foto © European Community 2014

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Alessandro Ronga
Giornalista e blogger, si occupa di Russia e dei Paesi dell'ex Urss. Scrive per il quotidiano "L'Opinione" e per la rivista online di geopolitica "Affari Internazionali". Ha collaborato per il settimanale "Il Punto". Nel 2007 ha pubblicato un saggio storico sull’Unione Sovietica del dopo-Stalin.

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