L’Ente del turismo dell’Etiopia si presenta al mercato italiano

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Un’ampia politica di investimenti e una rinnovata campagna pubblicitaria puntano a rilanciare il Paese africano dalle incomparabili attrattive naturalistiche e culturali

Oltre venti anni or sono, l’Italia decise di avviare le procedure di restituzione dell’obelisco di Axum all’Etiopia. Un gesto per rinsaldare i legami fra i due Paesi, ma anche per ricucire le ferite prodotte dalla storia. La maestosa stele era stata infatti trafugata dalle truppe italiane nel 1937, per volontà di Mussolini. Un atto fortemente simbolico, in quanto l’opera riveste per il popolo etiope un’enorme importanza.

Axum è infatti un luogo sacro, le cui vicende storiche si intrecciano con quelle leggendarie della regina di Saba e della sua sontuosa reggia, in realtà non ancora scoperta. Qui si narra che re Salomone portò l’Arca dell’Alleanza trafugata da Gerusalemme. Nei pressi della chiesa cristiano-copta di Santa Maria di Sion un monaco custodisce il prezioso reperto. Un segreto accessibile unicamente a lui, e quindi mai confermato dagli storici.

Basterebbero questi brevi indizi a individuare l’Etiopia come una destinazione di enorme interesse. Un Paese che vanta ben otto siti culturali e uno naturalistico nominati dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità. Eppure meno di un milione di persone all’anno visita questo territorio ancora sconosciuto al turismo di massa. Posizionare l’Etiopia fra le cinque maggiori destinazioni dell’Africa entro il 2015, questo l’obiettivo dichiarato dall’ETO (Ethiopian tourism organization), nata nel 2014 proprio con l’obiettivo di promuovere la crescita e lo sviluppo del prodotto turistico, senza abdicare alla propria specificità e alle proprie radici.

Sostenibilità è la parola d’ordine, un vocabolo sovente abusato ma significativo in questo contesto. Pensiamo alla valle dell’Omo, situata nel sud del Paese, un caleidoscopio unico al mondo di gruppi etnici dallo stile di vita ancora legato alle tradizioni più arcaiche, scrigni di patrimoni linguistici diversi. Questa dunque la sfida. Ampliare l’offerta turistica senza compromettere un ambiente dagli equilibri fragili, dal punto di vista della natura selvaggia e delle realtà tribali.

«Lalibelà è una delle otto meraviglie del mondo. Se non lo è, dovrebbe esserlo. Ma vederla non è facile», scrive Ryszard Kapuściński descrivendo la sua visita, avvenuta nel 1975, a un luogo che rappresenta un vero e proprio fenomeno architettonico. Un gruppo di chiese costruite all’interno della montagna, parte integrante di essa, in tale maniera sottratte alla vista e alla furia iconoclasta degli invasori musulmani. Oggi recarsi in quel luogo straordinario non è più proibitivo.

Molte le infrastrutture sorte recentemente, le strade e le ferrovie costruite proprio con l’intento di agevolare gli spostamenti, sia della popolazione locale quanto dei turisti. La compagnia di bandiera Ethiopian Airlines rappresenta poi un riferimento assoluto per coloro i quali vogliano visitare l’Etiopia e l’Africa in generale, per la qualità del servizio e l’abbondanza dei voli, con oltre cento destinazioni raggiunte.

Anche dal punto di vista alberghiero, l’offerta si sta ampliando enormemente. Solo due le catene attive fino a un decennio fa, mentre ora sono circa dieci, dal livello medio sino al più lussuoso.

Qualsiasi viaggio in Etiopia non può che iniziare dalla capitale Addis Ababa, fulcro della diplomazia e della politica dell’intera Africa. Una metropoli in continua espansione, sensibile alle pressioni della modernità. Trascurarla per immergersi nelle atmosfere dell’Etiopia più selvaggia potrebbe rivelarsi un errore. Molti i musei, molte le chiavi proposte al viaggiatore curioso per iniziare a comprendere questo Paese, non ultima quella culinaria.

Elemento fondamentale dell’agricoltura nazionale, e peculiare punto di contatto fra l’Italia e l’Etiopia, è poi il caffè.  Un vero e proprio stile di vita, come del resto viene considerato nel nostro Paese, una cerimonia giornaliera irrinunciabile.

Una delegazione dell’ETO, composta fra gli altri dal counselor dell’Ambasciata Mr. Nebiyu Mohamed Bogale e dal Marketing Director Mr. Sisay Getachew Azage,  è in visita ufficiale in Italia e in altri Paesi europei, per illustrare i pilastri e le strategie del progetto.

Riccardo Cenci

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per info: www.ethiopia.travel

Immagini fornite da Interface Tourism Group

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Riccardo Cenci
Riccardo Cenci. Laureato in Lingue e letterature straniere moderne ed in Lettere presso l’Università La Sapienza. Giornalista pubblicista, ha iniziato come critico nel campo della musica classica, per estendere in seguito la propria attività all’intero ambito culturale. Ha collaborato con numerosi quotidiani, periodici, radio e siti web. All’intensa attività giornalistica ha affiancato quella di docente e di scrittore. Ha pubblicato vari libri (raccolte di racconti e romanzi). Attualmente lavora come Dirigente presso l’Enpam.

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