Ucraina, la guerra dell’acqua

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L’Osce rilancia l’allarme del sindaco di Donetsk: «Gli scontri hanno danneggiato la stazione idrica che garantisce la fornitura d’acqua a 4 milioni di persone»

Negli ultimi anni diversi studi analitici hanno evidenziato come l’acqua può rappresentare un obiettivo strategico in caso di guerra: impedire l’approvvigionamento alla parte contendente equivale a privarla di una risorsa vitale, più preziosa delle fonti energetiche. Si è sempre ipotizzato che questo incubo potesse materializzarsi solo in Africa, o in aree dove comunque l’acqua non abbonda: invece, tutto questo rischia di avvenire, se non sta già accadendo, in Ucraina.

Secondo l’Osce, i combattimenti nelle regioni orientali minacciano seriamente di lasciare senz’acqua la città di Donetsk, con conseguenze facilmente immaginabili per i quattro milioni di persone che vivono nell’area: gli osservatori inviati in missione dall’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa hanno infatti diffuso un allarme delle autorità locali, secondo le quali gli scontri armati nei dintorni di Slovjansk tra le truppe di Kiev e gli insorti avrebbero seriamente danneggiato la vicina stazione di adduzione di Semynovka.

«La stazione e le sue condotte costituiscono la principale fonte di approvvigionamento idrico per la città di Donetsk», scrive in un comunicato il sindaco Aleksandr Lukjanchenko, che se da un lato ribadisce come – al momento – l’acqua scorra normalmente dai rubinetti cittadini, dall’altro paventa una situazione che «potrebbe cambiare da un momento all’altro». Infine un’amara considerazione: proprio perché l’acqua è un elemento vitale per la comunità, bisognava evitare che la fornitura venisse interrotta.

Il segnale d’allarme lanciato da Lukjanchenko è solo l’ultimo, in ordine di tempo, ad indicare i crescenti rischi di una crisi umanitaria nell’ Ucraina orientale: già lo scorso 10 giugno il neopresidente Petro Poroshenko si era visto obbligato a proclamare una tregua unilaterale per consentire l’apertura di un corridoio umanitario nelle regioni dell’Est, dove oltre alle forniture idriche ed energetiche, la guerra è andata a colpire anche e soprattutto gli approvvigionamenti di cibo e medicinali, tanto che molti ospedali a Donetsk e Slovjansk non riescono più a svolgere le loro attività.

Alessandro Ronga

Foto © Pdpics.com 2013

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Alessandro Ronga
Giornalista e blogger, si occupa di Russia e dei Paesi dell'ex Urss. Scrive per il quotidiano "L'Opinione" e per la rivista online di geopolitica "Affari Internazionali". Ha collaborato per il settimanale "Il Punto". Nel 2007 ha pubblicato un saggio storico sull’Unione Sovietica del dopo-Stalin.

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