Quale reazione immediata alle terribili devastazioni provocate dal terremoto l’Unione europea ha messo a disposizione 3 milioni di euro
Già durante la giornata di sabato, quando il Nepal è stato scosso dal primo terribile terremoto di magnitudo 7.8, l’Ue aveva deciso di stanziare fondi per l’emergenza, mirati a soddisfare i bisogni più urgenti nelle aree maggiormente colpite, fornendo acqua pulita, medicinali, ripari mobili, tende, coperte, batterie di cucina, strutture di telecomunicazioni, medici e squadre di ricerca, ad aggiungersi all’assistenza fornita dai singoli Stati membri e all’invio di esperti della Commissione in materia di aiuto umanitario e di protezione civile nella zona colpita dalla crisi.
In questo modo il Meccanismo di protezione civile dell’Unione europea è stato nuovamente attivato. Per il suo tramite alcuni Stati membri, tra cui Belgio, Finlandia, Germania, Grecia, Paesi Bassi, Polonia e Svezia, hanno offerto immediatamente aiuti d’urgenza come squadre di soccorso, sistemi di depurazione dell’acqua e assistenza tecnica. Altri Stati dell’Ue hanno segnalato la loro disponibilità a collaborare. La Commissione europea ha potuto, così, cofinanziare il trasporto degli aiuti unionali in Nepal, col centro di coordinamento della risposta alle emergenze attivo 24 ore su 24, sette giorni alla settimana, per seguire gli sviluppi e coordinare il sostegno europeo.
Sono state le Nazioni Unite a fare la prima valutazione dei bisogni, anche perché il Nepal è risaputo essere particolarmente vulnerabile alle catastrofi naturali, dove si registrano annualmente notevoli perdite di vite, proprietà e mezzi di sostentamento. In questo Paese l’Unione europea investe da anni in programmi di predisposizione operativa in caso di catastrofi, in particolare per far sì che il sistema sanitario sia in grado di rispondere alle situazioni di emergenza.
Per Christos Stylianides, commissario Ue responsabile per gli aiuti umanitari e la gestione delle crisi, sono stati «mobilitati tutti i nostri mezzi di risposta d’emergenza per aiutare i sopravvissuti e le autorità ad affrontare le conseguenze di questa tragedia. Adesso la cosa più urgente è inviare squadre di medici e forniture di prodotti di prima necessità. Invito tutti gli Stati membri dell’Ue a unirsi alla risposta coordinata europea».
Aphrotiti Papadopoulos
Foto © Courtesy Udayan Mishra