Trasparenza e traslucenza: quando il cromatismo è danza

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L’artigianato artistico e la decorazione del vetro. Nello “spazio europeo della creatività”, l’interpretazione dell’artista Beatrice Morello, che qui si racconta

Il Comitato economico e sociale europeo, sullo stimolo delle proposte della Commissione europea nel Libro Verde “Le industrie creative e culturali. Un potenziale da sfruttare”, incoraggia già da tempo l’esecutivo comunitario verso la moltiplicazione degli sforzi per la valorizzazione di uno “spazio europeo della creatività”, favorendo un quadro regolatorio europeo fondato, tra l’altro, sul sostegno all’artigianato. L’artigianato artistico rappresenta infatti una fondamentale e straordinaria risorsa per la promozione della diversità e per l’implementazione del patrimonio culturale europeo, ricchissimo e variegato.

E’ in questo quadro di favor generale e progressiva riscoperta del valore dell’artigianato artistico, che incontriamo  face to face chi in questo mondo naviga con solida esperienza: l’artista Beatrice Morello, specializzata nella decorazione del vetro.PD_0_File_011

Storicamente, il primo utilizzo del vetro risale, secondo quanto riportato da Plinio il Vecchio nel trattato naturalistico  “Naturalis historia” (precisamente,  nel libro XXXVI “Mineralogia”), il primo utilizzo del vetro risale al III millennio a.C. ed era diffuso tra i Fenici. Oggi il vetro è un materiale di larghissimo impiego in svariate applicazioni per la sua attitudine ad essere modellato nelle più svariate forme, oltre che per la sua trasparenza e traslucenza: proprietà che consentono alla luce di attraversare la materia e interagire con essa, trasformandone e trasmutandone, talvolta, l’effetto ottico e la percezione visiva.

E’ proprio la modellazione e decorazione del vetro uno dei principali campi di applicazione dell’artista. Di origini calabresi (nata a Vibo Valentia) e residente a Roma, Beatrice racconta così questo avvincente metodo di espressione.039

«Il mondo dell’arte», racconta Beatrice, «ha sempre rappresentato il filo conduttore della mia vita e la propensione verso tutto ciò che appartiene alla creatività, al bello, mi ha portato verso la sperimentazione di nuove espressioni artistiche. Creare, ovvero far diventare concreto un sogno, un’idea, un’emozione. Il percorso scolastico ha rappresentato l’inizio di un lungo viaggio di conoscenza affascinante e di grande ispirazione. Dopo il diploma di Maestro d’Arte e la Maturità d’Arte Applicata (sezione Architettura e Arredamento), la laurea in Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Dal 1992 mi occupo della realizzazione di plastici architettonici con una  specializzazione nel campo delle vetrate artistiche, grazie alla collaborazione con alcuni dei laboratori più prestigiosi della capitale, spaziando dalla pittura alla vetrata legata a piombo, dal mosaico, alla tecnica Tiffany. Sperimentazione con diversi materiali per la creazione di oggetti di arredo. Nel 2004 collaborazione al restauro delle antiche vetrate del Duomo di Arezzo».

Qual è l’aspetto e il significato simbolico o semantico che ti piace evidenziare nelle tue composizioni?

«Attraverso le mie opere mi piace trasmettere la mia stessa gioia di vivere e l’amore per la bellezza».

Esistono, nelle tue composizioni artigianali, delle linee o dei prodotti innovativi o sperimentali? E se sì, quali sono le caratteristiche principali di questi prodotti e come si conciliano con l’artigianato tradizionale?

«Sostanzialmente invariata nei secoli la produzione della materia vetro si arricchisce nel tempo nella gamma di colori disponibili . La sperimentazione personale porta poi a creare nuove forme e nuove idee nei progetti».2 - Copia

Quali sono le principali tecniche utilizzate?

«Le tecniche utilizzate sono: tessitura a piombo: si parte da un disegno nel quale si delineeranno la scelta dei colori e dei vetri da utilizzare. Nella fase progettuale è necessario organizzare con cura ogni singolo dettaglio, tenendo conto dell’armonia del segno, delle linee di forza e naturalmente dell’equilibrio della composizione. Dopo aver realizzato il disegno in scala 1/1 , si procede al taglio dei vetri e all’assemblaggio tramite tessitura con profilati in piombo che accolgono i vetri. Successivamente si rinforzano le linee esterne con dei tondini in acciaio o ferro per irrobustire il perimetro. A questo punto bisogna saldare ogni singolo taglio dei piombi con lo stagno e su entrambi i lati del pannello. Si procede poi con un’altra fase che prevede una “stuccatura”, ovvero si prepara una miscela di olio di lino cotto, gesso, indurente e nero fumo per ottenere un composto morbido e spalmabile all’interno dei piombi. L’ultima fase è quella della pulitura e lucidatura;

mosaico: anche per questa tecnica la fase progettuale è fondamentale per decidere forme e colori , ma a differenza della tecnica a piombo , i vetri che formeranno il pannello o l’oggetto di arredo dovranno essere tagliati alla perfezione e successivamente “molati” per ottenere linee pulite  Tra un pezzo di vetro e l’altro rimarranno delle “fughe” , degli spazi che saranno poi riempiti con una miscela riempitiva .

tecnica Tiffany: dopo aver realizzato il disegno e scelto i vetri si procede con il taglio e la molatura di ogni singolo pezzo che verrà poi “bordato” con un nastro speciale in rame (tecnica inventata da Louis Comfort Tiffany). Si procede poi accostando i pezzi di vetro e saldandoli tra loro con lo stagno da entrambi i lati.

Queste le principali tecniche usate… ma ne esistono anche altre come: l’applicazione della foglia d’oro o d’argento, la tecnica del collage che prevede l’uso di resine bicomponenti, la fusione del vetro e la Grisaille (antica tecnica pittorica che si “fissa” sul vetro con un passaggio in forni speciali)».

Quali sono i tempi di lavorazione dei prodotti?

«I tempi di lavorazione dipendono, ovviamente, da quanto è elaborato il progetto e dalle dimensioni dello stesso. Mediamente per la realizzazione di una vetrata legata a piombo che sia grande come una porta si prevedono circa venti giorni, ma le variabili sono tante. Nel caso di una vetrata con tema geometrico e con pezzi di vetro non troppo piccoli il tempo di realizzazione è più breve. Nel caso di una vetrata molto elaborata con molte linee curve o floreale i tempi si allungano».

Quali materiali e che tipologia di tintura si utilizza per la colorazione?

«I materiali che uso sono i migliori che vengono prodotti nel campo del vetro artistico. Esiste un vasto campionario di cui cito solo alcuni esempi: vetri soffiati, colorescenti, opalescenti, iridescenti che variano nella struttura e nella trasparenza. I vetri prodotti a Murano, ad esempio sono prodotti con una tecnica antichissima e che appartiene alla nostra cultura e alla nostra storia. Per realizzare dei fiori dall’aspetto realistico, normalmente si usano dei vetri opalescenti o colorescenti che hanno delle sfumature meravigliose. La scelta di ogni singolo pezzo determinerà l’effetto finale e la cura dei dettagli renderà ogni lavoro unico proprio perché le lastre di vetro , che vengono realizzate a mano o per soffiatura non sono mai uguali».IMG_0679

C’è una composizione alla quale sei particolarmente legata? E se si, perché?

«Tra le tantissime opere realizzate in questi vent’anni di esperienza una, forse più di altre, mi rappresenta in maniera particolare, si tratta di un pannello di piccole dimensioni nel quale campeggia una donna stilizzata con le braccia tese verso l’alto. E’ legata alla terra ma si proietta verso qualcosa di astratto. Rappresenta la libertà e la forza».

Hai mai partecipato a fiere di settore o grandi eventi espositivi? E se sì, quali?

«Nel 2004 collaborazione al restauro delle antiche vetrate del Duomo di Arezzo. Articoli pubblicati: La casina delle civette (Villa Torlonia), Il mosaico in vetro; La vetrata legata a piombo; La tecnica Tiffany, consultabili sul sito www.gliartigianauti.com.  Ho collaborato con l’architetto Roberto Chimeni per la Danzatrice riconoscente (riqualificazione di Piazza di Pietra a Roma), un progetto descritto su “Il coraggio delle immagini”, Nuove edizioni romane».lllll

Qual è secondo te il ruolo dell’artigianato, e dell’artigiano, nell’era moderna?

«Ci si sente un po’ dei “dinosauri” nel campo dell’artigianato artistico. Il mondo produce infinite immagini che, quotidianamente ci arrivano dal web o dai media, ma questo non può sostituire in nessun modo il valore di ognuno di noi, ne può impedire alle “anime creative” di continuare a sognare con una semplice matita in mano».

Francesca Agostino 

Immagini fornite dall’artista

 

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Francesca Agostino
Esperto tecnico-legislativo, con pregressa e pluriennale esperienza maturata in ambito parlamentare a supporto dell’attività legislativa di commissioni e gruppi parlamentari di Camera e Senato. Esperienze pregresse in ambito legale maturate presso l’ufficio giuridico dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e la Direzione Affari legali di ENI SpA. Doppia laurea (Scienze Politiche e Giurisprudenza), collabora con enti territoriali a processi di innovazione turistica del Sud Italia. Critico d'arte e letterario, ha ideato e diretto per 6 anni il festival letterario "San Giorgio. Una rosa, un libro". Fondatrice di "Network Mediterraneo", comitato promotore della candidatura del Tramonto sullo Stromboli come patrimonio dell'Umanità, che ha raccolto l'adesione di 18 comuni calabresi e del Consiglio Regionale della Calabria.

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