Dopo due anni e mezzo di chiusura riapre il Museo del Paesaggio, ospitato nelle sale del Palazzo Viani Dugnani. In mostra oltre 150 opere dello scultore di origine russa
Figura oggi poco valorizzata quella di Paolo Troubetzkoy, eppure dotata di un segno così potente da attrarre il confronto con il sommo Rodin. La riapertura del Museo del Paesaggio di Verbania, collocato a Palazzo Viani Dugnani, offre ora l’occasione per riscoprire questo artista ingiustamente trascurato. Una rassegna a lui dedicata, a cura di Federica Rabai, raccoglie oggi circa centocinquanta sculture, parte del patrimonio di opere donate al museo dagli eredi in ottemperanza alle sue volontà.
Nato nel 1866 proprio a Verbania, il padre un principe di origine russa, la madre pianista di origine statunitense, Troubetzkoy si forma nell’ambiente della scapigliatura lombarda. Insofferente agli studi si trasferisce a Milano, dove compie il proprio apprendistato.
Nel 1898 le suggestioni paterne lo conducono in Russia dove conosce Lev Tolstoj, al quale dedica due busti di grande forza comunicativa. L’aristocrazia russa trova in lui un referente ideale. I suoi ritratti spiccano infatti per l’introspezione psicologica e per la caratterizzazione sociale. Non mancano poi le commissioni pubbliche, come quella per il monimento equestre dello zar Alessandro III.
Nel 1905 torna a MIlano per recarsi poi a Parigi, allora fulcro indiscusso della cultura europea. Il suo carattere cosmopolita lo porta a viaggiare molto. A Londra esegue il busto dello scrittore George Bernard Shaw. Numerosi i personaggi pubblici da lui ritratti, dal compositore Giacomo Puccini a star di Hollywood del calibro di Mary Pickford e Douglas Fairbanks senior. Muore nel 1938, anche per le conseguenze di una grave anemia causata dal suo convinto vegetarianismo.
Il visitatore potrà immergersi nel clima del suo studio francese e dello studiolo di Suna, distrutto da un incendio ma ricostruito in mostra grazie a fotografie dell’epoca. Ampio il materiale documentario raccolto, per far rivivere il periodo nel quale l’artista si trova ad operare.
Il percorso espositivo declina le tematiche della sua esperienza artistica; dai ritratti alle eleganti figure femminili, sino ai nudi. Peculiari anche i materiali da lui trattati, quali l’argilla e la cera, veicoli di una poetica di somma leggerezza. La sua opera è intrisa di una toccante malinconia, quasi un rimpianto per un mondo che, di lì a poco, verrà spazzato via dagli orrori della guerra.
Riccardo Cenci
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150 Troubetzkoy
1866-2016
Palazzo Viani Dugnani
dal 4 giugno al 30 ottobre 2016
biglietti: intero € 4,00 ridotto € 2,50
Orari da martedì a venerdì ore 11.00 – 18.00
Sabato, domenica e festivi 10.00 – 19.00
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Foto: in evidenza
Paolo Troubetzkoy
Gruppo di signore in poltrona
Nel testo:
Paolo Troubetzkoy
Elin Troubetzkoy nuda
Databile intorno al 1910-1911
Gesso non patinato, 122x94x95 cm
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