Unione europea, 2017: ecco la svolta digitale

0
345

Dalla fine dei costi per il roaming allo stop al geoblocking, dall’Iva equiparata al cartaceo sugli e-book alla portabilità di qualsiasi contenuto, saranno tante le novità

Mancano poche ore al 2017, anno decisivo per le telecomunicazioni europee. A partire dall’attesissima (da parte dei consumatori) fine effettiva dei sovra-costi del roaming nel territorio dell’Unione, che sarà pienamente operativa da metà giugno (salvo problemi dell’ultimo minuto). Un tassello fondamentale per le novità successive. E che renderà i cittadini europei ancora più “uniti” sotto un unico grande mercato.

andrus-ansip-300x182
Andrus Ansip

Ad avere il via libera dal 2017 dovrebbero essere anche le regole che metteranno fine al geoblocking, ovvero all’impossibilità di acquistare online prodotti e servizi in altri Paesi dell’Ue, e che rendono possibile la portabilità dei contenuti sulla rete web. Un esempio per tutti: chi ha un abbonamento a Sky o Mediaset Premium potrà continuare a vedere film, serie tv o partite anche quando sarà in viaggio nel resto dell’Europa comunitaria.

Dal prossimo anno dovrebbe, poi, arrivare il via libera agli e-book con Iva ridotta come attualmente accade con i libri cartacei, anche se siamo ancora allo stadio di proposta legislativa. La proposta di Bruxelles è quella di lasciare ai Paesi membri la libertà di scelta nell’equiparare i prodotti editoriali (cartacei e online). In attesa di completare il mercato unico digitale consentendo l’acquisto transfrontaliero anche di tutto ciò che è digitale e protetto da copyright, ovvero app, film, giochi, musica, finora fuori per l’opposizione delle lobby dell’audiovisivo.

Person making a call on a mobile phone GSM at the EP in Brussels.La data chiave sarà il 15 giugno 2017. Giusto prima dell’inizio delle vacanze estive, saranno azzerate del tutto le spese extra del roaming: fare telefonate, inviare sms e soprattutto navigare su internet costerà esattamente come nel proprio Paese. E, questo, sarà valido anche per chi viaggia molto o passa lunghi periodi all’estero, inclusi i lavoratori transfrontalieri, gli studenti Erasmus, o chi ha una seconda casa in un secondo Paese Ue.

Frodi e abusi, in ogni caso, saranno perseguiti: vietato infatti fare shopping delle carte sim più convenienti in Unione europea per poi usarle in modo fisso in un altro Paese, in quanto a far fede sarà il principio di residenza. Restano ancora da fissare entro marzo i prezzi all’ingrosso, ovvero quelli che gli operatori si applicano tra loro per il roaming: più bassi saranno, più sostenibile sarà la fine dei sovra-costi.

Digital_single_market_2Proposti dalla Commissione europea tra 2015 e 2016, poi rinegoziati, nel 2017 dovranno diventare realtà legislativa buona parte dei provvedimenti chiave succitati, pari a circa i 4/5 di tutti quelli necessari per completare il mercato unico digitale, che sono invece in fase di discussione e adozione da parte degli Stati membri e del Parlamento europeo.

Soprattutto, si potranno comprare offerte di viaggio o approfittare di prezzi speciali (ad esempio per le auto a noleggio) in tutti i siti dei Paesi Ue, senza più essere reindirizzati su quello di origine o bloccati al momento dell’acquisto. Lo stesso varrà per tutti i prodotti materiali, da scarpe e accessori sino agli smartphone: se ci sarà un’offerta su Mediaworld Belgio sarà possibile approfittarne anche dall’Italia. Anche le tariffe di spedizione, infatti, grazie a nuove regole europee in via di adozione, diventeranno più trasparenti e accessibili.

digital-europeAltre tappe chiave della svolta digitale per il 2017 sarà l’approvazione della riforma del copyright, che avrà un impatto sull’economia online remunerando autori ed editori, nonostante l’opposizione di grossi gruppi americani come Facebook, Google e Youtube. Poi, soprattutto, il passaggio delle frequenze dalla tv digitale terrestre al 5G per preparare entro il 2020 (2022 in caso di giustificazioni motivate, come chiesto dall’Italia) il passaggio all’internet delle cose, come auto connesse o case automatizzate. In arrivo tra un paio di settimane, invece, la proposta della Commissione europea sulla e-privacy, per rafforzare la protezione dei dati personali online a partire dai servizi di chiamata vocale o messaggeria istantanea (come Whatsapp o Skype).

 

Klivia Böhm

Foto © Creative Commons and European Union

Articolo precedenteVienna capitale del Capodanno: la leggenda del valzer compie 150 anni
Articolo successivoL’Italia si adegua alla responsabilità sociale d’impresa

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui