“La Storia a processo”, tra social e pubblico verdetti contrapposti

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Al Teatro Eliseo il terzo appuntamento del format ideato e curato da Elisa Greco: grande cast, spettatori numerosi e partecipanti. Che riabilitano Caterina de’ Medici

Colpevole per la giuria social, innocente per il pubblico in sala.

Si è chiuso così, con due opposti verdetti, il processo a Caterina de’ Medici, andato in scena mercoledì sera al Teatro Eliseo di Roma nell’ambito de “La Storia a processo”, format ideato e curato da Elisa Greco.

Come sempre, il dibattimento ha visto protagonisti di assoluto livello culturale “darsi battaglia” intorno, appunto, alla figura della “Regina Nera”: mostro sanguinario o sovrana di pace?

               La fase del dibattimento

Presidente della Corte Paola Severino, vicepresidente Luiss ed ex ministro della Giustizia. Avvocato di difesa Antonio Catricalà, pubblico ministero Antonia Giammaria. E ancora: testimone d’accusa Giancarlo Leone, testimone di difesa Tommaso Labate. A interpretare l’imputato, invece, Alessandra Necci, biografa e autrice di “Caterina de’ Medici, un’italiana alla conquista della Francia” (Marsilio) una recentissima opera proprio sul personaggio.

«Il doppio verdetto suscita interesse» – è il commento di Elisa Greco – «e ci fa porre l’attenzione sul ruolo del tempo e della Storia. Sono questi due elementi che porteranno a un giudizio dell’azione politica, specie nel suo rapporto con l’etica».

Difatti, proprio “etica e potere” è stato il filo conduttore del dibattimento: in particolare, il riferimento era alla strage degli Ugonotti. Una carneficina (tra i 5mila e i 30mila morti) nella notte di San Bartolomeo: un abuso di potere, con conseguente e palese violazione del concetto di etica, o inevitabile concessione alla realpolitik?

          Elisa Greco e Paola Severino

Su questo, come detto, i due verdetti hanno preso strade diverse. Per la giuria social, due su tre hanno condannato Caterina per le sue nefandezze. Mentre il numerosissimo pubblico dell’Eliseo, partecipe e entusiasta anche per questo terzo appuntamento del format, l’ha nettamente (per il 70%) giudicata innocente.

Da segnalare, prima dello spettacolo, i “Dialoghi con la Costituzione”, un’iniziativa voluta sempre da Elisa Greco, che vede gli studenti della Luiss e di alcuni istituti superiori di Roma discutere con magistrati e avvocati sulla nostra Carta Costituzionale, in particolare sui temi che verranno poi trattati nel dibattimento. È anche questo un modo per fare Cultura vera, che è l’obiettivo – possiamo dire ampiamente raggiunto – che da sempre si pone l’autrice. Non a caso, tanti, autorevoli commentatori l’hanno definita “provocatrice culturale”.

“La Storia a processo” torna sul palco del Teatro Eliseo il 1° aprile, per il quarto e ultimo appuntamento della stagione romana del format: l’imputato sarà Giuda e a decidere saranno, come sempre quest’anno, gli studenti Luiss e il pubblico in platea.

 

Pierfrancesco Mailli

Foto © Maurizio Riccardi

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