L’India celebra la sua indipendenza

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Il Premier Narendra Modi dedica gran parte del suo discorso alle questioni igieniche ed educative

Nei giorni che precedono le celebrazioni dell’indipendenza dell’India Delhi si veste dei colori nazionali. Stendardi sventolano orgogliosamente nel cielo, siepi accuratamente modellate sfoggiano fiori tricolori, mentre donne con i loro bambini vendono coccarde e bandierine ai passanti sperando racimolare qualche rupia per alleviare almeno per un poco le loro difficili esistenze. Gli ampi viali della città nuova paiono pensati appositamente per ospitare tutta la retorica commemorativa del governo, mentre nella parte vecchia la vita sembra scorrere con i consueti ritmi caotici.

Il 15 agosto del 1947 è una data fatidica nella storia di questo Paese, e non è un caso che il protagonista dei Figli della mezzanotte, uno dei romanzi più importanti della letteratura indiana opera di Salman Rushdie, venga fatto nascere nell’istante preciso nel quale l’India perviene all’indipendenza. Un momento fondante per un’intera nazione.

Il giorno seguente siamo già ad Agra. Poche ore di auto ci separano da Delhi, eppure qui il tempo sembra essersi cristallizzato. I risciò, ormai sporadici nella capitale, dominano il traffico cittadino, mentre le vacche circolano liberamente nelle strade insieme alle auto e ad autobus stracolmi di persone, sovente appollaiate sui tetti delle corriere fatiscenti. Nelle botteghe anguste si friggono cibi, e l’intero tessuto urbano è percorso da odori acri che stordiscono il visitatore. A Delhi modernità e degrado convivono fianco a fianco, mentre qui tutto ci proietta indietro in epoche che credevamo dimenticate. Arriviamo a Jaipur, dove le scimmie passeggiano sui tetti osservando curiose i cantieri della metropolitana. Il nuovo sembra farsi strada con estrema fatica.

IMG_2678Giriraj, la nostra guida, dimostra di aver apprezzato il discorso del Primo Ministro Narendra Modi, pronunciato come di consueto dal Forte Rosso di Delhi, e a suo avviso così è stato per la gran parte della popolazione. In particolare lo ha colpito lo spazio riservato alla questione igiene, per la prima volta affrontata in maniera così diretta da un Primo Ministro in una occasione istituzionale. Coloro che arrivano in India vengono subito colpiti dalla sporcizia delle strade, e questo non è tollerabile, ha affermato Modi, stigmatizzando in egual maniera la mancanza di gabinetti nelle case. Effettivamente percorrendo le strade dell’India vediamo continuamente persone orinare contro i muri. All’ingresso di alcuni monumenti si è resa necessaria l’adozione del cartello con la dicitura “vietato sputare”, per scoraggiare i visitatori locali dal praticare questa fastidiosa abitudine. Modi responsabilizza la popolazione, poiché un cambiamento generale può avvenire solamente se ognuno, nel suo piccolo, si impegna fattivamente.

Un discorso coraggioso che non ha tralasciato la questione della violenza sulle donne, riguardo la quale ogni famiglia deve mettere in atto uno sforzo educativo nei confronti dei figli maschi. L’India effettivamente ci appare come un Paese dalle mille contraddizioni, nel quale comunque le scuole sono numerose almeno quanto i templi, a testimoniare il grande sforzo compiuto in questo senso. Le donne a Delhi sembrano più libere e indipendenti. Molte guidano l’auto nel traffico caotico, mentre in altre città e nei villaggi è raro vedere una rappresentante del sesso femminile impegnata al volante.

IMG_2517Consapevole del ruolo cruciale dell’argomento economia, Modi invita i Paesi esteri a produrre in India. Proprio la promessa di un importante sviluppo delle infrastrutture, ed effettivamente molti sono i cantieri aperti nei vari luoghi che abbiamo visitato, e di un conseguente miglioramento economico, sono stati fra i motivi che hanno permesso a Modi di assumere il governo del Paese.

Ma vediamo chi è Narendra Modi, l’unico Primo Ministro ad essere nato dopo la proclamazione dell’indipendenza. Un elemento dal valore simbolico significativo. Ex venditore di tè dalle umili origini, elemento positivo per molti, governatore dello stato del Gujarat dal 2001, Modi gode di enorme popolarità fra gli Indù. I sostenitori sottolineano i risultati raggiunti a livello economico, mentre i denigratori temono una stretta per le minoranze e stigmatizzano la mancata ridistribuzione delle risorse.

IMG_2679Rivendicando il proprio ruolo di potenza internazionale, l’India deve anche avviare un grande cambiamento del tessuto sociale. Attualmente la ricchezza è ancora concentrata nelle mani di pochissimi, mentre la maggior parte della popolazione vive in condizioni misere al di sotto di qualsiasi standard europeo. La grande sfida di Modi è proprio quella di modernizzare il Paese, riducendo al contempo le diseguaglianze sociali. Un compito oltremodo arduo, sul quale si misureranno il consenso e la credibilità del governo indiano negli anni a venire.

 

 

Riccardo Cenci

Foto © Riccardo Cenci

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Riccardo Cenci
Riccardo Cenci. Laureato in Lingue e letterature straniere moderne ed in Lettere presso l’Università La Sapienza. Giornalista pubblicista, ha iniziato come critico nel campo della musica classica, per estendere in seguito la propria attività all’intero ambito culturale. Ha collaborato con numerosi quotidiani, periodici, radio e siti web. All’intensa attività giornalistica ha affiancato quella di docente e di scrittore. Ha pubblicato vari libri (raccolte di racconti e romanzi). Attualmente lavora come Dirigente presso l’Enpam.

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