Sarà data attuazione alla nuova struttura, costituita da nove sezioni a cinque giudici. Il numero totale dei togati passerà a 47 alla data del 1° settembre 2016
Il testo recante riforma, in tre fasi successive, dell’architettura giurisdizionale della Corte di giustizia dell’Unione europea (Regolamento Ue – Euratom – n. 2015/2422 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2015, recante modifica del protocollo n. 3 sullo statuto della Corte di giustizia dell’Unione europea, in Gazzetta Ufficiale L 341, pag. 14) prevede, in un primo tempo, che dodici nuovi giudici saranno nominati presso il Tribunale dell’Unione europea e, in un secondo tempo, che sette altri giudici aderiranno a quest’ultimo in ragione dell’integrazione dei posti dell’attuale Tribunale della funzione pubblica, portando il numero dei membri del Tribunale dell’Unione Europea a 47 alla data del 1° settembre 2016. La terza fase consisterà nel nominare nove giudici in più nel 2019.
Al fine di preparare l’arrivo di 19 nuovi giudici, il Tribunale ha adottato una serie di misure destinate a garantire al singolo un controllo giurisdizionale di primo grado rapido, approfondito e coerente. Da un punto di vista strutturale, il modello applicato sarà quello di un Tribunale organizzato in nove sezioni composte da cinque giudici, che possono riunirsi ciascuna in due collegi a tre giudici presidiati dal presidente della sezione a cinque giudici. La nuova struttura prenderà effetto in settembre. Nel frattempo, i dodici nuovi giudici saranno transitoriamente integrati nell’attuale struttura.
La nuova struttura del Tribunale: per il fatto di essere sufficientemente coesa, preserverà la coerenza del sistema conservando il collegio a tre giudici come collegio giudicante ordinario; faciliterà il rinvio delle cause a collegi a cinque giudici; faciliterà la sostituzione di giudici colpiti da impedimento nell’ambito della stessa sezione; attribuirà ai presidenti di sezione un ruolo rafforzato nel coordinamento e nella coerenza giurisprudenziale.
Infine, secondo la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al trasferimento al Tribunale dell’Unione europea della competenza a decidere, in primo grado, sulle controversie tra l’Unione e i suoi agenti a partire dal 1° settembre 2016 (attualmente in corso di esame da parte del legislatore), tutte le cause in materia di funzione pubblica, trasferite dal Tribunale della funzione pubblica al Tribunale dell’Unione europea, saranno trattate nello stato in cui si trovano a tale data e potranno essere oggetto di un’impugnazione dinanzi alla Corte di giustizia. Prossimamente saranno sottoposte all’approvazione del Consiglio dell’Unione europea alcune proposte di modifica del regolamento di procedura del Tribunale destinate a dotare quest’ultimo di un quadro processuale appropriato per il trattamento in primo grado delle controversie tra l’Unione europea e i suoi funzionari e agenti.
Klivia Böhm
Foto © Corte di Giustizia dell’Unione europea