Papa Francesco agli astronauti «voi siete un piccolo Palazzo di vetro»

0
557

Alle 15 il Santo Padre si è collegato in diretta audio-video per dialogare con l’equipaggio della Missione Spaziale 53 in volo a 400 chilometri dalla Terra

Dall’auletta dell’Aula Paolo VI in Vaticano, questo pomeriggio Papa Francesco si è collegato con l’equipaggio della Stazione Spaziale internazionale. Benedetto XVI lo aveva fatto nel 2011. Sono stati venticinque minuti di dialogo con i sei astronauti che compongono l’equipaggio della Missione 53, a bordo della navicella in volo a 400 km dalla Terra. Si tratta di tre astronauti americani della NASA, l’italiano Paolo Nespoli ingegnere dell’ESA (European Space Agency) e di due ingegneri russi, Sergey Ryazanskiy e Alexander Misurkin. Nell’auletta con Papa Francesco erano presenti il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) Roberto Battiston e il direttore dei programmi di osservazione della Terra dell’Agenzia Spaziale Europea, l’austriaco Josef Aschbacher. È stato lo stesso Paolo Nespoli, 60 anni, veterano delle missioni spaziali, che ha fatto da traduttore al pontefice per alle risposte che il Santo Padre ha avuto dagli astronauti statunitensi e russi.

          Paolo Nespoli

Nespoli, dialogando con Papa Francesco, ha detto al pontefice «mi piacerebbe tanto che persone come Lei, non solo ingegneri o fisici, ma anche teologi, filosofi, poeti, scrittori possano venire qui nello spazio per esplorare che cosa vuol dire avere un essere umano nello spazio e questo sarà sicuramente il futuro. Alla domanda del Papa «che senso ha per voi che siete tutti ingegneri e astronauti come lei ha detto bene, che senso ha per voi chiamare “amore” la forza che muove l’universo?». Gli ha risposto in russo Alexander Misurkin, tradotto poi da Nespoli: «sta leggendo in questi giorni qua sopra per riflettere “Il piccolo principe” di Saint Exupèry. Fa riferimento alla storia per cui darebbe volentieri la propria vita per tornare a salvare piante e animali sulla terra. E sostanzialmente è l’amore quella forza che ti dà la capacità di dare la tua vita per qualcun altro».

Il Papa ha chiesto poi «cosa vi ha motivato a diventare astronauti?» Ha risposto l’altro russo Sergey Ryazanskiy che, sempre tradotto da Nespoli, ha rivelato: «la sua ispirazione è stato suo nonno, uno dei primi pionieri dello spazio. Ha lavorato al satellite Sputnik (…) era uno dei responsabili della costruzione del satellite e lui ha preso ispirazione da suo nonno ha voluto seguire le sue orme». Ha parlato poi Randolph James (detto Randy) Bresnik americano e Comandante della NASA che, sempre tradotto da Nespoli, ha dichiarato: «quella che io vedo da qui è una prospettiva incredibile: è la possibilità di vedere la Terra un po’ con gli occhi di Dio, vederne la bellezza e l’incredibilità di questo pianeta. Vediamo la Terra con occhi diversi, una Terra senza confini, dove l’atmosfera è fine e labile e guardare questa Terra in questo modo ci permette di pensare come esseri umani, di come tutti dovremmo lavorare insieme e collaborare per un futuro migliore».

Gli ha risposto Papa Francesco: «Mi è piaciuto tutto quello che avete detto. Il primo è andato alle proprie radici per spiegare questo, è andato al nonno. E lei che viene dall’America è riuscito a capire che la Terra è molto fragile, è un momento che passa….Il nonno e Dio; le radici e la nostra speranza, la nostra forza. Mai dimenticare le radici» – ha concluso il pontefice – «a me fa bene sentire questo e sentirlo da voi! Grazie». Il Santo Padre, associando la navicella ad «un piccolo Palazzo di vetro» – ha ribadito: «vi sentiamo come rappresentanti di tutta la famiglia umana nel grande progetto di ricerca che è la Stazione Spaziale. Questo colloquio mi ha molto arricchito. Il Signore benedica voi, il vostro lavoro e le vostre famiglie. Vi assicuro pregherò per voi e voi per favore pregate per me !”

 

Giancarlo Cocco

Foto © CTV, ESA, Discover Magazine Blogs

Articolo precedenteNuovi limiti all’esposizione ad agenti cancerogeni
Articolo successivoSorprendenti epifanie del genio caravaggesco
Giancarlo Cocco
Laureato in Scienze Sociali ad indirizzo psicologico opera da oltre trenta anni come operatore della comunicazione. Ha iniziato la sua attività giornalistica presso l’area Comunicazione di Telecom Italia monitorando i summit europei, vanta collaborazioni con articoli sul mensile di Esperienza organo dell’associazione Seniores d’Azienda, è inserito nella redazione di News Continuare insieme dei Seniores di Telecom Italia ed è titolare della rubrica “Europa”, collabora con il mensile 50ePiù ed è accreditato per conto di questa rivista presso la Sala stampa Vaticana, l’ufficio stampa del Parlamento europeo e l’ufficio stampa del Ministero degli Affari Esteri. Dal 2010 è corrispondente da Roma del quotidiano on-line delle Marche Picusonline.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui