I fondi europei per la cultura, la memoria e la cittadinanza attiva

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Un’opportunità per il settore creativo, artistico e sociale: il workshop tenuto a Pordenone alla presenza di amministratori locali italiani e romeni

Festival, mostre, dibattiti, eventi culturali e scambi tra artisti, queste sono alcune delle attività di cui si è discusso al workshop “I fondi europei per la cultura, la memoria e la cittadinanza attiva, il marchio del patrimonio europeo” promosso dallo Studio Montechiarini a Pordenone lo scorso 10 settembre. I lavori hanno accolto l’Infoday del punto di contatto nazionale del Programma “Europe for Citizens” presso il MiBACT. Più di 100 i partecipanti all’iniziativa, con una delegazione di 30 amministratori locali provenienti dalla Romania nello storico Palazzo Badini, edificio nobiliare del Seicento, con esperti di settori diversi ma complementari tra loro.

PN_Locandina_jpg«I fondi europei per la cultura e la cittadinanza attiva sono una opportunità molto importante per operatori, artisti, Enti pubblici e privati», viene spiegato all’apertura del workshop. E’ uno degli incontri informativi per spiegare come accedere ai finanziamenti europei e verificare la fattibilità di idee nonché favorire il confronto tra esperti, cittadini e istituzioni, come il comune di Pordenone che ha partecipato con l’assessore alle Politiche Europee Ines Flavia Rubino. E’ una provocazione in realtà ad avviare la macchina organizzativa, quando un professionista esordisce durante un meeting: «Mi dica di questi leggendari fondi europei, sembrano qualcosa di intangibile. Tutti ne parlano e nessuno sa bene cosa siano».

Ad aprire i lavori Monia Montechiarini, europrogettista, con l’intervento sui fondi europei per rafforzare settore culturale, creativo e audiovisivo, specifici per Enti locali, associazioni, artisti e scuole. Creative Europe, con un budget di 1,46 miliardi di euro, è uno dei Programmi che darà visibilità in Europa a 250.000 artisti e professionisti. Centinaia i festival europei su temi diversi quali performing arts, ICT, mostre fotografiche, formazione residenziale, 4.500 traduzioni letterarie. PN_cartolina_2Tra i temi anche siti storici e patrimonio intangibile, come i progetti vincitori “Follow the Vikings” e il teatro tra Medioevo e Rinascimento, con un cofinanziamento di quasi 2 milioni di euro. Supporto alle carriere degli artisti, ma anche per i comuni come con “Le piccole città antiche e il loro posto nel dibattito economico corrente”. Fondi indiretti invece sono a beneficio di tutto il territorio, come gli itinerari storico culturali del Consiglio d’Europa, tra cui la “Via Francigena”, leva di marketing, in cui ha iniziato a svolgere la sua attività nel 2006 la relatrice.

Il Programma Europe for Citizens al centro della presentazione di Rita Sassu, con requisiti, obiettivi e priorità per i progetti sulla memoria europea, dialogo interculturale, la pace e la tolleranza con attività di riflessione sui regimi totalitari, l’inclusione, la Grande Guerra. Gemellaggi, Reti di città, progetti della società civile, cofinanziati da 100 mila a 250 mila euro, favoriscono confronti, scambi di buone pratiche per trovare soluzione a problemi comuni su temi diversi: turismo, disoccupazione, ambiente. Iniziative per ricordare il passato superandone gli orrori verso la pace e la tolleranza, premiate nei progetti “L’Italia e la deportazione degli ebrei nei territori occupati durante la seconda Guerra Mondiale”, “Wall and integration: images of Europe Buildings”.

2015-09-19_01-59-00E’ Camillo Balossini ad evidenziare proprio come il passato rivive con le immagini, tanto da poterlo definire “Il fotografo della Storia”. Non dunque semplici scatti, ma studio oltre all’abilità dell’occhio del professionista che collabora con Focus Storia, BBC History Italia, la De Agostini Picture Library. Non si avvale di droni, le sue armi sono la ricerca scientifica e la cura dei dettagli. Immagini talmente emozionanti e fedeli all’epoca ricostruita, da poter essere scambiate per originali. Più di 100 le foto presentate, una piccola parte delle sue opere: dall’Era antica, al Medioevo alla Seconda Guerra Mondiale, passando da Waterloo (suo il reportage per il bicentenario sul sito on line dell’Ansa).

2015-09-19_01-58-09Dei nuovi media per comunicare la storia ai giovani cittadini europei parla Elena D’Incà della Mediateca Cinemazero: educare allo sguardo, avvicinando il pubblico con laboratori e iniziative come Filmakers al Chiostro, “geolocalizziamo la Grande Guerra” con le scuole.

E’ Massimo Andreoli, presidente del Consorzio europeo delle rievocazioni storiche, a spiegare come la cultura sia strumento di cooperazione e promozione turistica. L’attenzione del pubblico è catalizzata da case study di operazioni che hanno raddoppiato il fatturato dei committenti: il bene culturale come risorsa, in cui conferenze ed eventi con la Living History di qualità superano le differenze tra popoli, da Gerusalemme a Shangai.

2015-09-19_01-57-1615 gli anni di gemellaggio di successo con partner di diversi Stati europei: questo il focus di Chiara Mutton, operatrice culturale e presidente del Comitato per il Gemellaggio di Sacile – La Réole. Una storia concreta, dagli effetti moltiplicatori, esempio di come un Ente locale diventa teatro di iniziative come spettacoli, scambi tra studenti.

Il sostegno dell’Unione europea è perciò concreto se le organizzazioni, che spesso sottostimano le proprie potenzialità, elaborano progetti con partner oltre confine, avvalendosi di tecniche di europrogettazione necessarie per accedere ai finanziamenti, scegliere il bando adatto, misurare i risultati. Proseguono le iniziative dello Studio di Montechiarini Cultural-Projects, sui bandi che pongono al centro la cultura, «piattaforma per la libertà di espressione, la promozione del rispetto della diversità culturale e linguistica», oltre che strumento per la lotta contro ogni forma di discriminazione, compresi il razzismo e la xenofobia come dispone il Regolamento n. 1295/2013 che regola il Programma Creative Europe 2014-2020.

 

Sophia Ballarin

Foto © Alessandro Tomè

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