Nel Trattato del Consiglio d’Europa previste regole più rigide per combattere la corruzione, sanzioni e misure disciplinari e dissuasive appropriate in caso di violazioni
A Strasburgo l’Italia ha firmato oggi la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla manipolazione di competizioni sportive (CETS no. 215), che esorta i governi ad adottare misure, anche legislative, volte in particolar modo a:
– prevenire conflitti di interesse tra gli operatori delle scommesse sportive e gli organizzatori;
– incoraggiare le autorità di controllo delle scommesse sportive a lottare contro la frode, limitando o sospendendo, se necessario, la possibilità di effettuare scommesse sportive;
– lottare contro le scommesse sportive illecite, consentendo la chiusura o la limitazione dell’accesso agli operatori coinvolti e il blocco dei flussi finanziari tra questi ultimi e i consumatori.
L’apertura del trattato è stato a Magglingen, nel Cantone Berna della Confederazione Elvetica, il 18 settembre del 2014. Si tratta di un testo aperto alla firma degli Stati membri del Consiglio d’Europa, degli altri Stati Parti alla Convenzione culturale europea, l’Unione europea, degli Stati non membri i quali hanno participato alla sua elaborazione o che godono dello status di osservatore presso il Consiglio d’Europa, e da altri Stati non membri. Con questo Trattato alle organizzazioni sportive e agli organizzatori delle competizioni è inoltre chiesto di adottare e implementare regole più rigide per combattere la corruzione, sanzioni e misure disciplinari e dissuasive appropriate in caso di violazioni, nonché principi di buona governance. La convenzione prevede inoltre garanzie per informatori e testimoni.
Fra i testi correlati, ricordiamo la Convenzione europea sulla violenza e i disordini degli spettatori durante le manifestazioni sportive, segnatamente nelle partite di calcio del 1985 (STE no. 120), la Convenzione contro il doping del 1989, entrata in vigore l’anno successivo (STE no. 135), la Convenzione penale sulla corruzione del 1999, ma entrata in vigore nel 2002 (STE no. 173) e, infine, la Convenzione del Consiglio d’Europa sul riciclaggio, la ricerca, il sequestro e la confisca dei proventi di reato e sul finanziamento del terrorismo del 2005, entrata in vigore nel 2008 (STCE no. 198).
Fiasha Van Dijk
Foto © Council of Europe (apertura da account Twitter CoE)