Papa Francesco santifica i genitori di Teresa di Lisieux

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Il Papa canonizza i genitori di Santa Teresa di Lisieux

Ludovico Martin e Maria Zelia Guerin primi a ottenere riconoscimento in coppia. Canonizzati con don Vincenzo Grossi e madre Maria dell’Immacolata Concezione

«I Santi coniugi Ludovico Martin e Maria Zelia Guerin hanno vissuto il servizio cristiano nella famiglia, costruendo giorno per giorno un ambiente pieno di fede e di amore». È la prima volta che due sposi vengono fatti Santi domenica 18 ottobre nella Messa in Piazza San Pietro e di questi consorti speciali, vissuti nel XIX secolo, papa Francesco ha voluto sottolineare il «clima in cui sono germogliate le vocazioni delle figlie, tra cui Santa Teresa di Gesù Bambino», nota anche come Santa Teresa di Lisieux. E la scelta della data non è casuale, la santificazione avviene mentre è in corso il Sinodo che mette al centro proprio i temi familiari, con tutte le complessità e le sfide della società attuale, e nella Giornata Missionaria Mondiale, omaggio al fatto che Santa Teresa è anche patrona dei missionari. Insieme a loro sono stati canonizzati don Vincenzo Grossi, sacerdote diocesano fondatore dell’Istituto delle Figlie dell’Oratorio, e madre Maria dell’Immacolata Concezione, superiora generale della Congregazione delle Sorelle della Compagnia della Croce.

Il Papa canonizza i genitori di Santa Teresa di LisieuxEntrambi i coniugi avrebbero voluto intraprendere una vita monastica, ma Maria non riuscì a entrare nell’ordine delle Sorelle della Carità di San Vincenzo de’ Paoli per problemi respiratori, mentre Ludovico fu respinto dai Canonici del Gran San Bernardo perché non conosceva il latino. Lui diventerà così orologiaio e gioielliere, lei ricamatrice di merletti. L’incontro tra i due avvenne nell’aprile 1858 sul ponte Sarthe ad Alençon, nella bassa Normandia, e ha del provvidenziale. Una voce interiore suggerisce a Maria che lui è l’uomo per lei, come designato da un progetto più grande. Dopo solo tre mesi, alla mezzanotte del 13 luglio, saranno marito e moglie.

Dalla loro unione nacquero nove figli, ma solo cinque ragazze arrivarono all’adolescenza, per poi prendere i voti, ciò che non riuscì ai genitori. L’ultima di loro, appunto, è Teresa, carmelitana presso il monastero di Lisieux, morta di tubercolosi nel 1897 ad appena 24 anni e dal 1944, insieme a Giovanna d’Arco, anche patrona di Francia. L’educazione che Ludovico e Maria diedero ai figli fu di condivisione, quando incontravano persone povere le invitavano a casa a mangiare, gli regalavano vestiti e scarpe, li benedicevano e li incoraggiavano a tornare. Motivi che spinsero Teresa ad affermare di essere «figlia di santi».

Il Papa canonizza i genitori di Santa Teresa di LisieuxLudovico e Maria vissero «prima di tutto il matrimonio come vocazione, poi anche il rapporto tra coniugi come un’amicizia, dove c’è stima reciproca, dove si è alleati, dove ci si aiuta ad educare i figli», spiega padre Romano Gambalunga, postulatore della Causa di Canonizzazione. «Tutto questo i coniugi Martin lo hanno saputo vivere». «Una vita ordinaria, semplice, paragonabile a quella della Santa Famiglia di Nazareth», aggiunge padre Jean-Marie Simar, rettore del Santuario “Louis et Zelie Martin” di Alençon. «Scelsero di mettere Dio al primo posto, scelsero l’importanza della preghiera personale e in famiglia».

Il Papa canonizza i genitori di Santa Teresa di LisieuxIl percorso verso la santità cominciò nel 1946, quando il vescovo di Lisieux esternò la sua volontà di esaminare la causa dei genitori di Santa Teresa, proclamati beati nel 2008 grazie al riconoscimento di due miracoli avvenuti per intercessione: la guarigione di Pietro, nato a Muggiò in provincia di Monza nel 2002 con una malformazione polmonare che sembrava non lasciare alcuna speranza, e quella di Carmen, spagnola di Valencia nata nel 2008, dopo appena sei mesi di gestazione, con gravi complicazioni. Lo scorso febbraio il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le cause dei Santi, stabilì il processo di canonizzazione e sia Pietro che Carmen hanno assistito alla cerimonia in Vaticano, portando le reliquie in processione.

mostra "Thérèse de Lisieux ou la brûlure d'amour"Per il vice postulatore padre Antonio Sangalli «quello che ho sempre sotto gli occhi è la grande riconoscenza di queste famiglie. Scoprono e capiscono, attraverso questo segno, che il miracolo più grande è vedere attorno a loro tante persone che si erano impegnate nella preghiera riprendere in mano la vita cristiana. Il Signore risponde e questo ci dà il coraggio di affrontare la vita». Il Sinodo può anche dare «tante indicazioni», afferma padre Ciro Benedettini, vicedirettore della sala stampa vaticana, «ma quello dei coniugi Martin è l’esempio più importante, concreto della santità familiare, che non è un sogno o una chimera ma qualcosa che si può raggiungere».

Sempre in occasione della canonizzazione dei coniugi Luigi e Zelia Martin, nell’Aula Benedetto XVI della Pontificia Università della Santa Croce, è stata inaugurata la mostra Thérèse de Lisieux ou la brûlure d’amour che rimarrà aperta fino al 30 novembre.

Raisa Ambros

Foto © www.carmeldelisieux.fr; www.tg24.sky.it

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Raisa Ambros
Giornalista pubblicista specializzata in geopolitica, migrazioni, intercultura e politiche sociali. Vive tra l’Italia e l’Inghilterra. Sceneggiatrice, autrice televisiva e conduttrice di programmi TV con un’esperienza decennale in televisione, Raisa è stata parte del team di docenti nel corso di giornalismo “Infomigranti” a Piuculture, il settimanale dove ha pubblicato e svolto volontariato di traduzione. Parla cinque lingue e viene spesso invitata nelle conferenze come relatrice sulle politiche di integrazione.

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