L’ex premier francese candidato sindaco a Barcellona

0
814

Manuel Valls è intriso di cultura spagnola, italiana e francese, grazie alla famiglia d’origine. Nato nel capoluogo catalano si schiera contro gli indipendentisti

Chissà che spinta potrebbe dare all’autonomia catalana la “discesa” in campo dell’ex primo ministro francese Manuel Carlos Valls i Galfetti, ufficialmente candidato al comune di Barcellona, alle prossime elezioni municipali di maggio 2019, in contemporanea con le elezioni europee. Apertamente schierato contro gli indipendentisti, ha annunciato la sua decisione con un discorso in lingua catalana, pronunciato dalla sede del Centro di cultura contemporanea di Barcellona.

«Sin dalla nascita la mia relazione con Barcellona è stata intima, costante» ha dichiarato il tifosissimo della squadra plurivincitore della Champions league europea, il “Barça” di Messi e Suarez, presentando la propria scelta come un ritorno alle origini. Il suo legame parte dall’inizio, cinquantasei anni fa, precisamente il 13 agosto 1962, quando Valls è nato nel capoluogo catalano, da padre spagnolo, il pittore Xavier, e madre svizzero-italiana.

Premier francese dal 31 marzo 2014 al 6 dicembre 2016 Manuel Carlos in più occasioni ha raccontato di aver vissuto a pieno la tripla cultura spagnola, italiana e francese fino all’età di 16 anni e di parlare da sempre il catalano a casa dei genitori. Questo non gli ha fatto venire meno il suo “amore per la Francia“, tanto che il suo patriottismo era considerato un marchio di fabbrica, pur provenendo dalle fila del partito socialista.

Manuel Valls tra Francois Hollande ed Emmanuel Macron

Cresciuto a Parigi, all’età di 20 anni è stato naturalizzato francese, perdendo così la cittadinanza spagnola. Entrato in politica fin da giovane, accanto a Michel Rocard (portavoce della “deuxième gauche” e premier francese dal 1988 al 1991), è stato sindaco di Evry (dal 2001 al 2012), consigliere speciale di François Hollande durante la campagna presidenziale del 2012, ministro dell’Interno e successivamente primo ministro.

Sconfitto alle primarie del Partito socialista da Benoît Hamon, Valls ha voltato le spalle alla sua famiglia politica per sostenere Emmanuel Macron, perdendo così molti consensi. Nelle giugno 2017 è stato eletto deputato nella circoscrizione dell’Essone con il partito del presidente, La Re’publique en Marche! Per anni aveva cercato di cambiare nome al Ps, senza successo, criticando apertamente la “sinistra legata al passato”, difensore di una linea progressista, riformista in materia di economia, a favore dell’imprenditoria, repubblicano in difesa della piena laicità dello Stato.

La sua candidatura al municipio della metropoli spagnola, dopo una carriera politica ai massimi livelli in un altro Paese, rappresenta una scelta inedita, un primato in Europa. Dall’entrata in vigore del Trattato di Maastricht, grazie al quale un cittadino Ue può candidarsi alle elezioni locali in uno degli Stati membri, è la prima volta di un ex premier. Una scelta che inevitabilmente dividerà, sia in Francia che in Spagna.

A Barcellona la sua viene considerata una sfida quasi impossibile da vincere di fronte alla popolare sindaca uscente, Ada Colau, ma anche una scelta che sconvolge il paesaggio politico catalano e spagnolo. Valls gode del pieno sostegno del partito liberale anti indipendentista Ciudadanos (in italiano “Cittadini”) ma non è ancora riuscito a convincere le altre due formazioni, il Partito popolare e il Partito socialista.

L’ultimo governo catalano poi destituito

A dirigere la sua campagna sarà l’ex responsabile della comunicazione del Barcellona calcio nonché ex braccio destro del sindaco socialista Pasqual Maragall. Padre di quattro figli avuti da un primo matrimonio, Valls si è risposato nel 2010 con la violoncellista Anne Gravoin, di cui è separato dallo scorso aprile. Nelle ultime settimane la stampa spagnola rilancia notizie di una sua presunta relazione con Susana Gallardo, ricca erede di un laboratorio farmaceutico, convinta anti indipendentista. Oltre alla Colau, Valls dovrebbe misurarsi con lo storico Ferran Mascarell, capolista del partito di Carles Puigdemont, e col candidato dell’altra grande formazione separatista, la Sinistra repubblicana di Catalogna, Ernest Maragall, fratello dell’ex sindaco Pasqual, in carica dal 1982 al 1997.

 

Keiko Jiménez

Foto © El Tranvia 48, Esquerra Republicana

Articolo precedenteStorica intesa tra Vaticano e Cina sui vescovi
Articolo successivoTria: «Impedire l’aumento della pressione fiscale»

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui