Rosetta: un successo tutto europeo

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Notevole il contributo dell’Italia: due italiani alla guida della missione, Paolo Ferri e Andrea Accomazzo. E tre strumenti su undici, a bordo di Rosetta, “made in Italy”

«Confermiamo che il lander è sulla superficie della cometa». A parlare è Andrea Accomazzo, responsabile delle operazioni della missione Rosetta. Sono da poco trascorse le 21 e l’annuncio di Accomazzo finalmente spezza la tensione di ore e corona con un successo il lavoro di anni. Durante la mattinata, infatti, alcuni problemi tecnici avevano fatto temere che qualcosa potesse andare storto e invece tutto è andato come previsto.

Il lander Philae è riuscito ad ancorarsi «saldamente» al nucleo della cometa 67/P Churyumov-Gersimenko con un atterraggio «delicato e dolce»,  l’antenna è risultata rivolta correttamente verso l’alto e il lander ha iniziato a mandare segnali alla Terra. Il centro di controllo dell’Esa a Darmstadt festeggia il successo dell’operazione: «Siamo sulla cometa e ci resteremo» dichiarano orgogliosi i responsabili delle operazioni.

 

L’annuncio passa ancher per twitter, accompagnato da un video che resituisce l’emozione e la soddisfazione di quei momenti.

 

 

Anche il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, commenta il successo della missione su twitter:

 

Stiamo parlando, infatti,  di una delle missioni più complesse della storia dell’esplorazione spaziale. Gli studi dell’ESA (Agenzia spaziale europea) sono iniziati ben vent’anni fa e dal marzo del 2004 Rosetta ha iniziato il suo viaggio in direzione della cometa  67P/Churyumov-Gerasimenko.

«È il successo di un’attività sostanzialmente europea – ha commentato  Roberto Battiston, presidente dell’Agenzia spaziale italiana ai microfoni di Radio24 – Questo per noi è un motivo d’orgoglio moltiplicato perché testimonia il valore delle tecnologie italiane, francesi, tedesche, europee».

 

Comet_panoramic_lander_orientationUn succeso che parla anche italiano, vorremmo aggiungere. Perché in questo straordinario lavoro di gruppo il contributo del nostro Paese è stato notevole: iniziando dai due ricercatori alla guida della missione, Paolo Ferri e Andrea Accomazzo, passando per il project manager, Bruno Gardini, e il responsabile scientifico del “Rosetta Lander Imaging System”, Stefano Mottola.

Senza dimenticare che tre degli strumenti a bordo di Rosetta sono “made in Italy”: l’analizzatore di pulviscolo Giada, (Università Parthenope di Napoli), lo spettromentro a infrarossi Virtis dell IAPS-INAF (frutto della collaborazione tra l’INAF-IAPS di Roma), e la fotocamera di Osiris (Università di Padova). Nel lander Philae, invece, sono italiani il trapano SD2 e i pannelli solari.

Ora il lander sta lavorando all’aquisizione dei dati: nelle prossime ore sono attesi maggiori dettagli e le prime immagini della cometa.

 

 Valentina Ferraro
Foto © ESA

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Valentina Ferraro
Laureata in letteratura contemporanea, ha lavorato per diversi anni come editor per una casa editrice romana, per poi avvicinarsi alla sua più grande passione: la scrittura, intesa come mezzo di comunicazione a 360 gradi. Ha iniziato scrivendo di cinema e cultura per diverse testate sia online che cartacee (fra queste, “Il quotidiano della Sera” e il settimanale “Il Punto”). Dopo il primo viaggio a Bruxelles, nel 2014, ha scoperto un forte interesse per l’Unione europea, iniziando così ad approfondire le tematiche relative all’Ue. La spiccata curiosità per l’universo della “comunicazione 2.0” l’ha portata a mettersi alla prova anche come blogger. Di recente la scrittura ha incontrato un’altra sua grande passione: l’enogastronomia.

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