Sulla scia di Marco Polo: commercio che unisce Europa e Asia

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La nuova “Via della Seta” connetterà Occidente e Oriente attraverso i binari dell’alta velocità, a più di 350 km orari. Ma è davvero necessaria?

Il progetto è di ampio respiro, l’obiettivo è quello di realizzare una linea di alta velocità che collega le maggiori città europee e quelle asiatiche. “Via della Seta” è il suggestivo nome di questa rete capillare il grado di unire due continenti. I vantaggi di questa rete si mostreranno non soltanto per i passeggeri e i viaggiatori ma sopratutto per il commercio intercontinentale. Le aree coinvolte saranno l’Europa, il Medio Oriente, la Turchia, la Russia e la Cina.

L’orizzonte temporale per questo grandissimo progetto è il 2050, ma già nel 2030 assicurano i fautori del progetto, si sarà a buona parte dell’opera. Mir Initiative è il soggetto promotore della nuova via della seta, una piattaforma organizzativa cui partecipano sindaci, esperti interdisciplinari e intellettuali internazionali, il tutto coordinato da Ernest Sultanov (nella foto sotto).

Il prossimo appuntamento è il 3 giugno a Sochi dove firmeranno la loro partecipazione al progetto le città russe e cinesi, il tracciato nuovo verrà inserito nel libro bianco come fatto per le città europee. Un primo viaggio è stato fatto per testare la fattibilità del progetto: un treno merci ha viaggiato per 11.300 chilometri attraverso Cina, Kazakistan, Russia, Bielorussia, Polonia, Germania e Francia. Il viaggio è filato liscio e ha dato prova dell’esistenza della richiesta e della necessità di questa impresa: il mercato tra l’Europa e la Cina è di 500 miliardi di euro annui.

Ernest Sultanov
Ernest Sultanov

I cinesi non sono nuovi a questo tipo di progetto e le alte velocità sembrano essere una loro specialità. E’ già attiva e operante la linea che collega Shanghai a Suzhou. Una linea che attraversa l’intera Cina: i cento chilometri tra le due città vengono percorsi in appena 25 minuti, grazie al potente treno in grado di raggiungere i 486 chilometri orari.

I cinesi hanno già investito in Europa per creare la linea d’alta velocità tra Budapest e Belgrado. Effettivamente, in termini di risparmio per mezzi e chilometri, il grande progetto della Mir Initiative apporterà grandi vantaggi agli scambi economici tra i Paesi coinvolti nel progetto. Alta velocità per tutta l’Eurasia. Ne abbiamo bisogno?

La domanda è se, note le resistenze europee (si pensi alle proteste in Italia per la TAV), si riuscirà davvero a completare il progetto oppure no. Inoltre: quali assicurazioni ambientali fornisce il progetto? Poco o nulla si sa su questo punto.

Ci sarebbe anche da capire se, al di là dei sicuri vantaggi per le aziende che parteciperanno alla costruzione e per le aziende che useranno la linea veloce per il trasporto delle merci, se ci sia davvero bisogno di questa linea ad alta velocità. Siamo già connessi con le migliaia di compagnie che effettuano voli giornalieri, e con i treni già esistenti. Certo non vanno a 350 chilometri orari, ma forse in pochi andrebbero da Parigi a Shanghai in treno, anche se dovessero metterci solo due giorni.

 

Ilenia Maria Calafiore

©Mir-initiative.com, MidiTelegraph

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Ilenia Maria Calafiore
Nata nel 1989, è laureata in Comunicazione Internazionale presso l’Università di Palermo con una tesi in filosofia politica dal titolo “Teorie e pratiche per la Giustizia Globale“. Nel suo percorso universitario ha approfondito le tematiche storiche ma anche linguistiche relative alla Russia e ai popoli slavi. Ha partecipato ad alcuni progetti internazionali come il Model United Nation a New York ed il Finance Literature of Youth a Togliatti, Russia. A fine 2014 si laurea con il massimo dei voti in Studi Internazionali presso l'Università di Pisa con la tesi “Spunti per uno studio delle politiche della Federazione Russa nel bacino del Mar Nero”.

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