Lo scorso marzo la Camera dei deputati ha approvato la legge contro dispersione alimentare e dei medicinali. Da Cittadinanzattiva altre proposte concrete
«Gli sprechi sono una leva di investimento strutturale per questo Paese. Per questo vogliamo trasformare l’approccio negativo in approccio positivo, e soprattutto proattivo, partendo dal grande tema del riuso e dei beni comuni»: è uno dei messaggi lanciati da Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva, in occasione della III Festa nazionale per la lotta agli sprechi SpreK.O 2016, conclusa ieri a Fiuggi.
Per tre giorni la città di Fiuggi ha ospitato punti informativi, laboratori, giochi e spettacoli, stand gastronomici contro lo spreco (www.spreco.it), in concomitanza con il V Congresso dell’organizzazione “Incluso Io”. Il progetto Disponibile! ha messo in rete all’indirizzo www.disponibile.org un elenco delle buone pratiche per il riutilizzo di beni ed aree abbandonate. A Fiuggi è stato anche allestito il microvillaggio di Ioequivalgo, campagna di informazione sui farmaci equivalenti che raggiungerà nelle prossime settimane ulteriori 11 città.
Uno degli slogan dell’evento – che ha visto la partecipazione di numerosi cittadini e associazioni civiche (400 rappresentanti giunti da tutta Italia), imprese e esperti in prima linea nel riuso e nel riciclo – è stato “Insieme si può fare”.
Tema centrale dell’edizione 2016 è stato quello dei beni comuni – risorse economiche, ambientali, sanitarie, paesaggistiche e umane – sprecati ogni qualvolta vengono abbandonati, mal utilizzati, privati di valore e progettualità. Per Cittadinanzattiva denunciare è solo il primo passo ma non basta: la lotta allo spreco per essere efficace e permanente deve vedere l’impegno congiunto di tutti gli attori della società, dalle istituzioni alle imprese, dalla organizzazioni ai singoli cittadini, dagli esperti ai media.
In un’intervista alla testata giornalistica Vita, Gaudioso ha spiegato l’urgenza di «rovesciare la logica attuale: su ogni denuncia e segnalazione ci deve essere una proposta. Il cittadino deve diventare motore di cambiamento, una forza in senso ampio di governo, un attore di azione, innovazione e cambiamento». In questa ottica Cittadinanzattiva sta puntando alla creazione di una “Casa dei cittadini attivi”, un luogo di incontro tra le realtà più diverse, «per mettere in comune pratiche e obiettivi misurabili su cui confrontarsi».
L’obiettivo è doppio e deve essere trasversale nella lotta agli sprechi. Guardando avanti, bisogna far capire ad ogni livello che a ogni spreco corrisponde un’occasione mancata, per cui le risorse vanno speso meglio. Poi per quanto riguarda gli investimenti già realizzati ma in modo sbagliato, vanno riconvertiti per trasformarli in opportunità immediatamente fruibili, per produrre valore immediato, non disvalore infinito. «Un percorso che richiede una visione politica innovativa e non un approccio solo contabile. Il nostro Paese ha bisogno di altro» ha ancora dichiarato a Vita il segretario generale di Cittadinanzattiva.
Gli sprechi, dati e numeri di Cittadinanzattiva:
– SPRECO ALIMENTARE: Tra casa, scuola e ristorante ogni italiano spreca ogni anno 1.600 euro in cibo buttato. Lo spreco alimentare si registra in gran quantità – attorno al 13% – nelle mense scolastiche, con numeri più alti per verdure (23%), pasta (19%) e pane (16%) che finiscono nelle pattumiere.
– SPRECO AMBIENTALE: In Italia un’abitazione su dieci non è utilizzata mentre 1700 stazioni ferroviarie non vengono sfruttate. A queste si aggiungono centinaia e centinaia di beni abbandonati, tra cui teatri, cinema, biblioteche, centrali elettriche, impianti sportivi, parcheggi, uffici, capannoni industriali. Tutto un patrimonio edilizio che va disperso invece di essere valorizzato.
– SPRECO SANITARIO: Quanto spreco anche in questo settore causato al 46% dal mancato o scarso utilizzo di dotazioni strumentali e strutture sanitarie; al 37% da erogazione inefficiente di servizi e prestazioni e al 17% dalla cattiva gestione delle risorse umane. Chi ne fa le spese è il cittadino confrontato a lunghe liste di attesa, percorsi di cura ostacolati anche dalla burocrazia.
– SPRECO DELLE RISORSE UMANE: Scuole né belle né sicure e con un livello di dispersione scolastica ancora molto alto, soprattutto nel Mezzogiorno. Calo delle iscrizioni all’università che nell’ultimo decennio ha riguardato soprattutto le classi sociali meno abbienti. Chi ci rimette sono soprattutto i giovani, un capitale umano sprecato: in tanti, molto qualificati, vanno a lavorare all’estero.
Véronique Viriglio
Foto © Nonsprecare.it, Cittadinanzattiva, Comboni.org