Mercato unico digitale e normazione

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Solo attraverso un’armoniosa e completa standardizzazione delle TIC si potrà giungere alla piena efficienza dello spazio commerciale elettronico finalizzato all’aumento della competitività

La concreta realizzazione del Mercato Unico Digitale dipende anche dalla decisone di adottare norme tecniche valide per tutti i soggetti coinvolti (persone fisiche, imprese, istituzioni, etc.).

Al riguardo la Commissione europea, il 16 aprile 2016, ha ritenuto opportuno emanare una Comunicazione dedicata alla “Priorità della normazione delle TIC (Tecnologie dell’Informazione e Comunicazione) per il mercato unico digitale”.

Secondo tale documento «L’introduzione di norme tecniche comuni garantisce l’interoperabilità delle tecnologie digitali e costituisce il fondamento per un mercato unico digitale efficace, poiché assicura che le tecnologie possano integrarsi in modo fluido e affidabile, consente le economie di scala, promuove la ricerca e l’innovazione e mantiene i mercati aperti».

Sul piano giuridico detta iniziativa si basa sul Regolamento (Ue) n. 1025/2012 in tema di normazione europea. In particolare si sottolinea come «L’obbiettivo principale della normazione» consista nel «definire specifiche tecniche o qualitative volontarie, alle quali prodotti, processi di produzione o servizi attuali o futuri possono conformarsi», precisando, poi, che la normazione può riguardare svariati elementi come la regolamentazione «delle diverse categorie o delle diverse dimensioni di un particolare prodotto o delle specifiche tecniche in mercati di prodotti o di servizi in cui la compatibilità o l’interoperabilità con altri prodotti e servizi sono essenziali».

I tecnici di palazzo Berlaymont ritengono che nell’ambito del mercato unico digitale e, nello specifico, in relazione alle Tecnologie dell’Informazione e Comunicazione (TIC), è di capitale importanza giungere all’adozione di «norme aperte» mediante le quali sia garantita un’effettiva interoperabilità tra i dispositivi connessi quali «automobili, telefoni, elettrodomestici e attrezzature industriali». Seguendo tali modalità operativDigital_single_markete, nota Bruxelles, si potrà «promuovere l’innovazione e l’abbassamento delle barriere all’ingresso nel mercato unico digitale anche per l’accesso ai mezzi di comunicazione e ai contenuti didattici e culturali». Pertanto, in relazione al delicato settore delle TIC, la Commissione ha inteso varare «un piano integrato di normazione per individuare e determinare le priorità fondamentali nel settore, concentrandosi sulle tecnologie e i settori considerati d’importanza critica per il mercato unico digitale» .

Partendo da tale approccio, l’Unione europea ha ritenuto che l’elaborazione di norme tecniche nell’ambito informatico e telematico debba tener conto di alcune peculiarità del settore. In particolare, il documento in esame si concentra sui seguenti aspetti:

– tutti i settori dell’economia si affidano sempre più alle tecnologie digitali che hanno la caratteristica di evolversi «più rapidamente che mai, spesso superando di gran lunga la velocità di cambiamento dei settori e delle industrie più tradizionali». In tal senso, la «definizione tempestiva e armonizzata di norme per le TIC consentirebbe agli innovatori europei di competere e di immettere nuovi prodotti sul mercato mondiale»;

– il valore dei sistemi digitali «deriva sempre più da applicazioni e dati transettoriali e dalla convergenza di tecnologie». Dunque, osserva Bruxelles, «Le soluzioni interoperabili basate su sistemi e interfacce aperti» mantengono il mercato accessibile a tutti e, contestualmente, «promuovono l’innovazione e consentono la portabilità di servizi nel mercato unico digitale»;

– la complessità crescente causata dal proliferare delle norme tecniche e «dalla diversità delle comunità tecniche interessate» coinvolte nella loro definizione, «può frenare l’innovazione». Al riguardo, sottolinea l’Ue, è fondamentale procedere ad «una mappatura di tutte le norme tecniche pertinenti» per facilitare, poi, l’armonizzazione;

– cresce il numero di organismi e organizzazioni «coinvolti nella definizione di norme o specifiche tecniche in tutto il mondo». L’Unione ritiene che una leadership europea, realizzata mediante la cooperazione e un «maggior coinvolgimento», è necessaria per «garantire che le priorità di normazione dell’Ue e del mercato unico digitale siano sufficientemente rappresentate a livello mondiale»;

– l’attività nel campo della normazione posta in essere dall’Europa non può essere analizzata in modo isolato.

Alla stregua delle predette osservazioni Bruxelles, in riferimento al piano d’azione relativo alla normazione del settore TIC, ha proposto di procedere, previa consultazione pubblica, con l’elencazione degli «elementi prioritari per il mercato unico digitale, di cui il miglioramento della normazione delle TIC è il più urgente» e con l’attivazione di un «processo politico ad alto livello, per convalidare, monitorare e, se necessario adattare l’elenco alle priorità».

Un marché unique numérique connectéQuanto ai settori prioritari che hanno un rilievo particolare nella definizione delle norme tecniche per le TIC, la Commissione ha indicato i seguenti contesti: le comunicazioni 5G, il cloud computing, l’Internet delle cose (IoT), le tecnologie di dati e di big data e la cybersecurityLe reti di comunicazione 5G sono essenziali posto che permettono «la continuità delle comunicazioni globali tra i diversi tipi di “nodi”, collegando dati, veicoli e altri oggetti, sensori intelligenti o voce». L’armonizzazione delle norme tecniche, nel predetto settore, contribuirebbe, notevolmente, allo sviluppo dell’interoperabilità.

Il Cloud computing consente di archiviare enormi quantità di dati evitando che le soluzioni proprietarie limitino il flusso di dati e che, pertanto, non possano verificarsi situazioni di dipendenza tecnologica da un solo fornitore (c.d. “lock – in). Ebbene, anche attraverso una mappatura delle norme in tema di cloud computing, si potrà procedere alla redazione di norme tecniche aperte.

L’Internet delle cose è una tecnologia che si caratterizza per la sua capacità di connettere più oggetti ad Internet. Allo stato, rileva la Commissione, «il panorama dell’IoT è attualmente frammentato a causa delle numerose soluzioni proprietarie o semi-chiuse». Pertanto, l’«implementazione e la convalida su larga scala di soluzioni e norme trasversali è la chiave per l’interoperabilità, l’affidabilità e la sicurezza nell’Ue e a livello mondiale».

A parere dell’Ue, la cybersecurity è «il fondamento della fiducia e dell’affidabilità su cui si costruirà il mercato unico digitale». Dunque, la normazione tecnica dovrà, necessariamente, tenere conto di tale fondamentale area operativa.

Quanto ai dati, v’è la consapevolezza da parte dei tecnici dell’Ue che essi possano correttamente definirsi come il «carburante dell’economia digitale». Di talché, appare evidente che la condivisione e lo scambio di dati transnazionali risulta fondamentale ai fini dello sviluppo del mercato unico digitale. Egualmente, il miglioramento dei livelli di interoperabilità potrà aumentare la possibilità di scambio di informazioni  scientifiche tra accademici e non solo.

Digital_single_market_2In conclusione, a parere della Commissione, la piena e concreta realizzazione delle priorità in tema di normazione nel settore delle TIC potrà avere luogo solo attraverso un «processo ad alto livello» che si basi su una «piattaforma unilaterale europea», su un «programma continuativo per la normazione delle TIC e sul programma di lavoro annuale dell’Unione per la normazione europea». Nello specifico, i nuovi elementi che potranno consentire l’implementazione del predetto processo, possono essere riassunti come segue: la «convalida delle priorità e il miglioramento dell’efficienza del processo di definizione delle norme in Europa»; il «riesame e il monitoraggio periodico dei progressi compiuti»; il «miglioramento del sostegno dell’Ue alla normazione prioritaria delle TIC»; «la garanzia di un accesso non discriminatorio» ed, infine, il rafforzamento della presenza dell’Ue nel dialogo e nella cooperazione internazionali in tema di normazione delle TIC.

Dunque, considerata la rilevanza sul piano dell’efficienza tecnologica dell’adozione di una corretta e condivisa normazione tecnica in tema di TIC ai fini dello  sviluppo del mercato unico digitale, appare ragionevole auspicare che il piano d’azione in esame sia, presto, concretamente implementato.

 

Roberto Scavizzi

Foto © European Union, 2016

 

 

 

 

 

 

 

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Roberto Scavizzi
Avvocato e docente universitario a contratto presso università private. L'attività accademica ha ad oggetto la materia dell'Informatica giuridica in ambito internazionale e la materia dei diritti d'autore. Come legale opera principalmente nel settore del diritto dell'impresa e svolge attività formativa professionale nel settore giuridico in ambito pubblico e privato. Inoltre è autore di pubblicazioni di diritto e articoli giornalistici per riviste d'arte e d'attualità.

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