Per il Parlamento europeo la lotta alla povertà infantile deve essere priorità

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Votata una risoluzione per chiedere agli Stati membri d’intensificare gli sforzi in materia di lotta contro le disuguaglianze sociali. Dati preoccupanti da Eurostat

La Convenzione delle Nazioni Unite relativa ai diritti dei più piccoli stabilisce che i bambini dovrebbero avere accesso all’educazione, alle cure mediche, a un’abitazione, a delle attività ricreative e anche ad un’alimentazione corretta.
Secondo l’Unicef, la percentuale di bambini che non possono più permettersi di mangiare la carne o il pesce ogni due giorni sono raddoppiati in Estonia, Grecia e Italia dal 2008.

Su queste premesse non stupisce il voto dei deputati europei che martedì 24 hanno votato una risoluzione per chiedere agli Stati membri d’intensificare gli sforzi in materia di lotta contro le disuguaglianze sociali, in particolare la povertà infantile. La povertà infantile è una realtà anche in Europa, dove più di un bambino su quattro sarebbe esposto al rischio della povertà e dell’esclusione sociale.

European flag and French flag at half-mast in the European Parliament in Brussels following yesterday's attacks in Paris.Gli europarlamentari hanno, perciò, adottato con 569 voti, 77 contrari e 49 astensioni, una risoluzione per richiedere agli Stati membri di stabilire la lotta alla povertà infantile come priorità. Hanno inoltre richiesto di garantire a tutti i bambini l’accesso all’educazione pubblica, gratuita, aperta a tutti e a tutte le età.

Secondo Eurostat, 26 milioni di bambini sarebbero stati esposti al rischio di povertà ed esclusione sociale nel 2014, cioè il 27,7% dei cittadini europei di meno di 18 anni.

In Italia i bambini a rischio povertà erano il 32,2%. I tassi più elevati sono stati riscontrati in Ungheria (41,4%), in Bulgaria (45,2%) e in Romania (51%). Mentre i Paesi con meno rischio sono la Danimarca (14,5%), la Finlandia (15,6%) e la Svezia (16,7%).

Sophia Ballarin

Foto © Wikicommons

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