Su Atene soffia il vento del Grexit

0
391

Le posizioni dei vertici Ue si irrigidiscono. Mercati pessimisti sulla possibilità di un’intesa

Qualcosa è cambiato sul fronte greco. Dopo il referendum, e alla luce dell’Eurosummit di ieri sera, conclusosi sostanzialmente con un nulla di fatto, sulla questione relativa alla crisi ellenica sembra aleggiare un sentiment del tutto nuovo. Dai vertici Ue, per la prima volta, si parla apertamente di Grexit, tanto che ieri sera il presidente Juncker ha dichiarato chiaramente di «non escludere alcuna ipotesi» spiegando di aver «preparato uno scenario di ‘Grexit’ alla Commissione Ue, così come uno di aiuti umanitari» pur ribadendo di preferire «uno scenario per mantenere la Grecia nell’eurozona». Alle parole di Juncker fanno eco quelle del presidente del Consiglio Ue Donald Tusk che dichiara secco: «Abbiamo solo 5 giorni per trovare l’accordo finale, tutti hanno responsabilità di trovare una soluzione».

Donald Tusk, Jean-Claude Juncker,Insomma, la pazienza dell’Europa sembra esaurita. Anche la consueta cautela nelle dichiarazioni da parte dei vertici Ue sembra aver lasciato il passo alla volontà di dire chiaramente come stanno le cose, e quali siano gli scenari che attendono la Grecia e tutta l’Unione europea. I vertici Ue sembrano non aver mandato giù il referendum di Atene né le parole di Tsipras che di nuovo, nell’ultimo intervento nell’aula di Strasburgo, riunita in sessione plenaria, non ha risparmiato critiche, continuando a porre l’accento sulla «sostenibilità del debito pubblico» e paragonando la Grecia degli ultimi 5 anni ad un «laboratorio sperimentale di austerità» puntualizzando poi che, ovviamente «l’esperimento non è andato a buon fine». Tsipras ha infine auspicato per la sua patria una «soluzione giusta socialmente e sostenibile economicamente senza austerità perpetua».

A chiusura del suo discorso, il Parlamento europeo si è lasciato andare a reazioni “da stadio” con applausi fragorosi ma anche alcuni fischi. Tsipras si conferma così, (complice le questioni che solleva, spesso populiste) un leader capace di scaldare gli animi, non soltanto del suo popolo, ma anche dei parlamentari europei. E anche questo sembra non andar più giù ai vertice Ue, tanto che, sempre a Strasburgo, abbiamo visto un volto inedito di Juncker, che ha risposto stizzito alle “accuse” del premier greco, ricordando per esempio, laddove Tsipras criticava i «negoziati a porte chiuse» che proprio all’interno di quelle porte il presidente della Commissione ha chiesto di «tassare gli armatori e i tagli alla Difesa. Mentre non ho mai chiesto – ha sottolineato Juncker –  tagli alle pensioni e ai salari minimi». «Si devono dire come le cose si sono svolte – ha infine tuonato il presidente – Abbiamo proposto 35 miliardi per aiutare la Grecia».

Jean-Claude JunckerSi alzano i toni, dunque, e ognuna delle parti sembra arroccarsi sulle proprie posizioni, che sembrano diventare di ora in ora sempre più rigide.
E mentre a Bruxelles continua il testa a testa fra Tsipras e i vertici Ue, in Grecia la situazione si fa sempre più critica. Le banche continuano a rimanere chiuse: il leader ellenico aveva parlato di una riapertura per giovedì che sembra tuttavia alquanto improbabile. Chiusi anche i mercati greci.

Intanto anche la borsa sembra aver abbandonato la fiducia nella possibilità di un accordo fra Atene e creditori. Se, sulle prime, le dimissioni del ministro Varoufakis ed il mantenimento dell’Ela da parte della Bce avevano infatti fatto ben sperare, ora la situazione non sembra affatto rosea e l’ipotesi del Grexit prende sempre più corpo, tanto che gli analisti la attestano oltre il 60%.

Di certo il referendum greco, con la schiacciante vittoria del No, ha letteralmente travolto l’Unione causando sconvolgimenti sul piano degli equilibri politici e dei mercati finanziari. Ora non resta più molto tempo per le trattative: entro giovedì, infatti, la Grecia dovrà presentare un nuovo piano che l’Unione europea deciderà di approvare o meno entro domenica.

Valentina Ferraro
Foto © European Parliament

Articolo precedente66,5 milioni di euro a Italia, Romania e Bulgaria per l’alluvione 2014
Articolo successivoAcceso dibattito all’Europarlamento dopo l’intervento di Tsipras
Valentina Ferraro
Laureata in letteratura contemporanea, ha lavorato per diversi anni come editor per una casa editrice romana, per poi avvicinarsi alla sua più grande passione: la scrittura, intesa come mezzo di comunicazione a 360 gradi. Ha iniziato scrivendo di cinema e cultura per diverse testate sia online che cartacee (fra queste, “Il quotidiano della Sera” e il settimanale “Il Punto”). Dopo il primo viaggio a Bruxelles, nel 2014, ha scoperto un forte interesse per l’Unione europea, iniziando così ad approfondire le tematiche relative all’Ue. La spiccata curiosità per l’universo della “comunicazione 2.0” l’ha portata a mettersi alla prova anche come blogger. Di recente la scrittura ha incontrato un’altra sua grande passione: l’enogastronomia.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui