L’attualità della Magna Carta, principi di democrazia

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Quest’anno ricorre l’anniversario della firma della concessione che mise fine all’assolutismo regio inglese e decretò la sovranità del Parlamento

Il 15 giugno 2015 si è festeggiato l’800esimo anniversario della firma della Magna Carta, uno dei documenti più importanti del medioevo i cui principi, in parte, riecheggiano ancora oggi nelle moderne democrazie.

L’evento principale, al quale ho avuto l’occasione di partecipare, si è svolto a Runnymede, una località di campagna lungo il fiume Tamigi, poco distante da Londra, dove si concretizzò l’accordo fra il Re Giovanni d’Inghilterra (detto anche Giovanni Senza Terra) e i baroni del suo regno.

Regina e Principe di Edimburgo flickr surreynewsPer tutto l’anno, soprattutto nel Regno Unito, si sono tenute celebrazioni di vario tipo che continueranno fino alla fine dell’anno, ma il culmine è stato, ovviamente, l’evento del 15 giugno.

Le celebrazioni del 15 giugno mattina, a Runnymede, hanno visto la presenza delle più alte autorità nazionali e illustri ospiti internazionali. Fra i padroni di casa si segnala la presenza della Regina Elisabetta con il marito Principe Filippo di Edimburgo, la figlia Principessa Anne ed il nipote William, Duca di Cambridge, neo papà della principessa Charlotte. Oltre alla famiglia reale vi era il primo ministro David Cameron e l’Arcivescovo di Canterbury, primate della Chiesa Anglicana, Justin Welby. Fra gli ospiti internazionali il ministro della Giustizia degli Stati Uniti (Attorney General) Loretta Lynch.

American Bar Association MemorialL’occasione, alla presenza della US General Attorney, è stata anche utilizzata per commemorare e riconfermare il monumento alla Magna Carta, presente nel sito, dedicato al documento dalla American Bar Association nel 1957. Curioso è il fatto che gli unici due monumenti, tuttora presenti nel sito, siano entrambi americani. Il primo citato è stato eretto nel 1957 dalla American Bar Association, la più importante associazione di avvocati e studenti di legge degli Stati Uniti e il secondo è un monumento dedicato dal Regno Unito, il 14 maggio 1965, al presidente John F. Kennedy, dopo la sua morte, su un’area che lo stesso governo britannico donò agli Stati Uniti e che quindi gode di una sorta di extraterritorialità rispetto al territorio circostante.

Kennedy MemorialGli Stati Uniti riconosco grande importanza alla Magna Carta, essendo anche essi un Paese il cui sistema legale ha origine nella Common Law e considerando la Magna Carta ispiratrice di loro documenti fondamentali quali la Dichiarazione d’Indipendenza, la Costituzione e il Bill of Rights.

Dopo la celebrazione ufficiale con le autorità, i prati di Runnymede sono stati aperti al pubblico e centinaia di persone, fra cui il sottoscritto, vi si sono recate per commemorare lo storico evento. Ma da cosa deriva l’importanza della Magna Carta per tutti noi? Vediamone un po’ di storia.

GiovanniSenzaTerraWikicommonsCome detto, il sovrano che la concesse, fu Re Giovanni Senza Terra. Dopo la morte di suo padre, Enrico II, e di suo fratello, il mitico Riccardo Cuor di Leone, divenne erede del Regno d’Inghilterra, duca d’Aquitania e di Guascogna e conte del Maine.

Ma le cose non erano così semplici e ben presto Re Giovanni si trovò costretto a campagne militari per tentare di mantenere il controllo sui territori extra inglesi. Tali campagne militari furono finanziate imponendo una forte tassazione ai sudditi inglesi (in special modo ai baroni) che ben presto smisero di appoggiare Giovanni, a ciò si unì anche uno scontro con il Papa dell’epoca Innocenzo III, il quale scomunicò anche il Re nel 1209, salvo revocare tale scomunica in seguito alla sottomissione di Giovanni al volere papale nel 1213.

Le campagne militari si conclusero male per Giovanni che nel 1214 perse tutti i possedimenti extrainglesi. Fu allora, approfittando di questo momento di debolezza del sovrano, che i baroni inglesi, con l’aiuto e il consiglio dell’Arcivescovo di Canterbury, anche allora primate della Chiesa inglese (cattolica), si rivoltarono al Re Giovanni il 5 maggio 1215 ed iniziarono a chiedere, per tornare a riconsocere l’autorità del Re, l’emanazione di un documento che li proteggesse dall’arbitrio del sovrano.

Magna Carta della British Library WikicommonsRe Giovanni, accerchiato e isolato dalla rivolta dei baroni, accettò di incontrarli presso Runnymede e acconsentì, in cambio della rinnovata fedeltà dei baroni alla concessione della Magna Carta. Il sigillo di tale documento (ricordiamo che allora i Re non sottoscrivevano i documenti ma per ufficializzarli vi apponevano il loro sigillo) avvenne quindi nella famosa data del 1215.

Tale documento ebbe comunque vita breve, circa 10 settimane, in quanto il Papa Innocenzo III, su spinta dello stesso Re Giovanni, annullò la Magna Carta con Bolla Pontificia del 24 agosto 1215. Ne seguì una guerra con i Baroni che invocarono l’intervento del figlio del re Filippo II di Francia, Luigi, che invase l’Inghilterra e fu proclamato Re dai Baroni nel maggio 1216.

Giovanni morì nell’ottobre 1216 e a lui successe il figlio Enrico, che divenne Re Enrico III, il quale riuscì a trovare un accordo con i Baroni e promulgò una nuova versione della Magna Carta.

Raf a Runnymede flickr surreynewsL’importanza della Magna Carta, dunque, è attribuibile al fatto che, per la prima volta, veniva meno l’assolutismo regio: infatti anche il Re, in forza di quanto concesso nel documento, era sottoposto alla legge e i sudditi erano sì sottoposti alla sua autorità, ma non più al suo arbitrio.

Fu una svolta storica importantissima che, seppur lentamente, aprì la strada alla Monarchia costituzionale, alla sovranità del Parlamento e in definitiva alla democrazia, in Inghilterra e nelle altre nazioni che, successivamente, adottarono tale modello.

Ovviamente la Magna Carta era pensata per il mondo medievale, gli “uomini liberi” di allora, non erano tutti i cittadini ma i nobili proprietari terrieri, ma il processo era stato avviato e indietro non si tornò più. Da questo sgorgarono poi tutte quelli libertà successive di cui noi ne godiamo i frutti. Altri articoli regolavano anche cose legate all’epoca, dalle “misure” della birra, ai matrimoni, ai prestiti contratti con gli ebrei. Ovviamente tutte queste sono state superate dalla legislazione successiva.

Cameron a Runnymede flickr surrey newsAttualmente nella legislazione inglese, dei 63 articoli della Magna Carta originari, ne permangono in vigore 3 e precisamente:

  • l’Articolo 1 che garantisce la libertà ed i diritti della Chiesa d’Inghilterra (ora Chiesa Anglicana);
  • l’Articolo 13 che riconosce i diritti già esistenti alla città di Londra (l’odierna City) e alle altre città;
  • l’Articolo 39, importantissimo, che impedisce misure punitive quali l’arresto, la detenzione, l’esilio, per gli uomini liberi se non dopo un regolare processo davanti ad una giuria composta dai “pari” dell’imputato.

L’influenza della Magna Carta va ben oltre, comunque, gli articoli sopravvissuti e molte delle concessioni o libertà risuonano fortemente nelle moderne democrazie: dalla «no taxation without representation» alla sovranità dei Parlamenti.

William Duca di Cambridge a Runnymede flickr surreynewsCe n’è abbastanza per celebrarla, non credete? Per chi volesse partecipare ai prossimi eventi, essi sono facilmente rintracciabili in rete, inoltre fino al 1 settembre, a Londra, presso la British Library, vi è una bellissima mostra che consente anche di ammirare due dei quattro esemplari originali della Magna Carta del 1215 esistenti.

 

Ettore Timi

Foto © Surrey News, Wikicommons ed Ettore Timi

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Ettore Timi
Classe 1973. Vive e lavora a Firenze. Per professione si occupa di imposte e tasse, ma i suoi interessi spaziano in moti campi. Laureato in Economia e Commercio, ha conseguito un Master in economia digitale ed e-business ed è attualmente iscritto a Giurisprudenza. Convinto europeista, ha svolto un periodo come Esperto Nazionale in Formazione Professionale presso la Commissione Europea, Direzione Generale Politica Regionale. Ama scrivere dei suoi interessi, ha collaborato con testate locali scrivendo di economia.

2 Commenti

  1. Grazie,

    d’altronde era un argomento che mi interessava molto, visto che mi ha spinto ad andare in Inghilterra per unirmi alle celebrazioni 🙂

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