Riace modello di accoglienza. Il sindaco fra i 50 leader più influenti

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“Esempio d’integrazione”, Domenico Lucano al 40° posto per “Fortune”. Wim Wenders: «La vera utopia non è la caduta del muro, ma quello che è stato realizzato in Calabria»

Riace, il paese a 7 chilometri dal mare Jonio dove l’utopia trova concretezza; dove il tema dell’accoglienza e dell’integrazione dei migranti ha trovato il suo habitat. Una cittadina che aveva conosciuto il fenomeno dell’emigrazione, sino a toccare nel 2001 il minimo storico di 1.605 abitanti, e oggi sembra aver accolto il messaggio della Comunità di Adriano Olivetti e di Papa Francesco.

Un paese dove il sindaco, Domenico Lucano (al terzo mandato), è stato inserito dalla rivista Fortune al 40° posto fra i 50 leader più influenti del pianeta per il suo impegno nel campo dell’immigrazione, accanto ai nomi di Jeef Bezos Ceo Amazon, di Angela Merkel, della leader birmana Aung San Suu Kyi, di Papa Francesco, di Tim Cook Ceo Apple, di Bono degli U2, di Christine Lagarde, del nuovo presidente dell’Argentina Mauricio Macri (anche lui di origine calabrese).

Bronzi di Riace
I Bronzi di Riace

Riace emersa dall’oblio nel 1972 allorquando furono ritrovate nel mare riacese due splendide statue note come i Bronzi di Riace, capolavori della scultura ellenistica ripescati da un sub dilettante in mare di fronte alla località Agranci, a circa 200 metri dalla costa e 8 metri di profondità.

Oggi se ne parla perché il Sindaco ha avviato già da qualche anno un processo di accoglienza e di integrazione che ha favorito il ripopolamento del paese, la ripresa di attività commerciali oramai abbandonate e la ripresa dell’attività scolastica giunta quasi alla chiusura per mancanza di bambini. Case vuote ed economia paralizzata. Da qui parte l’impegno di Lucano a seguito dello sbarco nel 1998 di curdi e iracheni in fuga dalla guerra, anche attraverso l’opera pastorale e sociale del vescovo Giancarlo Bregantini (oggi Arcivescovo metropolita di Campobasso-Boiano), al quale il Sindaco tributa parole di riconoscimento: «Se non ci fosse stato Bregantini quest’esperienza a Riace non sarebbe nata».

Riace per questo inaspettato riconoscimento non sembra un paese del Sud Italia, tanto più in quel Sud che si era fermato a Eboli, ma sembra trovarsi in una nazione europea più evoluta. Certamente essere considerato uno degli uomini più influenti al mondo non è cosa da poco; se poi è un italiano del profondo Sud, è ancora più emozionante riceverlo.

Un riconoscimento per un uomo semplice, che ama la propria terra sino a rientrarvi dopo essere emigrato al Nord in cerca di lavoro. Domenico Lucano pochi lo conoscono anche perché occuparsi dei problemi del Sud Italia significa fare i conti con stereotipi dalla dura incrostazione. Oggi Domenico è un cittadino italiano, europeo con una visione ampia delle cose del mondo, additato a modello anche dalla stampa tedesca. Qualcuno lo ha definito un Gandhi dei nostri tempi.

Lucano e Wenders
Domenico Lucano e Wim Wenders

Qualche anno fa la storia di Domenico Lucano aveva colpito anche il regista tedesco Wim Wenders, che all’interno del cortometraggio “Il volo” aveva voluto inserire anche il sindaco di Riace al quale ha riconosciuto che «la vera utopia non è la caduta del muro, ma quello che è stato realizzato in Calabria, a Riace».

Alla fine del 2014, la popolazione è risultata di 2.155 abitanti, 361 dei quali stranieri che rappresentano il 16,8%, il Comune con la più alta percentuale di cittadini stranieri della Calabria. Il programma di Lucano è nel nome dell’associazione che ha creato, “Città Futura”, dove sembra esserci un po’ della città vagheggiata dal calabrese Tommaso Campanella nato a Stilo nel 1568. Il sogno di una città con i valori della cultura locale, della cultura dell’ospitalità si è concretizzato.

“Per me la Calabria significa categoria morale, prima che espressione geografica” aveva scritto Leonida Répaci nato a Palmi, fondatore del Premio Viareggio. E sembra proprio che Domenico Lucano, il sindaco di Riace, lo abbia fatto proprio.

 

Enzo Di Giacomo

Foto © Enzo Di Giacomo

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Enzo Di Giacomo
Svolge attività giornalistica da molti anni. Ha lavorato presso Ufficio Stampa Alitalia e si è occupato anche di turismo. Collabora a diverse testate italiane di settore. E’ iscritto al GIST (Gruppo Italiano Stampa Turistica) ed è specializzato in turismo, enogastronomia, cultura, trasporto aereo. E’ stato Consigliere dell’Ordine Giornalisti Lazio e Consigliere Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Revisore dei Conti Ordine Giornalisti Lazio, Consiglio Disciplina Ordine Giornalisti Lazio

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