L’autunno delle guide enogastronomiche

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Presentata a Roma, esce in edicola e nelle librerie la “Guida essenziale ai vini d’Italia 2017” del DoctorWine. «Degustiamo meno vini, ma lo facciamo con molta attenzione»

L’autunno delle guide dei ristoranti e dei vini soprattutto. Con le loro particolarità, con l’autorevolezza che deriva da un team di professionisti, con le quote di mercato librario da conquistare. Sono state presentate e ora nelle edicole e nelle librerie la guida “I Vini d’Italia 2017” de L’Espresso, “Vini d’Italia 2017” del Gambero Rosso, “Slow Wine” di Slow Food, “Annuario dei migliori vini italiani” di Luca Maroni, “Vitae 2017” dell’Associazione Italiana Sommelier, “Bibenda” della Fondazione Italiana Sommelier e, non ultima, “Guida essenziale ai vini d’Italia 2017” di Daniele Cernilli.

Daniele Cernilli
Daniele Cernilli

Una guida diversa quella di Daniele Cernilli, alias DoctorWine, giunta alla terza edizione. Con la novità quest’anno che a stamparla è lo stesso DoctorWine che esordisce come editore: «Siamo editori di noi stessi. Abbiamo lasciato Mondadori di comune accordo, perché loro sono molto grandi e noi molto piccoli. Siamo rimasti in ottimi rapporti» ha esordito Cernilli nel presentare la “Guida Essenziale ai Vini d’Italia 2017”.
È una guida diversa con un focus più specifico e analitico nei confronti dei vari vini. «Abbiamo un punteggio in centesimi che pochi altri hanno – prosegue il Doctorwine – degustiamo meno vini, ma lo facciamo con molta attenzione, cercando di descriverli con accuratezza».
Una guida a trazione femminile, una componente importante nel team del Doctorwine; una pubblicazione che dà spazio alle donne, che hanno una più accentuata sensibilità degustativa.

Diecimila copie in italiano e 3.000 copie in lingua inglese che sarà presentata in un road show a Londra e negli Stati Uniti.

Massimo D'Alema versa Sfide 2014 della sua azienda La Madeleine
Massimo D’Alema versa Sfide 2014 della sua azienda La Madeleine

Le guide dei vini al tempo di internet e delle app stanno subendo un calo nelle vendite che induce a un ripensamento della guida cartacea. «Le guide cartacee, non avendo più una diffusione paragonabile a quelle del passato, devono essere ideate e realizzate in modo diverso – ha scritto Daniele Cernilli nel suo giornale on line DoctorWine – Restano una base ricchissima di contenuti, vere banche dati per poi costruirci sopra altri strumenti, come le app. Restano delle vere inchieste sullo stato del vino italiano, realizzate da persone competenti, che, come per qualsiasi branca dell’informazione, indicano, analizzano, suggeriscono a chi non ha tempo per fare da sé e che si trova gran parte del lavoro di selezione fatto da gente per lo più affidabile».

Sono stati premiati con il massimo punteggio di 99/100 cinque vini: Barbaresco Crichet Pajé 2006, Roagna I Paglieri, Piemonte; Brunello di Montalcino Cerretalto 2010, Casanova di Neri, Toscana; Brunello di Montalcino Il Greppo Riserva 2010, Biondi Santi – Tenuta Il Greppo, Toscana; Chianti Classico Riserva 2013, Querciabella, Toscana; Taurasi Riserva 2007, Perillo, Campania.

Valga per tutti la motivazione del DoctorWine per il Brunello di Montalcino Cerretalto 2010: «Da uve sangiovese, maturato in barrique e tonneau. Ci sono vini che nella loro grandezza sono difficili da descrivere perché le parole sono limitanti delle sensazioni ed emozioni che creano. Questo è un vino che nella sua concezione stilistica rappresenta un riferimento per il futuro. Un grandissimo. Non fatevi impressionare dal leggero fondo».

Premi speciali per il miglior vino rosso dell’anno al Taurasi Riserva 2007 Perillo Campania, mentre per il vino bianco dell’anno Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Classico Villa Bucci 2013 Bucci Marche. E molti altri riconoscimenti.
Il vino come un luogo. Ha scritto Claudio Magris: «Ci sono luoghi che affascinano perché sembrano radicalmente diversi e altri che incantano perché, già la prima volta risultano familiari, quasi un luogo natio». Il Cerretalto di Casanova di Neri è quasi un luogo natìo.
Enzo Di Giacomo

Foto © Enzo Di Giacomo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Enzo Di Giacomo
Svolge attività giornalistica da molti anni. Ha lavorato presso Ufficio Stampa Alitalia e si è occupato anche di turismo. Collabora a diverse testate italiane di settore. E’ iscritto al GIST (Gruppo Italiano Stampa Turistica) ed è specializzato in turismo, enogastronomia, cultura, trasporto aereo. E’ stato Consigliere dell’Ordine Giornalisti Lazio e Consigliere Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Revisore dei Conti Ordine Giornalisti Lazio, Consiglio Disciplina Ordine Giornalisti Lazio

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