L’ascesa di Sebastian Kurz spaventa l’Europa

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Il leader del Partito Popolare è il favorito nei sondaggi alla vigilia delle elezioni austriache. La possibile svolta a destra dell’Austria minaccia la tenuta dell’Unione.

Più giovane di Emmanuel Macron, Sebastian Kurz promette di rivoluzionare la politica del proprio Paese, alla vigilia della tornata elettorale austriaca di domenica. Ancora non si sono disperse le polveri della crisi catalana, che già l’Europa deve fronteggiare un altro ostacolo. L’elezione di Kurz, leader del Partito Popolare notoriamente antieuropeista, orientato verso un’alleanza con l’estrema destra, aprirebbe un ulteriore fronte di crisi nella già precaria situazione del Vecchio Continente.

La formula adottata da Kurz è semplice; scuotere la politica centrista del proprio sonnacchioso partito cavalcando alcune battaglie dell’estrema destra.  La recente approvazione della legge anti burka, le continue minacce riguardo una possibile chiusura del Brennero che hanno movimentato l’estate appena trascorsa e seguitano di tanto in tanto a comparire sui principali organi di stampa, indicano un percorso ben preciso.

La partita, come al solito, si gioca sul tema dell’immigrazione. L’incalzante minaccia del terrorismo islamico e la crescente pressione dei flussi migratori agevolano le politiche populiste e destrorse. La paura di una progressiva islamizzazione del territorio europeo è stata adottata da Kurz come vessillo della propria campagna elettorale.

L’età giovane, l’aspetto accattivante, la rapida ascesa di un leader che appare come nuovo (anche se le sue formule sono in gran parte già sentite), giocano a suo favore. L’avversario principale, il socialdemocratico Christian Kern, è già incappato in alcuni passi falsi che ne hanno incrinato l’immagine. Poco tempo fa l’attuale cancelliere aveva aperto lo scontro con Kurz riguardo la questione migranti, schierandosi a favore dell’Italia in contrasto con il suo irrequieto Ministro degli Esteri, dichiarando apertamente che l’Austria non si sarebbe mai posizionata con Orban (leader ungherese) e con la Lega Nord. Da allora molta acqua sembra essere passata sotto i ponti. Un recente scandalo legato a una presunta manovra messa in atto dal consulente israeliano Tal Silberstein per screditare Kurz sul web, mediante la creazione di fake news diffamatorie nei confronti del Partito Popolare, rischia di indebolire ulteriormente la sua posizione.

Proiezioni e sondaggi non bastano comunque per inquadrare la situazione di un Paese in cui gran parte dell’elettorato è ancora indecisa. I risultati ufficiali ci diranno se l’Europa dovrà domandarsi, per l’ennesima volta, quale sia la formula giusta per arginare le derive estremistiche, che da tempo minacciano la tenuta dell’Unione.

Riccardo Cenci

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Foto in evidenza:

© European Union , 2016   /  Source: EC – Audiovisual Service   /   Photo: Georges Boulougouris

Foto all’interno:

© European Union , 2017   /  Source: EC – Audiovisual Service   /   Photo: Etienne Ansotte

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Riccardo Cenci
Riccardo Cenci. Laureato in Lingue e letterature straniere moderne ed in Lettere presso l’Università La Sapienza. Giornalista pubblicista, ha iniziato come critico nel campo della musica classica, per estendere in seguito la propria attività all’intero ambito culturale. Ha collaborato con numerosi quotidiani, periodici, radio e siti web. All’intensa attività giornalistica ha affiancato quella di docente e di scrittore. Ha pubblicato vari libri (raccolte di racconti e romanzi). Attualmente lavora come Dirigente presso l’Enpam.

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