Grande attesa per le stime della situazione finanziaria dei Paesi dell’euro, che saranno presentate domani a Bruxelles dal nuovo commissario Pierre Moscovici
«Ora è il momento di rimboccarsi le maniche e mettersi al lavoro. L’Europa ha di fronte a sé sfide che non possono aspettare». Questo il messaggio che Jean-Claude Juncker, nuovo presidente della Commissione Ue, ha scritto poco dopo la mezzanotte, il giorno del suo insediamento.
Un messaggio che sembra voler sottolineare l’intenzione da parte del nuovo esecutivo Ue, di non perdere tempo e lavorare in squadra per raggiungere obiettivi ambiziosi. «A partire da oggi – continua Juncker nel suo messaggio di insediamento – io e la mia squadra cominceremo a lavorare sodo per assicurare all’Europa il nuovo inizio che abbiamo promesso. Insieme ad un team forte ed esperto non vedo l’ora di impegnarmi per l’Europa nel corso dei prossimi cinque anni».
Dunque, la Commissione è pronta per mettersi al lavoro. Nell’immediato, una delle scadenze più attese è quella realtiva alle previsioni economiche autunnali, in arrivo nella giornata di domani.Sarà il francese Pierre Moscovici, nuovo commissario agli affari economici, a presentare a Bruxelles le previsioni, insieme al predecessore Jyrki Katainen, che nella nuova Commissione riveste il ruolo di vicepresidente per crescita, lavoro e investimenti.
Si tratta di un momento importante: Juncker avrà modo di conoscere la reale situazione economica e finanziaria degli Stati membri e iniziare di conseguenza a delineare la sua strategia. La nuova Commissione ha promesso maggior flessibilità ai Paesi che si mostreranno impegnati in ampi programmi di riforme. In questo caso Juncker dovrà tenere a bada anche quegli Stati che, invece, nell’ultimo periodo hanno ribadito la loro contrarietà a concedere maggior flessibilità soprattutto a Paesi come Italia e Francia ai quali è stato chiesto maggior impegno.
Le previsioni autunnali terranno conto delle leggi di stabilità e, per quanto riguarda Italia e Francia, delle successive modifiche. Per il nostro Paese, dunque, non ci si aspettano sorprese sul fronte del deficit che si prevede al di sotto della soglia del 3%, altro discorso per il Pil che, con ogni probabilità, sarà rivisto al ribasso.
Francia ed Italia restano dunque le “osservate speciali”: insieme alle previsioni di domani, infatti, arriverà anche una prima “sentenza” riguardo il reale effetto degli sforzi che i due Stati membri hanno messo in atto nel corso del 2014 e programmato per il prossimo anno. Il giudizio definitivo sui progetti di bilancio per il 2015 è previsto per la metà del mese.
Valentina Ferraro
Foto © European Community, 2014