Premio Ratzinger 2017. Il Nobel del Vaticano

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«La sua opera e il suo magistero» – dichiara il Papa a proposito di Benedetto XVI – «continuano a essere una eredità viva e preziosa per la Chiesa e per il nostro servizio»

Consegnati quest’oggi da Papa Francesco, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico, i premi della Fondazione Ratzinger. Quest’anno i premiati sono tre, come nel 2011, mentre negli anni seguenti erano stati due. Si tratta di due teologi tedeschi, un luterano e un cattolico insieme a un compositore di musica sacra di fede ortodossa. Il Premio Ratzinger giunge alla sua VII edizione. Il primo vincitore dell’edizione 2017 è Theodor Dieter, nato nel 1951. Teologo luterano tedesco, professore dal 1994 e direttore dal 1997 dell’Istituto per la Ricerca Ecumenica di Strasburgo. Fortemente impegnato nel dialogo ecumenico ha svolto un ruolo di grande rilievo nella redazione e approvazione della “Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione”. Nel 2012 è stato relatore sul dialogo cattolico-luterano nel corso dell’incontro svoltosi a Castelgandolfo tra Ratzinger-Schulerkreis alla presenza dell’attuale Papa emerito.

Il 2° vincitore è il sacerdote cattolico e accademico tedesco Karl-Heinz Menke, nato nel 1950, teologo. Professore emerito di dogmatica e propedeutica teologica presso la Facoltà Teologica Cattolica dell’Università di Bonn. È anche membro di commissioni della Conferenza episcopale tedesca e della Commissione teologica internazionale. Menke è conosciuto come profondo “conoscitore” del pensiero di Joseph Ratzinger a cui ha dedicato vari studi.

Arvo Pärt, ortodosso, è il compositore estone di musica sacra che ha vinto il terzo premio. Nato nel 1935 a Paide, Pärt ha ottenuto nel 1980 la cittadinanza austriaca. Ha ricevuto un dottorato “honoris causa” dal Pontificio istituto di musica sacra e ha partecipato alla Mostra “Lo splendore della verità – La bellezza della carità” organizzata nel 2011 in occasione del 60° anniversario di sacerdozio di Benedetto XVI. È membro del Pontificio Consiglio per la cultura dal dicembre 2011. Il 26 settembre, quando Padre Federico Lombardi aveva reso noti ai giornalisti i nomi dei vincitori del Premio di quest’anno, aveva definito quello attribuito ad Arvo Pärt,  come «un allargamento nella attività dei premiati, che vengono a comprendere anche le arti». Il gesuita aveva spiegato che «proprio l’ispirazione altamente religiosa dell’arte musicale di Part hanno determinato l’apprezzamento del Papa emerito, e hanno fatto apparire giustificata l’attribuzione del Premio anche al di fuori dell’ambito strettamente teologico».

Nel suo discorso Papa Francesco ha dichiarato:  «Joseph Ratzinger continua ad essere un maestro, e un interlocutore amico per tutti coloro che esercitano il dono della ragione, per rispondere alla vocazione umana della ricerca della verità. La verità di Cristo – prosegue Bergoglio – non è per solisti ma è sinfonica: richiede collaborazione docile e condivisione armoniosa». Il Pontefice ha poi aggiunto di aver «accolto con gioia l’idea di allargare l’orizzonte del Premio per includervi anche le arti, oltre alla teologia e alle scienze ad essa naturalmente connesse». Padre Federico Lombardi, presidente della Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger-Benedetto XVI, nel suo intervento ha ricordato l’intensa attività dell’anno trascorso «…anche perché la ricorrenza del 90° compleanno del Papa emerito ha attirato verso di lui l’attenzione di molti, suscitando un fiorire di iniziative che hanno messo in luce la sua eredità culturale e spirituale».        

L’evento si è svolto nella stupenda Sala Clementina situata al secondo piano del Palazzo Apostolico che fu affrescata, nel XVI secolo, dai fratelli Alberti, Cherubino (1553-1615) e Giovanni (1558-1615). Nel corso di un restauro, avvenuto qualche anno fa, alcuni restauratori  dei Musei Vaticani ritrovarono, murato nell’altissima volta della sala, un piccolo rotolo di pergamena legato ad un pennello e ad un carboncino nel quale il pittore Cherubino aveva annotato la commovente testimonianza della morte del più giovane fratello Giovanni.

 

Giancarlo Cocco

Foto © Giancarlo Cocco

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Giancarlo Cocco
Laureato in Scienze Sociali ad indirizzo psicologico opera da oltre trenta anni come operatore della comunicazione. Ha iniziato la sua attività giornalistica presso l’area Comunicazione di Telecom Italia monitorando i summit europei, vanta collaborazioni con articoli sul mensile di Esperienza organo dell’associazione Seniores d’Azienda, è inserito nella redazione di News Continuare insieme dei Seniores di Telecom Italia ed è titolare della rubrica “Europa”, collabora con il mensile 50ePiù ed è accreditato per conto di questa rivista presso la Sala stampa Vaticana, l’ufficio stampa del Parlamento europeo e l’ufficio stampa del Ministero degli Affari Esteri. Dal 2010 è corrispondente da Roma del quotidiano on-line delle Marche Picusonline.

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