Per il pianeta gemello della Terra questa volta ci siamo

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L’umanità è sempre alla ricerca di un nuovo mondo “abitabile”. Fra migliaia di luoghi nello spazio nessuno è mai stato così vicino come “Proxima b”

Siamo soli nell’universo? Non lo sappiamo. Ma se pure lo fossimo, ci sono altri pianeti simili al nostro? Pare di sì, e anche a una distanza non considerevole: solamente a quattro anni luce. Si tratta di “Proxima b“, il mondo alieno in assoluto più vicino alla Terra, tra gli oltre 3.000 identificati, finora, al di fuori del Sistema Solare.

Come riportato dall’agenzia Ansa la “caccia” per individuare quelli più simili al nostro pianeta e adatti ad ospitare vita si fa ancora più intensa, grazie a strumenti sempre più sofisticati installati a Terra e lanciati nello spazio.index Seguiranno il percorso tracciato dal più grande “cacciatore di pianeti’, il telescopio spaziale della Nasa Kepler: nonostante sia stato dato più volte per spacciato e prossimo al pensionamento, lo strumento lanciato nel marzo del 2009 continua a stupire regalando montagne di preziosi dati, che proprio lo scorso giugno hanno convinto la Nasa a rifinanziare il progetto per garantire altri due anni di attività.

A proseguire la sua opera nello spazio sarà il satellite Tess (acronimo per Transiting Exoplanet Survey Satellite), che la Nasa (National Aeronautics and Space Administration) lancerà nel 2017 per esplorare l’intera volta celeste, alla ricerca di pianeti in transito davanti a 200.000 tra le stelle più vicine e luminose.

Anche l’Europa sarà in prima fila con il suo super telescopio E-Elt (European Extremely Large Telescope): alto come un palazzo di 30 piani, sarà realizzato presso l’Osservatorio europeo meridionale (Eso) in Cile dalla Società di aziende italiane ACe (con Astaldi, Cimolai e gruppo Eie come subcontraente), così da entrare in attività entro una decina di anni diventando il più potente dei telescopi ottici e nell’infrarosso.

index2La caccia agli extra-terrestri vedrà presto protagonisti anche i privati con il progetto StarShot, che punta a lanciare una flotta di astronavi a vele solari spinte da laser verso la stella Alpha Centauri, “vicina di casa” del pianeta Proxima b appena scoperto. Il progetto, proposto dal miliardario russo Yuri Milner (che è pronto a finanziarlo con 100 milioni di dollari), è sostenuto dal fondatore di Facebook Mark Zuckerberg (nei prossimi giorni a Roma per una lezione all’università Luiss) e dall’astrofisico Stephen Hawking: il lancio è previsto per il 2069.

 

Ludovico Stella

Foto © Nasa, Space.com,

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