È il cartello che da qualche giorno è affisso alla porta del piccolo appartamento dove ha deciso di dimorare Papa Francesco da quando ha oltrepassato la soglia di Pietro
Gli italiani si sa sono dei lamentoni cronici e questo non fa bene a nessuno perché comunitariamente contribuiamo ad alimentare il clima di negatività che pervade il nostro vivere quotidiano. Ne sa qualcosa il dottor Salvo Noè, psicoterapeuta autore di libri motivazionali, nei quali il credo dominante è: «smettiamola di lamentarci e agiamo per cambiare in meglio la nostra vita». Proprio Noè incontrando Papa Francesco qualche settimana fa, prima della pausa estiva che il Santo Padre trascorrerà rigorosamente nella calura estiva in Vaticano, gli ha regalato un libro nel quale indica un percorso per rafforzare l’autostima e le motivazioni per migliorare la vita ed evitare di cadere nel tranello del vittimismo.
Sappiamo tutti molto bene che in questo momento storico che viviamo, è più facile criticare che risolvere, troviamo più facile sentenziare, spesso senza cognizione di causa, la verità e in Vaticano c’è qualcuno che sta cercando di cambiare le cose. Così, rivela il vaticanista Andrea Tornielli, da qualche giorno sulla porta dell’appartamentino a Santa Marta occupato da Papa Francesco è apparso un eloquente quanto ironico cartello “Vietato Lamentarsi”. È stato proprio il dottor Noè a farne omaggio, unitamente al suo libro, al Santo Padre che lo ha fatto affiggere.
Vi si legge che: «i trasgressori sono soggetti da una sindrome di vittimismo con conseguente abbassamento del tono dell’umore e della capacità di risolvere i problemi», che «la sanzione è raddoppiata qualora la violazione sia commessa in presenza di bambini» e conclude così «per diventare il meglio di sé bisogna concentrarsi sulle proprie potenzialità e non sui propri limiti: quindi smettila di lamentarti e agisci per cambiare in meglio la tua vita».
Il cartello è un invito a tutti coloro che vogliono mettere i bastoni tra le ruote al Santo Padre a riflettere sulle loro azioni e convincimenti. Una difficoltà della quale Papa Francesco preferisce non lamentarsi.
Giancarlo Cocco