Negoziati congelati fino alla fine dell’amministrazione Obama. Vanno spedite invece le trattative per il Ceta: si punta a firmare il 27 ottobre
«Dipenderà molto dal prossimo presidente americano, se il Ttip sarà tra le sue priorità» la commissaria Ue al commercio, Cecilia Malmström, dice chiaramente ciò che tutti in fondo sanno e ammette che «è molto difficile avere un’idea dei tempi». L’accordo transatlantico fra Ue e Usa continua dunque a procedere a rilento, e non smette di destare dubbi e infiniti dibattiti. Francia e Austria hanno chiesto che i negoziati vengano sospesi, proponendo «addirittura di cambiarvi nome» ma, assicura la Malmström, «sono in una posizione isolata».
Ciò su cui per il momento sono tutti d’accordo, è che non si possa procedere prima che gli Stati Uniti abbiano scelto il loro nuovo presidente. Lo sottolinea anche Peter Ziga, ministro dell’economia della Slovenia, che attualmente detiene la presidenza di turno dell’Ue: «Raggiungere un accordo prima della fine della scadenza del mandato di Obama – ha dichiarato Ziga – non è realistico».
Da parte sua la Malmström continua a rassicurare sul fatto che i negoziati proseguiranno, ricordando che il prossimo round negoziale si terrà già il 3 ottobre, cui seguirà, se gli Usa confermeranno la loro disponibilità «uno anche a novembre, uno a dicembre e uno a gennaio se necessario». Se tuttavia (come ormai molti prevedono) non si arriverà a un accordo entro la fine della presidenza Obama, allora «ci sarà una pausa naturale».
Quanto sarà lunga questa pausa, non è dato saperlo. Di certo bisognerà attendere non soltanto che si elegga la nuova amministrazione, ma anche che diventi operativa. Considerando poi le posizioni piuttosto critiche sul Ttip di entrambi i candidati alla presidenza Usa, non c’è da stare troppo tranquilli. Senza considerare che sull’andamento dei negoziati pesano anche le elezioni che si svolgeranno nel 2017 nei confini Ue, ovvero quelle di Germania, Francia e Paesi Bassi.
Se il Ttip va così incontro a un “naturale” congelamento fino alla fine dell’amministrazione Obama, si accelera invece per concludere quanto prima l’accordo economico e commerciale fra Ue e Canada, il cosiddetto Ceta. «C’è stato un accordo molto forte» fra gli Stati membri, ha commentato il ministro allo Sviluppo economico italiano Carlo Calenda, sottolineando che «non ci sono stati dissensi».
Dello stesso parere Peter Ziga, ministro dell’Economia slovacco, il quale ha dichiarato che in seguito alla riunione di Bratislava dei ministri del commercio ci si è accordati «per puntare su una firma del trattato commerciale con il Canada in occasione del vertice bilaterale euro-canadese del 27 ottobre». Naturalmente esistono alcuni «aspetti sensibili» su cui ancora bisogna lavorare. Si fa riferimento soprattutto al «principio di precauzione e al diritto di regolamentare», come ha evidenziato Calenda.
Nonostante questo, il via libera all’accordo sembra essere molto vicino: «Se il Parlamento voterà sì – ha dichiarato la commissaria Malmström – il Ceta potrebbe entrare in vigore all’inizio dell’anno prossimo».
Valentina Ferraro
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