Tajani, Europa politica unica strada per risposte concrete ai cittadini

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Nel giorno del discorso sullo Stato dell’Unione del capo della Commissione Jean-Claude Juncker pubblichiamo la ricetta per l’Ue che il presidente del Parlamento europeo

Nel giorno del discorso sullo Stato dell’Unione del presidente della Commissione europea (Ce) Jean-Claude Juncker, Eurocomunicazione pubblica la ricetta per l’Europa che il presidente del Parlamento europeo (Pe), Antonio Tajani, ha delineato in occasione di un incontro per addetti ai lavori organizzato dal Think tank EPC a Bruxelles la scorsa settimana, guardando in prospettiva al prossimo appuntamento della elezioni del Pe del 2019.
Herman Van Rompuy

Dopo l’introduzione del pardone di casa, il presidente dell’EPC Herman Van Rompuy, già primo ministro belga ed ex presidente del Consiglio europeo – che ha ricordato come le risposte all’empasse del momento possono venire solo da piu Europa contro sfide attuali come la disoccupazione, le minacce del terrorismo, la sicurezza e il cambiamento climatico o il mercato interno – Tajani gli ha fatto eco mettendo al centro dell’arena europea la necessita di scelte politiche.

«Quello che vogliono i nostri cittadini» – ha dichiarato il presidente del Pe – «sono decisioni politiche coraggiose, contro la disoccupazione giovanile, il terrorismo e l’immigrazione illegale». E il tutto dovrebbe riflettersi in un bilancio europeo ricalibrato. «Solo cosi riusciremo anche a sconfiggere il populismo»,  che pur se non sfonda in Europa – si guardi ai casi dei Paesi Bassi e Austria – rappresenta un rischio che «non possiamo permetterci di correre».
Antonio Tajani

Ecco perché in vista dell’appuntamento elettorale del giugno 2019 per Tajani bisogna «studiare soluzioni adeguate». Ma cosa abbiamo fatto finora, si chiede il presidente del Pe? “L’accordo con la Turchia è stato molto importante ma ora dobbiamo chiuderne un altro con la Libia dove il terrorismo é esploso a causa del “grande errore” di cacciare Gheddafi», ricorda Tajani. «Adesso dobbiamo mettere in campo una strategia comune, una riedizione del piano Marshall, con 40 miliardi di euro per l’intero continente africano». Senza una soluzione milioni di persone scapperanno dall’Africa. «Lasciare il continente in mano alla Cina significherebbe non solo perderci economicamente ma soprattutto a livello di sicurezza». Per noi europei risolvere la questione africana rappresenta «una priorita per la nostra stabiltà, dobbiamo spingere le imprese ad investire, creando joint ventures e favorendo i giovani imprenditor», cosi Tajani.

Per rispondere al terrorismo il presidente del Pe rilancia la necessita di un miglior coordinamento e cooperazione fra le polizie nazionali e i giudici, magari arrivando fino a unFBI europeo“, rafforzando lo stato di diritto e la democrazia ai nostri confini piu sensibili, come i Balcani.

«É innegabile, ha continuato Tajani, che esiste un legame fra l’immigrazione illegale e il terrorismo, come mi ha detto il presidente del Chad in un recente incontro a Bruxelles, che mi ha parlato di foreign fighters pronti a ritornare in Europa». « Occorre dunque» – ha proseguito Tajani – accelerare sulle ricollocazioni, e la procedura di infrazione contro i Paesi che si rifiutano è un importante segnale che il Pe sostiene».

Per Tajani le risposte concrete dell’Europa passano necessariamente dal contrasto alla disoccupazione giovanile, rafforzando l’economia reale, le Pmi (Piccole e media imprese), l’industria, gli accordi come quello con il Canada,  e presto con il Giappone e l’America del Sud e l’agricoltura. Il Parlamento europeo, ha ricordato Tajani, ha votato prima dell’estate un testo che rilancia la necessità di una nuova politica industriale moderna, che lotta contro il cambiamento climatico e che punta alla qualità per competere con i giganti del mondo globalizzato come Cina e Russia, ma con regole anti dumping e un reale level playing field.
Passando all’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, capitolo da risolvere prima delle elezioni del 2019, sollecitato da un corrispondente della BBC presente all’incontro, il presidente del Pe ha ricordato che «dobbiamo risolvere come attuare la Brexit», sapendo che la nostra strategia sarà ancorata a tre principi: difendere i diritti dei 3,5 milioni di cittadini europei nel Regno Unito, non pagare un euro in piu del necessario (pacta sunt servanda) e difendere l’accordo del Good Friday in Irlanda.
«Solo con risposte concrete anche in questi tre ambiti avremo un riscontro positivo alle urne nel 2019, e per un simile risultato – ne è convinto Tajani – occorre che «l’Europa agisca assieme, rispondendo politicamente, fino a  rischiare di sbagliare, per dare una speranza e un futuro ai nostri cittadini».
Andrea Maresi
Foto © European Union, Andrea Maresi
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