Paesi baltici uniti “fisicamente” all’Europa dalla ferrovia

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Presentati nel corso del G7 dei ministri dei Trasporti comunitari progetti per l’avvio di infrastrutture sostenibili. Sottratto alla Russia un centro nevralgico per il traffico merci

La scorsa settimana a Cagliari si è svolto il G7 dei ministri dei Trasporti europei presieduto dal responsabile del dicastero del Belpaese padrone di casa, l’italiano Graziano Del Rio. In questo importante evento Baiba Rubesa, top manager di RB Rail ha presentato il progetto comunitario denominato Rail Baltica, una linea ferroviaria che unirà le tre Repubbliche ex sovietiche di Estonia, Lettonia e Lituania (ora membri dell’Unione europea), al Vecchio Continente.

    Riga

La Rail Baltica costerà quasi 6 miliardi di euro e sarà finanziata per l’85% dall’Ue. I lavori inizieranno nel 2019 e termineranno entro il 2025 e collegherà Tallinn – capitale dell’Estonia – alla Polonia percorrendo tutti e tre i Paesi baltici. Sarà quindi possibile andare in treno a Riga o Vilnius o Tallinn, attraversando territori bellissimi ricchi di boschi di pini, abeti, betulle e ontani, con un litorale molto frastagliato pieno di fiordi con decine di porti e centinaia di piccole isole, con ricadute positive per il turismo e con significative possibilità di attrarre investimenti dall’estero visto che si stima che con il collegamento con Varsavia, la linea ferroviaria trasporterà oltre due milioni di passeggeri e quasi 13 milioni di tonnellate di merci.

Nel contempo si sta pensando di collegare Helsinki a Tallinn con un tunnel sottomarino fruendo del treno. La stazione ferroviaria di Tallinn è una delle più antiche in quanto fu costruita nel 1860,  collegava San Pietroburgo in Russia  con Tallinn – Paldiski ed era lunga 400 chilometri. Negli anni tra il 1960 e il 1966 la stazione venne completamente ricostruita e nel 2005 il governo dell’Estonia ha provveduto al rinnovo delle strutture. Al momento gli estoni non utilizzano molto il treno perché lo ritengono un mezzo obsoleto.

Lo scartamento ereditato è ancora quello sovietico e nel passato il collegamento internazionale era solo con San Pietroburgo ma ora che le tre Repubbliche gravitano nell’orbita Ue lo scartamento delle rotaie cambierà e sarà in sintonia con tutti gli altri Paesi dell’Unione e le  allontanerà dalle tensioni con la Russia. A Mosca c’è chi non lo vede di buon occhio e considera questo progetto un vantaggio strategico per la Nato, consentendole di velocizzare il trasporto di armi e truppe.

Secondo uno studio di Ernst &Young a fronte dei circa sei miliardi spesa prevista, la Rail Baltica creerà benefici economici per 16,2 miliardi di euro, a cui si aggiungono due miliardi per gli effetti positivi del Pil, nel contempo vi sarà una maggiore integrazione tra le regioni interessate. La strada ferrata avrà una lunghezza di 870 km e sarà servita da treni elettrici che raggiungeranno i 240 km orari. Un viaggio che da Tallinn a Berlino impiega oggi 60 ore di percorrenza, si potrà fare in 10-12 ore. Riguardo il tunnel ferroviario  sottomarino che potrebbe collegare Tallinn a Helsinki, il costo ammonterebbe a 13 miliardi e se ne sta valutando il vantaggio e l’attuabilità.

 

Giancarlo Cocco

Foto © Giancarlo Cocco

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Giancarlo Cocco
Laureato in Scienze Sociali ad indirizzo psicologico opera da oltre trenta anni come operatore della comunicazione. Ha iniziato la sua attività giornalistica presso l’area Comunicazione di Telecom Italia monitorando i summit europei, vanta collaborazioni con articoli sul mensile di Esperienza organo dell’associazione Seniores d’Azienda, è inserito nella redazione di News Continuare insieme dei Seniores di Telecom Italia ed è titolare della rubrica “Europa”, collabora con il mensile 50ePiù ed è accreditato per conto di questa rivista presso la Sala stampa Vaticana, l’ufficio stampa del Parlamento europeo e l’ufficio stampa del Ministero degli Affari Esteri. Dal 2010 è corrispondente da Roma del quotidiano on-line delle Marche Picusonline.

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