Il premier greco: «Ho la coscienza a posto, in questi mesi ho combattuto per il mio popolo». Intanto i 25 “ribelli” di Syriza fondano un nuovo partito
«Andrò dal presidente della Repubblica a presentare le dimissioni. Il mandato che ho ricevuto il 25 gennaio ha fatto il corso». A parlare, Alexis Tsipras, che ha dato l’annuncio nella serata di ieri, in diretta tv. «Ora il popolo sovrano deve decidere – ha spiegato il premier greco – voi dovete decidere se siamo riusciti a portare il Paese su una strada positiva, voi dovete decidere se siamo in grado di portare il Paese all’uscita dal memorandum, se abbiamo avuto coraggio».
Le dimissioni erano nell’aria ormai da giorni, e di certo il leader di Syriza ha capito che non era il caso di perdere tempo, visto che il numero di “dissidenti” all’interno del suo partito, continuava a crescere. Ora, secondo quanto riportato dalla Bbc, sarebbero almeno 25 i deputati pronti a prendere il largo verso la fondazione di un nuovo partito di Unità Popolare (Leiki Anotita). Fra i 25 non compare il nome di Yanis Varoufakis, mentre un altro ex ministro, Panagiotis Lafazanis, sarà il leader del nuovo schieramento.
Un altro impegno aspetta dunque il popolo greco: elezioni politiche che consegnino il Paese ad un premier con un «forte mandato» perché, come ha dichiarato Tsipras, la Grecia ha bisogno di «un governo stabile e di solidarietà con la società che vuole le riforme in senso progressista».
Secondo alcune indiscrezioni i greci potrebbero tornare alle urne già il 20 settembre. Di certo, Tsipras sa che il tempo è una componente cruciale in questa fase: il suo consenso è alto (i sondaggi lo danno oltre il 60%), e i suoi avversari ancora poco solidi. La Grecia esce inoltre da mesi di lunghe trattative e decisioni importanti che hanno coinvolto, attraverso il referendum, anche il popolo greco in prima persona. Ora, dopo molteplici tira e molla, il governo di Atene ha preso una direzione: ha varato un imponente programma di riforme ed è riuscito a strappare alla Germania, a patto di maggior austerità, l’appoggio al nuovo prestito da 86 miliardi di euro.
«Non è quello che volevamo ma era il migliore che potessimo ottenere date le circostanze» ha dichiarato Tsipras riferendosi alla difficile intesa raggiunta con i creditori internazionali, senza poi dimenticare di puntualizzare: «Siamo obbligati a rispettare l’accordo ma senza che siano colpite le classi meno abbienti».
Il premier greco, durante il discorso in diretta tv si mostra sicuro di quanto fatto finora e non nasconde di avere fiducia nel suo popolo: «Voi ci giudicherete – ha dichiarato – così come giudicherete quelli che hanno proposto il ritorno alla dracma o che hanno continuato a servire il vecchio sistema». E ha aggiunto: «Ho la coscienza a posto, in questi mesi ho combattuto per il mio popolo». Di fatto, quello di ieri sera si può già considerare come il primo discorso della campagna elettorale di Tsipras.
Valentina Ferraro
Foto © European Parliament