L’Europa non può ignorare le richieste degli agricoltori in crisi perchè colpiti dall’embargo russo. Migliaia di trattori hanno già bloccato la capitale belga
Il Consiglio straordinario per l’agricoltura e la pesca riunitosi martedì 8 settembre a Bruxelles è stato estremamente movimentato, mentre centinaia di agricoltori manifestavano nelle strade della capitale belga (vedi precedente nostro post link). Iniziato alle ore 14 si è concluso sei ore dopo con animate discussioni. Ne è uscito un pacchetto di importanti misure che dovranno essere definite nella prossima riunione prevista per il 15 settembre.
La crisi dei prezzi che ha colpito pesantemente i settori del latte e della carne, ha messo in ginocchio milioni di agricoltori europei e ha costretto l’Unione europea ad affrontare con decisione le richieste con provvedimenti straordinari proponendo un pacchetto di misure da 500 milioni di euro.
Nell’occasione, la Commissione ha fatto proprie le indicazioni emerse alcuni giorni fa nel Vertice di Madrid, ove i delegati di Francia, Italia, Portogallo e Spagna avevano presentato una lista di misure per mitigare la crisi del settore. Bruxelles ha risposto positivamente soprattutto all’idea di favorire lo stoccaggio privato di carne e latte, soluzione che permetterebbe all’Italia, in particolare, di attenuare l’impatto dell’embargo russo sui prodotti agroalimentari provenienti dall’Ue e che hanno messo tanti agricoltori e piccole imprese in gravi difficoltà.
L’Europa intende potenziare l’Osservatorio europeo del mercato lattiero, attraverso l’inasprimento della lotta alle pratiche sleali di mercato; in proposito il presidente italiano della Coldiretti Roberto Moncalvo ha denunciato che «una parte della filiera italiana approfitta del libero mercato per importare latte in polvere e altra materia scadente per marchiarli come made in Italy». Il fenomeno interessa il 40% dei prodotti non dop italiani e ha chiesto, in proposito, una normativa chiara sull’etichettatura.
C’è da dire che il settore latte italiano oltre alle difficoltà economiche deve fronteggiare anche una procedura di infrazione europea. L’Unione ha infatti inviato al nostro governo una lettera di diffida per la mancata abolizione della legge 138 del 1974 che per anni ha protetto i nostri prodotti caseari. Questa legge infatti vieta l’uso di latte in polvere per la produzione lattiero casearia. Entro fine settembre l’esecutivo dovrà rispondere per evitare un parere motivato e poi il ricorso alla Corte di Giustizia dell’Unione europea, ma il ministro Martina ha dichiarato di «non sentirsi preoccupato» promettendo che ribatterà nel merito, sicuro di riuscire ad evitare l’infrazione.
Giancarlo Cocco
Foto © European Parliament