Per il premier italiano, nella sua “Enews”, con tutti i problemi che ha l’Europa «si guarda allo 0,1% deficit Italia? Non scherziamo, amici»
«L’Italia non va in Europa a battere i pugni sul tavolo: al massimo alza la mano, e fa qualche domanda». Semmai chiede «rispetto e regole uguali per tutti» su temi come la politica energetica o gli aiuti di Stato. Con queste parole il presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi, nel “Pensierino della sera” della sua Enews di ieri, spiega la sua posizione. Aggiungendo una postilla: con tutti i guai che ha l’Europa, dai migranti all’ondata populista in Francia, «davvero pensiamo che il problema sia lo 0,1% di flessibilità?».
Il premier tiene a precisare: «Ho letto molte polemiche sul rapporto tra Italia e istituzioni europee. Leggo dotte dissertazioni sulla possibile rottura con Bruxelles. Vorrei essere molto chiaro. In questo momento l’Europa deve affrontare la crisi migranti, lo stallo delle elezioni spagnole, le tensioni per le nuove leggi polacche, il referendum inglese, il post-emergenza greco, l’ondata populista lepenista in Francia, e molti altri problemi. Davvero pensiamo che il problema sia lo 0,1% di flessibilità italiana in più o in meno? Non scherziamo, amici».
Per il presidente del Consiglio dei ministri «l’Italia va in Europa chiedendo, in buona sostanza, se le regole valgono per tutti. Dalla politica energetica agli aiuti di Stato, noi chiediamo regole uguali per tutti. Solo questo. E lo facciamo sapendo che all’Italia si deve rispetto. Come a tutti gli altri Paesi, naturalmente. Ma talvolta è parte della classe dirigente italiana fingere di non ricordarsi che noi siamo l’Italia. E chiediamo rispetto, solo questo».
Elena Boschi
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